Oristano 7 Maggio 2016
Venerdì 6 Maggio alle
ore 18.30 l’Arcivescovo ha inaugurato la nuova ala del Museo Diocesano
Arborense, la Sala San Pio X. Il Museo, istituito con Decreto Arcivescovile del
1 Ottobre 2012 da S.E. Mons. Ignazio Sanna, era stato inaugurato nel Febbraio
del 2015, in occasione del IV centenario della traslazione delle reliquie di
Sant’Archelao, patrono della città di Oristano e dell’Arcidiocesi. Tagliato il
nastro inaugurale l’Arcivescovo, dopo aver ringraziato le autorità ed il
numeroso pubblico intervenuto, si è complimentato con quanti hanno
sapientemente collaborato alla realizzazione della bella struttura. Ha poi
ripercorso la lunga storia della Cattedrale, dicendo che quanto esposto è “un
pezzo di storia” della Chiesa Arborense. Riprendendo, poi, le parole recentemente pronunciale da Papa
Francesco ha detto che custodire la memoria è importante, perché il passaggio
dal passato al presente è una “trasfusione
di memoria”. Il museo, dunque non solo custodia del passato, ma fonte di
spirazione per il futuro.
Dopo l’Arcivescovo,
l’Arch. Silvia Oppo ha voluto ringraziare il team che ha consentito la bella
realizzazione: per la cura scientifica Patricia Olivo, Maria Francesca Porcella
e Lucia Siddi, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio; per il prezioso
contributo all’allestimento della mostra: il Prof. Raimondo Zucca per l’arte
altomedievale, il Prof. Giampaolo Mele per i codici miniati trecenteschi, la
Prof. Alessandra Pasolini per i paramenti e gli argenti, la Prof. Nicoletta Usai
per il dossale, il Prof. Andrea Pala per
la statua del Vescovo San Basilio e lo studioso e operatore culturale Nadir
Danieli. Un ringraziamento particolare anche a chi, pur avendo attivamente collaborato,
oggi non è più con noi: Mons. Umberto Lai e il Geom. Gianni Oppo, suo padre.
Dopo di Lei la Dr.ssa
Lucia Siddi della Sovrintendenza ha parlato dell’impegno che è stato
necessario per l’allestimento, portato avanti anche con la scarsità dei fondi
disponibili. A seguire, il Prof. Giampaolo Mele, riprendendo le parole dell’Arcivescovo
sulla “trasfusione di memoria”, ha riflettuto su chi saremmo noi senza la
memoria? Cosa sarebbe Oristano, senza il suo passato giudicale? Cosa sarebbe
l’Europa senza la memoria di chi l’ha costruita sacrificando anche la vita? Il
culto è cultura, come la memoria è identità. I codici liturgici ci danno la
dimensione passata, la testimonianza della spiritualità di una Comunità. La
Dr.ssa Nicoletta Usai, poi, ha ripercorso la storia del Dossale, straordinario
dipinto su tavola, pezzo unico di origine toscana del XIII secolo, così ben
conservato e prezioso, mentre lo studioso Nadir Danieli, che ha poi fatto da
cicerone al numeroso pubblico nella successiva visita al museo, ha raccontato
la storia dei frammenti marmorei rinvenuti nell’altare della cattedrale.
Il progetto del museo,
opera degli Architetti. Aldo Lino, Gianfranco Sanna e Silvia Oppo, ha preso
corpo nel 2006 ed è stato completato nel 2011. L’Arch. Silvia Oppo ha seguito
personalmente, in qualità di progettista e Vice Direttore dell’Ufficio Beni
Culturali dell’Arcidiocesi, tutto l’iter che ha portato al completamento ed
alla felice inaugurazione. Oltre l’apertura della nuova sala è stato anche rinnovato
l’allestimento della Galleria delle esposizioni, con una mostra allestita,
ideata e curata dall’Arch. Oppo, presentata con il titolo “Ecclesia Sancte Marie de Arestano”. La mostra racconta la storia
della Cattedrale: il suo passato medievale, il primo cantiere romanico, la
successiva impronta gotica del Trecento ed i successivi interventi.
Nella nuova sala
dedicata a San Pio X sono stati sapientemente esposti molti dei preziosi, magnifici
tesori del Duomo di Oristano: calici, ostensori, croci astili, paramenti e
diversi altri corredi e suppellettili liturgiche, in gran parte d’argento, ricche
testimonianze del passato. Del pregevole corredo di preziosi paramenti sacri
del Duomo, databili tra il XV e il XIX secolo, era esposta anche la rinascimentale
pianeta di Leonardo de Alagòn.
Nella galleria
espositiva, tra gli oggetti più antichi mostrati, una coppia di picchiotti
bronzei del maestro Placentinus (1228), una serie di codici musicali con
bellissime miniature (XIII-XVI secolo) e una grande croce processionale in
argento (XV secolo). Al centro della sala era esposto anche il Dossale con
Madonna e Santi, la bellissima tempera su tavola con fondo oro, appena
rientrato dall’esposizione presso la Casa Circondariale di Massama,
protagonista del progetto “L’arte visita la cella”. La Galleria ospitava anche
la preziosa Annunziata del primo Quattrocento, tra le più importanti statue
lignee dell’Isola.
L’apertura del museo coincide
quest’anno con l’edizione 2016 di “Monumenti Aperti”, in calendario il 7 e l’8 Maggio.
Pertanto il Museo Diocesano sarà visitabile dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle
16.00 alle 20.00. Nelle due giornate sarà ospitato in una sala del museo il
laboratorio “Restauro Arborense”, dove le operatrici svolgeranno dimostrazioni
di interventi di restauro su alcune opere d’arte. Successivamente il Museo sarà
aperto ai visitatori dal Martedì alla Domenica con i seguenti orari:
9.00-13.00, 16.00-20.00.
Mario
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