Oristano
16 Febbraio 2016
Cari amici,
Recentemente la piccola
Diocesi di Ales è stata più volte sui giornali (oltre che sulle bocche dei
fedeli sardi), quando parlando del riordino, anche nella Chiesa sarda, delle
attuali sedi vescovili, si ipotizzava la soppressione di alcune, quelle più deboli,
con conseguente accorpamento alle più grandi. Era, anche nella Chiesa, l’effetto
dell’applicazione di quella “spending review” che non risparmia nessuno, nella
logica di un miglior utilizzo delle forze in campo, stante la necessità di ‘recuperare’
alla missione pastorale molti dei così detti preti di curia. Quella di Ales sembrava una delle prime Diocesi
sarde a cadere, ma, invece, così non è stato, almeno per ora.
Dopo la rinuncia, al
compimento del 75° anno di età, del Vescovo Mons. Giovanni Dettori (insediatosi
nella capitale della Marmilla il 5 Febbraio del 2004) rimasto in carica nella
sede vescovile come Amministratore Apostolico, si aspettava il decreto di
soppressione che quasi certamente avrebbe accorpato Ales all’Arcidiocesi di
Oristano. Pochi giorni fa, invece, si è appresa, con grande soddisfazione dei
fedeli, la notizia della nomina del nuovo vescovo. A dare per primo la notizia
è stato il Bollettino della Santa Sede. “Papa Francesco, si legge nella nota, accettando
la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ales-Terralba presentata dal
vescovo Giovanni Dettori, ha nominato vescovo padre Roberto Carboni, già
Segretario Generale per la Formazione nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali”.
Nella Diocesi della Marmilla
l’annuncio è stato dato il 10 Febbraio poco dopo le 12 dal vescovo uscente,
monsignor Giovanni Dettori, fatto dal pulpito della cattedrale di Ales alla
presenza dei parroci della Diocesi, dell'arcivescovo di Sassari, monsignor
Paolo Atzei, e del Provinciale dell'Ordine dei Francescani. L'ordinazione e
l'ingresso nella Diocesi, per volontà dello stesso padre Carboni, si
svolgeranno contemporaneamente in un’unica data: il prossimo 17 Aprile. Sino ad
allora Monsignor Dettori continuerà a guidare la Diocesi in qualità di
amministratore apostolico. Padre Carboni non era presente all'annuncio della
sua nomina. Vediamo ora insieme chi è il nuovo vescovo della Diocesi di Ales.
Padre Roberto Carboni è
nato il 12 Ottobre 1958 a Scano Montiferro. A diciannove anni ha iniziato il noviziato nel convento di Sant'Antonio a
Padova, città in cui compie anche gli studi filosofici. Il 29 Settembre del 1984
è ordinato sacerdote. Dopo gli studi di Psicologia fatti alla Gregoriana, inizia
la sua missione sacerdotale. Nel suo curriculum numerose le esperienze
pastorali, soprattutto nel campo della formazione dei giovani religiosi.
Particolarmente significativa l'attività missionaria svolta dal 2001 al 2013 a
Cuba. Dal 2009 al 2013 nel capoluogo dell'isola caraibica ha insegnato
Psicologia e guidato la Comunità cristiana della Chiesa di San Francesco come
rettore.
La Diocesi di
Ales-Terralba (in latino: Dioecesis Uxellensis-Terralbensis), ora assegnata a Frate
Carboni, è una sede vescovile di antica data, appartenente alla Regione Ecclesiastica Sardegna. In
passato suffraganea prima dell’Arcidiocesi di Cagliari e successivamente di
quella di Oristano, nell’Isola è una delle più piccole: i dati recenti (al
2012) indicano una popolazione modesta: conta meno di 100 mila abitanti. Pur
mantenendo la sede ufficiale ad Ales, considerato che era frutto di
accorpamenti di precedenti Diocesi (unificava le sedi vescovili di Usellus e
Terralba), ha mantenuto il rango di
cattedrale anche la Chiesa di S. Pietro a Terralba. Inoltre questa 'doppia residenza' la si può osservare anche nella vita quotidiana: il vescovo soggiorna, alternandosi in entrambe le località, Ales e Terralba. Della storia di questa Diocesi ho già avuto occasione di scrivere su questo blog nel 2014; per chi è curioso ecco il link di riferimento: http://amicomario.blogspot.it/2014/03/la-diocesi-di-ales-terralba-le-origini.html
In passato questa
Diocesi ebbe illustri vescovi al suo servizio. Tra i vescovi che si distinsero
in modo particolare troviamo: Pedro del Frago Garcés (6 novembre 1562 - 20
dicembre 1566, nominato poi vescovo di Alghero), importante teologo al concilio
di Trento; Miguel Beltrán (13 settembre 1638 – 1643), fondatore dei Monti di
Credito per combattere l'usura; Didaco Domenico Cugia (10 aprile 1684 – 1691),
che incoraggiò l'attività dei Monti Frumentari e seguì con particolare
interesse i lavori di ricostruzione dell'antica cattedrale, affidati a
Francesco Solari e Domenico Spotorno; Francesco Masones y Nin (2 gennaio 1693 -
15 settembre 1704, nominato poi Arcivescovo di Oristano), che istituì il
seminario diocesano; Giuseppe Maria Pilo (25 maggio 1761 - 1º gennaio 1786), il
carmelitano che favorì l'istituzione di scuole in molte delle parrocchie della Diocesi
e la costruzione dei cimiteri fuori dai centri abitati; Francesco Zunnui Casula
(22 febbraio 1867 - 16 gennaio 1893, nominato poi Arcivescovo di Oristano), teologo
del concilio Vaticano I e sostenitore del dogma dell'Immacolata Concezione. Passando
alla storia recente, una delle figure più importanti fu quella di Mons. Antonio
Tedde (che personalmente conobbi ed apprezzai), per la capillare azione sociale
svolta in favore della povera gente e della gioventù in particolare, con
l’istituzione delle scuole vescovili, di colonie marine e montane, orfanotrofi
e oratori.
Cari amici, Padre
Roberto, il frate minore conventuale recentemente nominato da Papa Francesco, è
il 36° della serie dei vescovi che hanno retto, in oltre mezzo millennio, la
Diocesi di Ales dopo l'unificazione (l'8 dicembre 1503) delle Diocesi di
Usellus (Ales) e Terralba. Il nuovo vescovo nel suo primo saluto ai fedeli della
sua nuova Chiesa ha detto: «entro in punta di piedi, per ascoltare e
imparare, conoscerne le grandi possibilità e prospettive e collaborare alla
realizzazione di esse». Il suo stile episcopale sarà di semplicità
francescana: «Voglio, sin da questo momento, aprire il mio cuore per accogliere
questa porzione di Chiesa a cui il Signore mi invia, tendendo la mano ai suoi
uomini e donne in segno di amicizia e desiderio d'incontro, includendo – ha
aggiunto Padre Roberto - anche coloro che non condividono la nostra
fede, ma ci sono fratelli e sorelle in umanità».
Come cavaliere dell’Ordine
del S.S. di Gerusalemme sarò presente al suo insediamento, e mi auguro che una
Diocesi di così antica tradizione prosegua il suo lungo cammino di aiuto e
sostegno ad una zona della Sardegna fra le più neglette e abbandonate. Auguri,
Padre Roberto.
A domani.
Mario
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