lunedì, ottobre 21, 2024

L'ISTRUZIONE SCOLASTICA NELL'ANTICA ROMA. L’INSEGNAMENTO INIZIAVA IN FAMIGLIA, E SI PERFEZIONAVA POI CON L’AFFIDAMENTO AI VARI INSEGNANTI (MAGISTER, GRAMMATICUS E RHETOR).


Oristano 21 ottobre 2024

Cari amici,  

Anche quest’anno le vacanze sono finite e le scuole hanno riaperto i battenti, riprendendo la loro funzione educatrice; Oristano, già da un po', vede arrivare nel capoluogo tanti ragazzi provenienti dai paesi vicini. Ebbene, oggi cari lettori voglio riflettere con Voi sui vecchi sistemi scolastici, in particolare analizzando come veniva praticata l’istruzione nell’antica Roma. Indubbiamente, allora, il sistema scolastico era ben diverso da quello di oggi, per cui voglio, curiosamente, rivederlo insieme a Voi.

Se è pur vero che non esistevano delle scuole come noi le concepiamo oggi, anche ai tempi dell’antica Roma, l’istruzione era ben organizzata e preparata. Nella prima fase, in età scolare i bambini erano seguiti in casa, oltre che dai genitori, da un “Precettore” (di solito era uno schiavo), con il quale essi imparavano a leggere, a scrivere e a fare di conto; l’impegno era completato dallo svolgimento di attività fisiche. Gli schiavi preferiti dalle famiglie abbienti per l’istruzione dei loro figli erano i greci. Questi, chiamati “pedagoghi”, accompagnavano l’alunno per tutta la giornata, insegnandogli le regole, le nozioni, ma soprattutto le basi per avere un comportamento socialmente adeguato.

Nell’età imperiale, periodo nel quale a Roma la cultura aveva acquisito maggiore importanza, erano i genitori a stabilire quali insegnamenti trasmettere ai propri figli, man mano che crescevano. Nelle famiglie più ricche, i ragazzi potevano imparare anche la conoscenza delle leggi ed a rispettare chi fosse più grande e saggio di loro. Una volta esaurito il compito casalingo del Precettore, i figli entravano in una “scuola”, dove erano seguiti da insegnanti. Questi “Maestri” erano divisi per categorie. Vi era il MAGISTER, che era in pratica il maestro principale, poi c’era il GRAMMATICUS, che era il commentatore dei testi greco-latini, che insegnava soprattutto la poesia, la mitologia, l’astronomia ed i cori.

Il grammaticus, poi, aveva la funzione di insegnare la letteratura. Un’altra categoria di insegnanti era quella dei RHETOR, che insegnavano filosofia e retorica. I primi di questi istruttori provenivano dall’Egitto e dall’Asia e parlavano sia in greco che latino. Il più famoso di questi era Quintiliano. Insomma, nella Roma Imperiale, l’istruzione rappresentava un aspetto fondamentale per la formazione dei cittadini; il sistema educativo romano era organizzato al fine di garantire una formazione completa dalla prima infanzia fino all’età  adulta.

L’istruzione scolastica fu perfezionata in epoca imperiale: divenne di alto livello e fu realizzata grazie all’imperatore Vespasiano, che finalmente riconobbe l’importanza del ruolo dei MAGISTER, per i quali Vespasiano fissò il salario annuo a 100.000 sesterzi, erogati direttamente dalla “cassa imperiale privata” (fiscus). Vespasiano è stato quindi il primo imperatore romano a creare la figura dell’insegnante statale, stipendiato dall’amministrazione pubblica, anche se all’epoca, avendone i requisiti soprattutto economici ma anche educativi, era permesso a chiunque di aprire una scuola di grammatica o di retorica.

Una delle ragioni che spinsero Roma ad avere un’istruzione di alto livello, fu certamente quella “politica”, che permise a Roma l’espansione che ben conosciamo. A partire dal II secolo a.C., quando Roma iniziò a dominare sulla Grecia, ci si rese conto che i governanti romani avevano un livello di educazione di molto inferiore a quello dei loro sudditi. Questo aspetto favorì la creazione a Roma di scuole, con una formazione culturale simile a quella dei greci, ma siccome questo tipo di educazione superiore facilitava l’ascesa al potere politico, grazie all’eloquenza per dominare nei comizi e le assemblee, l’educazione superiore dell’antica Roma fu limitata solo ai giovani delle classi più elevate.

L’istruzione superiore, quindi, restò riservata solamente ad una ridotta élite di studenti, figli di famiglie abbienti e potenti, istruzione che includeva corsi di diritto, di medicina, di filosofia e di matematica. Le lezioni erano tenute da professori rinomati, conosciuti come “DOCTORES“. In realtà, a ben pensare, nemmeno oggi, seppure formalmente, l’istruzione risulta aperta a tutti: solo a certi ceti abbienti è possibile far frequentare ai propri figli certe Università d’élite!

Cari lettori, è una realtà incontestabile che a Roma, migliaia di anni fa, l’istruzione era considerata davvero un asse portante per la formazione dei giovani. A partire dal II secolo d.C., grazie all’imperatore Adriano, l’insegnamento elementare fu esteso a tutte le regioni dell’Impero, anche le più distanti; per convincere i MAGISTER ad andare ad insegnare in località  remote e disagiate, oltre che potenzialmente pericolose, furono anche offerti “incentivi” ai maestri che accettavano, come l’esenzione dal pagamento delle tasse. I romani di ieri, più illuminati dei governanti di oggi!

Cari amici, non credo ci sia altro da aggiungere: Roma, anche migliaia di anni fa, era eccellente anche nel campo dell’istruzione…

A domani.

Mario

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