martedì, dicembre 02, 2025

L'UMORE E LE STAGIONI. CON L'ARRIVO DELL'INVERNO ENTRIAMO NEL TUNNEL DEL “SAD”, IL DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE.


Oristano 2 dicembre 2025

Cari amici,

Con l’arrivo dei mesi freddi, a causa della riduzione delle ore di luce, molte persone, anche quelle definite ”solari”,  iniziano a rattristarsi, sperimentando un calo sia dell’energia che dell’umore. È questa, di norma, una sindrome limitata ai mesi invernali, che scompare con l’arrivo della stagione primaverile, ma risulta, comunque, alquanto condizionante. Questa condizione di disagio, di norma persistente e ciclica, è da noi definita Disturbo Affettivo Stagionale, correntemente SAD (dall’inglese Seasonal Affective Disorder), che in realtà non è altro che una forma di depressione.

Sono diversi gli studi su questa forma depressiva, che confermano che essa è presente nel soggetto "quando viene accertata ripetitiva”, ovvero si presenta almeno per due anni di seguito, manifestandosi sempre nella stessa stagione (di solito in autunno o in inverno) e migliorando successivamente nella stagione più calda e luminosa. Per quanto riguarda sia la durata che la diffusione del disturbo, alcune ricerche internazionali stimano che il SAD interessi dal 2 % al 21 % della popolazione, con percentuali più elevate nei Paesi dove le giornate invernali sono particolarmente brevi.

In sintesi, la depressione stagionale rappresenta una condizione reale per molti individui, ma la durata e la regolarità del suo andamento variano sensibilmente; c’è da dire che non tutti i disturbi dell'umore in inverno possono essere considerati un vero SAD. I sintomi più frequenti del SAD includono: umore depresso e perdita di interesse per le attività quotidiane; aumento del bisogno di dormire e difficoltà a svegliarsi al mattino; fatica costante e ridotta energia; maggiore appetito, soprattutto per cibi dolci o ricchi di carboidrati; difficoltà di concentrazione e calo della produttività; irritabilità e maggiore sensibilità emotiva; alterazione del ritmo circadiano, con sonnolenza diurna o insonnia serale.

Amici, con l’arrivo della bella stagione, Primavera-Estate, questi sintomi tendono a migliorare spontaneamente, quando la luce naturale torna a stimolare i normali meccanismi biologici dell’umore. Un aspetto chiave nella comprensione del SAD è il ritmo circadiano, l’orologio biologico che regola il ciclo sonno-veglia e influenza la produzione di ormoni come serotonina e melatonina. Durante i mesi con scarsa esposizione alla luce, il corpo tende a produrre più melatonina, provocando sonnolenza, stanchezza e umore basso. Studi pubblicati su Sleep Medicine Reviews (2022) mostrano che i soggetti affetti da SAD presentano un ritardo del ritmo circadiano e una ridotta risposta alla luce naturale.

Come si può combattere questo disturbo? La terapia può includere trattamenti non farmacologici, psicoterapia e, nei casi più gravi, farmaci antidepressivi. In primis si usa la fototerapia (light therapy), che consiste nell’esposizione quotidiana a una luce artificiale intensa (circa 10 000 lux) per 20–30 minuti al mattino. Secondo il National Institute of Mental Health, questo metodo può ridurre i sintomi depressivi nel giro di due settimane; poi, la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT-SAD): che aiuta a riconoscere e modificare i pensieri negativi legati alla stagione, migliorando l’adattamento ai cambiamenti ambientali.

Infine, se necessario, si può ricorrere ai farmaci e al supporto clinico: gli antidepressivi SSRI possono essere utilizzati nei casi più severi, spesso in combinazione con la fototerapia e la psicoterapia. Gli specialisti, poi, consigliano interventi sullo stile di vita: esporsi alla luce naturale, mantenere un sonno regolare, svolgere attività fisica e seguire una dieta equilibrata, tutti rimedi che rappresentano delle strategie complementari di comprovato beneficio. Il disturbo affettivo stagionale appare oggi come una condizione reale e clinicamente rilevante, sostenuta da solide evidenze sul ruolo della luce e del ritmo circadiano.

Cari amici, come accennato prima, non tutti cadono in depressione quando le giornate si accorciano e la luce solare, presente in ore limitate, ci intristisce; tuttavia sta a noi reagire al malumore che le cattive giornate ci creano utilizzando al massimo le ore di luce disponibili, mantenendo una regolare relazione sociale, facendo attività fisica, assumendo una dieta regolare e andando a letto nelle ore più consone alla nostra vita. Ne ricaveremo un sicuro beneficio!

A domani.

Mario

lunedì, dicembre 01, 2025

UN RIMEDIO NATURALE CONTRO LO STRESS? LA LETTURA! LEGGERE È UNA TERAPIA ECCELLENTE, RILASSA E FAVORISCE LA CONCENTRAZIONE.


Oristano 1° dicembre 2025

Cari amici,

Ho voluto iniziare i post di dicembre con un argomento che riguarda il nostro vivere quotidiano: l'angoscioso muoversi, operare e lavorare a ritmi talmente sostenuti da rischiare di scoppiare. Una vita, quella odierna, dominata dallo "STRESS", dall'ansia che non ci lascia sereni, né di giorno né di notte. Si, viviamo immersi nella caotica, alienante vita moderna, che ci carica continuamente di stress e di pericolosi nervosismi. Ebbene, è sicuramente necessario trovare degli antidoti, e, su questo fronte, un rimedio naturale contro lo stress lo possiamo trovare nella lettura di un libro, capace di rilassarci e, di darci serenità. Un libro ci porta in un altro mondo, ci offre una forma di evasione, rilassando concretamente il nostro organismo carico di tensione. Man mano che leggiamo, si abbassano la frequenza cardiaca e la tensione muscolare, la nostra mente si distrae dal quotidiano e dalle preoccupazioni familiari e sociali. Recenti studi hanno dimostrato che bastano pochi minuti di lettura al giorno per ridurre lo stress del 68%.

La lettura, amici, ci regala numerosi benefici, capaci davvero di migliorarci la vita.  Immergersi nella lettura di un un libro ci riduce lo stress, aumenta l’empatia e favorisce la concentrazione. Romanzi, saggi o poesie, ci permettono di evadere dalla routine quotidiana e di osservare la vita da nuove prospettive, stimolando la nostra crescita personale. Studi recenti dimostrano che dedicare, come dicevo prima, anche pochi minuti al giorno alla lettura, si abbassano i livelli di ansia e il nostro umore migliora. Leggere, può diventare un vero e proprio strumento terapeutico, utile per gestire le nostre emozioni complesse e, di conseguenza, aumentare la nostra resilienza.

Appassionarsi alla lettura, amici, come hanno rilevato gli studiosi, serve a stimolare la nostra mente, aiutandoci a prevenire o rallentare lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer e la demenza senile. Leggere, poi, aumenta le nostre conoscenze, migliorando il nostro bagaglio culturale; una maggiore conoscenza ci sarà sempre utili in futuro per affrontare al meglio le sfide che la vita ci presenta. Che dire, poi, del fatto che la lettura migliora il nostro vocabolario arricchendolo, consentendoci così di riuscire ad esporre sempre meglio il nostro pensiero. Esprimersi bene e in modo articolato, può esserci d’aiuto anche in ambito lavorativo.

Leggere, amici, è davvero un modo positivo di essere e di porsi, in quanto rende più forte la capacità analitica del nostro pensiero. Saremo così in grado di utilizzare questa rinnovata capacità anche nello svolgimento del nostro lavoro, dimostrando delle capacità che tanti nostri colleghi non hanno. Leggere, inoltre, migliora li nostro livello di attenzione e di concentrazione. Quando leggiamo un libro tutta la nostra attenzione si riversa sulla storia, il resto del mondo, quindi, ne rimane fuori, e in questo modo ci troviamo in un altro mondo, immersi in ogni dettaglio, in ogni particolare.

Leggere, amici, migliora anche la nostra capacità di scrittura. Scrivere bene, in particolare nella nostra attività lavorativa, ha un effetto positivo notevole sulla nostra capacità di esposizione. Avere uno stile fluido, influenzerà positivamente chi giudica il nostro lavoro personale. Nello stesso modo in cui i musicisti si influenzano a vicenda, stabilendo dapprima chi è il maestro, allo stesso modo anche gli scrittori imparano come scrivere in prosa leggendo le opere degli altri. Leggere, amici, riesce senza ombra di dubbio a migliorarci!

Amici, leggere è anche un modo di ritrovare serenità; immergersi in un libro ci crea una dolce, serena tranquillità, un rilassamento che ci porta in un “altro mondo” diverso dal nostro, regalandoci una serena, interiore tranquillità. Leggere testi spirituali, ad esempio, fa abbassare la nostra pressione sanguigna, dandoci un senso di calma estrema, mentre leggere libri su “come aiutare sé stessi a…” è stato dimostrato che è di valido aiuto alle persone che soffrono di determinati disturbi comportamentali e di problemi mentali.

Cari amici, chiudo questa mia riflessione con la celebre citazione è di George R.R. Martin, autore de "Il trono di spade". La troviamo nelle parole del personaggio Jojen, ed è una metafora che sottolinea come la lettura permetta di vivere esperienze e avventure altrimenti inaccessibili, ampliando la propria visione del mondo e la conoscenza di diverse vite. Ecco la frase completa: "Chi legge vive mille vite prima di morire. Chi non legge mai, ne vive una sola".

A domani cari amici lettori.

Mario