Oristano 22 ottobre 2024
Cari amici,
Che Oristano nel passato
abbia avuto un ruolo ed un’importanza notevole, quando il suo Giudicato d’Arborea
era il più importante dell’isola e poteva competere e dialogare alla pari con i regni più
importanti del mediterraneo è cosa più che nota. Col passare del tempo, però, la
polvere dell’oblio si è posata con strati sempre più ampi sul suo patrimonio
storico, che è stato in gran parte cancellato dalle demolizioni dei vari monumenti che, invece, erano il ricordo del suo glorioso passato. A dimostrarlo basti
la demolizione, avvenuta ai primi del Novecento, dell’importante “Porta a Mari”,
adiacente all’attuale Piazza Manno, una volta “Pratza de sa Majoria”, oltre alla quasi totale scomparsa dell’antica cinta muraria e delle sue torri, ad esclusione di
qualche lembo di muro superstite, della Torre di Piazza Roma e dell’Ex Regia
Giudicale, nel tempo brutalmente trasformata dallo Stato, circa un secolo fa, in casa
circondariale, ovvero in carcere.
Una volta abbandonato l’immobile
carcerario di Piazza Manno, col trasferimento dei detenuti nel nuovo carcere di
Massama, in città in tanti sognarono
la possibile acquisizione della Reggia Giudicale degli Arborea, per trasformarla
in un “Museo Giudicale”, un giusto modo di rievocare i fasti del suo glorioso passato. Provando
a ripercorrere l’iter successivo all’abbandono dell’immobile come carcere, iniziato nel 2012
con il trasferimento dei detenuti alla nuova casa di reclusione di Massama, fin da subito l’Amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Guido Tendas, iniziò
a “rivendicarne idealmente l’acquisizione, in quanto l'immobile, seppure violato, era la ex Reggia
giudicale, proponendo al Demanio dello Stato una permuta con altri immobili
di proprietà del Comune”.
Da allora tanta acqua
passò sotto i ponti, tante le reiterate richieste effettuate al Demanio, ma tutto continuò a tacere, e l’antica Reggia continuò a sonnecchiare, ormai vuota, sognando un suo possibile risveglio che la riportasse
ai fasti del passato. Tanti i “tira e molla” dell'Amministrazione con il Demanio dello Stato, ma dagli incontri
nulla derivò di concreto; il Demanio aveva altre mire, tanto che inoltrò varie proposte di utilizzo dell'ex carcere: uno per tutti, quello di trasferirvi diversi uffici statali, tra cui l’Agenzia delle
Entrate, trovando, però, sempre opposizione. Alla fine si è arrivati alla recente decisione di trasferirvi la Prefettura. Ad
annunciarlo, nei giorni scorsi, la Direttrice regionale dell’Agenzia del
Demanio, Rita Soddu e il Prefetto Salvatore Angieri.
Dopo l’annuncio ufficiale
si è scatenato, in primis all’interno dell’Amministrazione cittadina, un focoso dibattito
tra maggioranza e opposizione, tanto che quest’ultima ha presentato
un’interpellanza in Consiglio comunale (prima firmataria Carla Della Volpe di Oristano
più), che ha ricordato che “già durante l’amministrazione Barberio si aprì
un dibattito in seno al consiglio comunale, che rivendicò all’unanimità il
diritto di prelazione del Comune sul bene statale”. Il Sindaco Massimiliano
Sanna ha cercato di chiarire i motivi della mancata acquisizione, ribadendo che: “Come amministrazione avremmo preferito che
la titolarità del bene fosse stata riconosciuta al Comune, e noi lo avremmo
utilizzato pienamente a fini culturali, ma è comunque significativo che
l’edificio venga recuperato, valorizzato e ritorni alla città”.
La minoranza e una parte
della città, però, continua a non accettare quello che viene considerato lo scippo di un
bene identitario, che poteva e doveva restare alla città, in quanto l’antica
Reggia giudicale è un edificio che ha contrassegnato un periodo glorioso della
città e dell’intera Sardegna; un bene che purtroppo sarà utilizzato per trasferirci
uffici che nulla hanno a che fare con la storia di quell’edificio e della sua
piazza. Un boccone amaro per molti, difficile da digerire, una spoliazione arrogante, quella
effettuata dallo Stato, che, incurante del valore storico di quel bene, egoisticamente
vuole continuare a possederlo per un problema di natura finanziaria, trasferendoci uffici
che oggi pesano sul suo bilancio.
Inondato da critiche che non ritiene di meritare, il Sindaco Massimiliano Sanna ha poi rotto il silenzio e,
con una comunicazione ufficiale ha voluto mettere i puntini sulle i, sulla
vicenda che ha riscaldato non poco gli animi. «Al Comune rimarrà «una parte
consistente della Reggia, ha ribadito il primo cittadino. La proprietà dell’antica reggia
giudicale, a lungo sede della casa circondariale, è dello Stato, che non se ne è mai voluto disfare! Leggo con
stupore del supposto immobilismo tenuto dal Comune, del mancato ricorso al
diritto di prelazione, di una resa di fronte a un affronto e a uno scempio, operato dallo Stato, ma chi lo afferma è in errore. Ho già ricordato e ribadisco che il Comune non ha mai
rinunciato a chiedere la titolarità dell’edificio. Questo impegno è confermato
da documenti ufficiali e, per chi ha memoria, dalle cronache della stampa che
ha puntualmente riferito degli sforzi compiuti attraverso ininterrotti
confronti con lo Stato e la Regione».
Poi ha precisato: «Quanto alla decisione presa
dal Demanio, non si faccia della demagogia: a chi sostiene che
avremmo dovuto esercitare il diritto di prelazione, vogliamo ribadire che
l’immobile non è mai stato dismesso dal Demanio, per cui non poteva essere
esercitata nessuna prelazione! Chi fa appello allo Statuto della Regione che
stabilisce che quest’ultima succeda nei beni e diritti patrimoniali dello Stato
di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso quello marittimo, dovrebbe
chiedere alla Regione perché non ha acquisito il bene al proprio patrimonio per
poi cederlo al Comune accogliendo la richiesta avanzata tante volte
dall’istituzione cittadina».
Cari amici, l’antica Reggia
giudicale degli Arborea, in piazza Manno, l’antica “Pratza de sa Majoria”, diventerà,
dunque, che ci piaccia o no, sede della Prefettura di Oristano. Per adeguarlo alle nuove esigenze, lo storico immobile sarà oggetto di un serio intervento di
riqualificazione: sono stati stanziati ben 13 milioni di euro; si partirà con un concorso d’idee, da bandire entro
la fine dell’anno. Al Comune di Oristano, comunque, ne toccherà una piccola parte; gli sarà assegnato, nell'ala più antica dell'edificio, uno spazio che sarà dedicato a fini storico-culturali; verrà realizzato anche un museo della memoria
carceraria.
A domani.
Mario
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