Oristano ottobre 2024
Cari amici,
Che le energie
rinnovabili siano il futuro del nostro pianeta è una realtà incontestabile. Dall’energia
idroelettrica a quella prodotta dai pannelli solari e dal vento, tanti i sistemi
per cercare di dare un futuro più vivibile alle nuove generazioni, mandando
definitivamente in soffitta i carburanti fossili, che continuano a mettere in
pericolo la futura sopravvivenza del nostro pianeta. Il problema è alquanto
serio, perché i nuovi sistemi di produzione debbono necessariamente essere in
grado di coesistere con la vita svolta finora dall’uomo sulla terra, salvaguardando
l’ecologia, il paesaggio, la storia e le tradizioni.
Ampio il dibattito che ogni
giorno viene portato avanti sui danni, per esempio, che l’installazione sia dei
pannelli solari che delle pale eoliche crea sul territorio, con forti reazioni
da parte della popolazione che vede, in particolare nell’installazione delle
pale eoliche, la distruzione di un patrimonio assolutamente da salvaguardare. La
Sardegna in particolare ha avuto reazioni pesantissime sulla folle richiesta di
coprire gran parte del territorio dell’isola con i potentissimi aerogeneratori.
Amici, reazione
condivisibile e ampiamente giustificata, perché progetti portati avanti in maniera
speculativa, senza nessun coinvolgimento della popolazione interessata. Bisognerà
trovare soluzioni adeguate, per evitare danni che, una volta fatti, saranno
irreversibili! Mentre la politica cerca una possibile soluzione, gli studiosi
continuano le loro ricerche e alcuni studi sembrano approdare a soluzioni meno
invasive e più accettabili delle immense pale eoliche in corso di installazione
in terra e in mare.
Uno degli studi più
interessanti è quello portato avanti dalla “BMW GROUP AEROMINE TECHNOLOGIES”,
che lavora ad un progetto innovativo con una tecnologia d’avanguardia. Sarebbe il
primo sistema eolico "immobile" del Regno Unito, e il primo esemplare
è stato installato su un tetto di un loro stabilimento ad Oxford.
Contrariamente alle turbine eoliche che conosciamo, collocate su enormi pale
che girano per azionare un generatore di elettricità, questo sistema ideato dall'azienda
statunitense Aeromine Technologies, produce l'energia senza movimento delle
pale, con il vantaggio di essere più silenziosi e più sicuro anche per gli
uccelli.
Ma come è fatto e come
funziona questo sistema di energia eolica senza movimento? Intanto, c’è da dire
che, allo stesso modo delle pompe di calore e degli altri dispositivi previsti dalla
transizione energetica pulita, anche queste turbine non sono molto belle da
vedere. Si collocano sui bordi dei tetti, inclinate verso la direzione da cui
arriva maggiormente il vento. L'unità operativa è composta da profili alari
verticali che creano un effetto di vuoto, attirando il vento all'interno dove
si trova un'elica in grado di generare elettricità.
Come spiega Claus
Lønborg, amministratore delegato di Aeromine, "La nostra tecnologia
per l'energia eolica "immobile" è stata progettata per lavorare senza
problemi accanto agli impianti solari, massimizzando la produzione di energia
rinnovabile dai tetti e aiutando a risolvere problemi come il rumore, le
vibrazioni e l'impatto sulla fauna selvatica". Come accennato, il primo
impianto eolico “immobile” del Regno Unito è stato installato sul tetto dello
stabilimento di Oxford del BMW Group Aeromine Technologies. L'unità funziona
insieme a un sistema solare di pannelli, collocati sul tetto (un insieme di 11.000
pannelli), che coprono un'area grande come cinque campi da calcio e generano elettricità sufficiente ad alimentare l'equivalente di 850 famiglie per un
anno.
L'idea di associare i due
sistemi (pannelli solari e eolico) è scaturito dall’idea che l'unità eolica possa
intervenire quando le condizioni dell'energia solare si indeboliscono: la sera
e durante l'inverno. Secondo l'azienda, gli impianti eolici di Aeromine sono
tipicamente da 50 kW o più e sono ideali per edifici di grandi dimensioni e con
tetti piani, come magazzini, centri dati, uffici e condomini. L’idea della
Aeromine pare abbia contagiato già altri ipotetici produttori, tanto che l’idea
delle “turbine immobili” pare camminare più che velocemente.
Altri eco-inventori,
infatti, si stanno dando da fare. L'azienda francese New World Wind, ad
esempio, ha creato la tecnologia "Aeroleaf" che colloca microturbine
eoliche su strutture che sembrano alberi. Queste si integrano facilmente in
ambienti urbani, come le strade residenziali, e sono anche silenziose. Un altro
progetto, che non prevede l'utilizzo di pale, proviene dalla startup spagnola
Vortex Bladeless. Soprannominata "Skybrator": la sua turbina genera
energia solo attraverso le vibrazioni.
Cari amici, il
raggiungimento degli obiettivi di emissioni nette zero entro il 2050 dipenderà
in larga misura dal successo dello sfruttamento dell’energia eolica e solare. Con
i nuovi generatori “Turbine immobili”, che si interfacceranno con i pannelli
solari, significa fare affidamento su una combinazione di risorse energetiche
distribuite (DER), che è possibile collocare sui tetti delle strutture
residenziali e commerciali. Un mix che,
applicato in larga scala, potrà davvero portare a quei risultati tanto attesi!
A domani.
Mario
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