Oristano 20 settembre 2025
Cari amici,
La DIETA MEDITERRANEA
è un corretto stile alimentare che nel mondo è considerato una vera e propria
eccellenza, basata sul consumo dei sani cibi tradizionali dei Paesi del bacino
del Mediterraneo. Questa dieta è caratterizzata da un elevato consumo di
frutta, verdura, cereali integrali, legumi, frutta secca e olio extravergine
d'oliva, quest’ultimo come principale fonte di grassi; dieta che include anche
pesce e pollame da consumare alcune
volte a settimana, e un limitato uso di carne rossa. Riconosciuta come
Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dall'UNESCO nel 2010, questa
dieta è considerata una vera e propria strategia nutrizionale salutare,
consigliata a tutti e da seguire a lungo termine.
Ebbene, ciò nonostante,
le abitudini alimentari dei giovani italiani esponenti delle “Nuove
generazioni”, si stanno purtroppo allontanando dalla sana Dieta
mediterranea, aprendo un pericoloso solco nutrizionale che i numeri rendono
evidente: la verdura sta scomparendo dai piatti, così come anche la frutta, i cereali
integrali risultano quasi assenti, e anche latte e latticini sono sempre meno
presenti. In forte aumento risulta, invece, la carne, in particolare quella
rossa, che continua a occupare uno spazio crescente, ben oltre le quantità
raccomandate.
Secondo i dati più
recenti presentati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana, quasi un
giovane su dieci non consuma verdura, il 7% non mangia frutta e il 26% non
inserisce cereali integrali nella dieta. A ciò si aggiunge un 14% che evita
latte e derivati, con possibili conseguenze sull’apporto di calcio e di altri
micronutrienti in età di crescita. Sul versante opposto, quasi la metà dei
giovani, il 47%, dichiara di consumare carne più di tre volte a settimana,
oltre le quantità considerate ottimali per la prevenzione delle malattie
croniche. Una situazione indubbiamente poco salutare, uno spostamento
silenzioso ma profondo, rispetto agli equilibri alimentari che per decenni
hanno caratterizzato il nostro Paese.
L’analisi degli esperti
sul cambiamento delle preferenze alimentari delle nuove generazioni mette in
evidenza i seri pericoli derivanti. La riduzione di frutta, verdura e
cereali integrali comporta un apporto più basso di fibre, vitamine e
antiossidanti, nutrienti che svolgono un ruolo protettivo contro malattie
metaboliche e cardiovascolari. Allo stesso tempo, il consumo ridotto di latte e
latticini può incidere negativamente sull’assunzione di calcio e vitamina D,
fondamentali durante la crescita per lo sviluppo delle ossa e la prevenzione di
future fragilità. E non è tutto.
L’eccesso di carne
rossa, spesso rielaborata e trasformata industrialmente, introduce nella
dieta una quantità maggiore di grassi saturi e sale, fattori associati ad un
aumento del rischio di obesità, diabete di tipo 2 e ipertensione. Non si tratta
quindi di squilibri marginali, ma di un cambio di paradigma, che potrebbe avere
conseguenze concrete sulla salute dei ragazzi di oggi e degli adulti di domani.
La combinazione di un apporto insufficiente di alimenti protettivi e un eccesso
di proteine animali viene considerata dagli specialisti un fattore di forte rischio
emergente.
Poi, la carenza di fibre,
vitamine e antiossidanti riduce le difese naturali dell’organismo contro
l’infiammazione cronica, aumentando la probabilità di sviluppare malattie
cardiovascolari in età precoce. Gli esperti sottolineano anche il derivante impatto
metabolico: una dieta povera di vegetali e sbilanciata sulle proteine animali favorisce
sovrappeso e obesità già in adolescenza, aprendo la strada al diabete di
tipo 2 e ad alterazioni del metabolismo lipidico. Non meno rilevante è la
salute ossea: l’esclusione di latte e latticini può compromettere l’apporto di
calcio in una fase cruciale per la mineralizzazione scheletrica, con possibili
ripercussioni future sotto forma di osteopenia o osteoporosi.
In presenza di uno
scenario pericoloso, per la salute delle Nuove Generazioni, la SOCIETÀ
ITALIANA DI NUTRIZIONE UMANA è intervenuta su uno strumento simbolo della
scienza alimentare: LA PIRAMIDE. Questo strumento è stato rielaborato, introducendo
alcune modifiche per venire incontro alle esigenze delle Nuove generazioni.
Pubblicato sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovaluscar Diseases, il
nuovo modello alimentare fatto a piramide non si limita a un semplice e
restyling grafico, come spiegano gli studiosi, «ma di una revisione
sostanziale che tiene conto di tre dimensioni: la salute delle nuove
generazioni, la sostenibilità ambientale e la necessità di linee guida più
flessibili rispetto al passato».
Al centro della nuova
piramide ci sono gli alimenti che risultano più carenti nelle diete dei
giovani: frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Sono loro a costituire la
base quotidiana, perché garantiscono fibre, vitamine e composti bioattivi con
effetto protettivo sul metabolismo e sul sistema cardiovascolare. Il ruolo
delle proteine animali, al contrario, è stato ulteriormente ridimensionato: la
carne rossa e lavorata è collocata in cima, a indicarne il consumo solo
occasionale, mentre trovano spazio privilegiato le proteine vegetali e quelle
di origine marina, considerate più favorevoli in chiave preventiva e
sostenibile.
Cari amici, la Dieta
Mediterranea è un vero toccasana, per cui è tempo che i giovani ritornino
ad una alimentazione equilibrata! Non saltino più le colazioni equilibrate, non
sostituiscano pranzi regolari con hamburger, snack e altri prodotti industriali
ad alta densità calorica! Secondo gli epidemiologi, senza queste giuste correzioni,
i fattori di rischio come obesità addominale, pressione alta e alterazioni del
metabolismo degli zuccheri e dei grassi, continueranno ad aumentare. I giovani
maturino la convinzione che la loro qualità di vita è fortemente in pericolo!
A domani.
Mario










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