lunedì, settembre 15, 2025

ATTENZIONE AL VIRUS TROPICALE “OROPOUCHE”, ORA ARRIVATO ANCHE IN ITALIA. NOTO COME “VIRUS DELLA PIGRIZIA”, VIENE TRASMESSO DA MOSCERINI E ZANZARE, E NON HA ANCORA UN VACINO.


Oristano 15 settembre 2025

Cari amici,

Che il mondo dovrà continuare a combattere contro i VIRUS, sempre diversi e sempre più pericolosi, è una realtà inequivocabile. Uno di questi è “l’OROPOUCHE”, scoperto nel 1955 nel sangue di un lavoratore forestale di Trinidad e Tobago, località vicina al fiume Oropouche. Questo patogeno, diffuso normalmente nella regione amazzonica, viene trasmesso all’uomo dalle punture di particolari insetti: il culicoides paraensis, un moscerino diffuso in tutto il continente americano, dagli Stati Uniti sino all’Argentina, e la zanzara Culex quinquefasciatus”, come spiega la dr.ssa Concetta Castelletti, responsabile dell’Unità di Virologia e Patogeni Emergenti dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabriadi Negrar, co-autrice di una recente pubblicazione.

Questo virus è arrivato negli anni scorsi anche in Europa, e causa la così detta “Febbre Oropouche”, un’infezione tropicale di cui per ora non esiste un vaccino. In Brasile e nelle zone tropicali, dove è endemico da tempo, ha registrato circa 10mila casi, come conferma il dottor Federico Gobbi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS di Negrar: “La nostra scoperta indica la possibilità di trasmissione dell’infezione da uomo a uomo, ancora ad oggi mai descritta. Il livello di rischio per l’Italia è attualmente molto basso; tuttavia, sono necessari ulteriori studi ed è importante non abbassare la guardia per evitare potenziali rischi”.

Amici, seppure i responsabili della medicina sostengano che non è ancora il momento per allarmarsi, la realtà è che di malattie virali quest'estate ne abbiamo più d’una! Oltre al vaiolo delle scimmie, in Europa si sono registrati 19 casi di "Virus della pigrizia" o " febbre di Oropouche", di cui uno in Italia: moscerini infetti e alcuni tipi di zanzare, come accennato prima, sono responsabili di questa malattia. Al momento i casi riguardano persone che si sono recate in Sud America o nei Caraibi, dove il "virus della pigrizia" è, ormai, diventato endemico. Ma vediamo come si presenta, ovvero quali sono i sintomi di questa malattia.

Noto anche come "VIRUS DELLA PIGRIZIA", questa malattia tropicale, a dispetto di quanto suggerirebbe il nome, non rende più pigri o più lenti: anzi! I sintomi sono simili a quelli del virus Zika e quindi comprendono febbre alta e improvvisa, mal di testa duraturo, dolori muscolari e articolari. C'è anche una percentuale di casi in cui il "virus della pigrizia" ha avuto risvolti anche neurologici, perché ha coinvolto il sistema nervoso centrale e causato infiammazioni attorno al midollo spinale e al cervello.

Come accennato prima, non risultano ancora casi di trasmissione da uomo a uomo, ma il fatto di aver individuato il virus nel liquido seminale, lo farebbe tuttavia far presupporre. Finora il virus è stato contratto da persone che hanno soggiornato nei Paesi prima descritti, ma L'ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha comunque diramato un alert per invitare le persone ad essere attente qualora raggiungessero i luoghi in cui questa febbre è diventata endemica.

Il rischio di infezione da virus Oropouche per i cittadini che viaggiano o risiedono in aree epidemiche in Sudamerica, America Centrale e nei Caraibi, viene attualmente valutato dagli esperti come moderato; tuttavia, il rischio aumenta per chi visita aree altamente colpite, in particolare negli Stati settentrionali del Brasile o nella regione amazzonica, e aumenta anche per chi non adotta adeguate misure di protezione personale. Non esistendo un vaccino, infatti, queste misure riguardano l'uso di pantaloni e camice a maniche lunghe per i periodi all'esterno, così come quello di repellenti per insetti tropicali.

Amici lettori, il "virus della pigrizia", come accennato prima, non va sottovalutato, e, in un periodo dell'anno come l'estate, dominato da spostamenti e contatti con persone provenienti da tanti luoghi diversi, potrebbe aumentare il rischio di esposizione alla malattia. Non va dimenticato, inoltre, come il generale aumento delle temperature porta specie di insetti prima aliene nei territori europei, dove si ambientano, vivono e si riproducono.

Cari amici, credo di poter dire, come ho fatto altre volte, che la prudenza non è mai troppa, e l’idea di visitare certi luoghi pericolosi solo per diporto, dovrebbe essere attentamente valutata, sempre!

A domani.

Mario

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