Oristano 7 giugno 2024
Cari amici,
Su questo blog ho già avuto
occasione, diverse volte, di parlare dell’isola di MAL DI VENTRE (storpiatura
italiana del nome sardo “DE MALU ENTU”, ovvero isola del vento cattivo), collocata
al largo del golfo di Oristano, e della strenua lotta per la sua proprietà, ancora
oggi privata, con forte richiesta delle associazioni naturalistiche di farla diventare
un bene pubblico, priva delle desiderate speculazioni, essendo parte di un’Area Marina
protetta. Purtroppo, dopo i forti dibattiti nulla appare cambiato, e
dell’isola, seppure ancora in mani private, poco o nulla si sa, nemmeno sul reale suo proprietario.
Salvo errori, quello che
si sa è che nel 2017 ad acquistare il 100% della società “Turistica Cabras”,
è stata la Legacy Air Limited, registrata alle Isole Vergini, che la acquistò
per 725.000 euro. La Legacy è chiaramente una società di copertura e, una
traccia importante sul possibile proprietario attuale viene dal professionista che
risulta amministratore della Turistica Cabras: l’avvocato inglese Christou
Christopher, un avvocato che amministra diverse società britanniche che fanno
capo a Yiannakis Theophani “John” Christodoulou, 58 anni, residente a Montecarlo,
sviluppatore immobiliare in Gran Bretagna ed Europa. Per ora, dunque,
l’eventuale passaggio al patrimonio pubblico dell’isola resta una chimera.
Ebbene, amici, un caso
simile lo troviamo in Sicilia, e riguarda un isolotto, “L’isola delle
Femmine”, posizionato di fronte all’omonimo comune nei pressi di Palermo; il piccolo isolotto,
esteso solo 15 ettari, è alquanto roccioso, con al centro un’antica torre, ora in
pessime condizioni. Anche su quest’isola, anch’essa privata, da circa un anno,
pende la stessa sorte: una vendita da parte degli eredi, che hanno dato
l’incarico all’agenzia “Romolini immobiliari” con una trattativa riservata a un
prezzo quantificato in circa 3 milioni e mezzo di euro. Gli attuali proprietari
sono gli eredi di Rosolino Pilo. L’isola, come la nostra di Mal di Ventre, con
decreto della Regione Sicilia, è considerata
una riserva integrale, parte dell’area marina protetta, che risulta, fin
dal 1998, data in gestione alla Lipu, oltre che riconosciuta anche dall'Unione
Europea come Zona speciale di conservazione.
Amici, destini molto
simili quelli delle due isole! Anche in Sicilia, dunque, un’isola simile alla
nostra, risulta in vendita, scatenando forti polemiche, con in testa il sindaco
del Comune che comprende anche l’isola, che non ci sta. “C’è un vincolo assoluto,
chi la compra potrà solo guardarla, questa vendita è una provocazione”, ha
dichiarato Stefano Bologna. L’unica costruzione presente nell’isola è la torre,
costruita in prossimità del punto più alto dell’isola (35 m sul livello del
mare), detta anche Torre di Fuori (contrapposta a quella sulla terraferma,
detta Torre di dentro); la costruzione risale al XVI secolo, ed è di tipologia
riconducibile all’architetto fiorentino Camillo Camilliani, molto più noto per
essere stato l’artefice della Fontana Pretoria a Palermo.
Questa torre, seppure in
pessimo stato di conservazione, è considerata ricostruibile, seppure
rispettando la cubatura originale; quindi, è possibile ottenere un
finanziamento dall’Unione Europea o dal Ministero dei Beni culturali per avviare
i lavori di ristrutturazione, con lo scopo di un eventuale sviluppo culturale e
turistico dell’isola, seppure nel totale rispetto del vincolo ambientale esistente.
Il restauro conservativo della torre, in realtà, permetterebbe, all’eventuale
privato acquirente, di renderla utilizzabile anche come sua residenza privata,
oppure per la realizzazione di un museo che permetta ai turisti di apprezzare
non solo il carattere naturalistico dell’isola ma anche quello storico,
artistico e archeologico.
Amici lettori, l’isolotto
di Isola delle Femmine, sin dall’antichità è un luogo che, per
tradizione, ha avuto un ruolo importante, sia di natura economica che
difensiva. grazie alla sua posizione e conformazione, che lo rende un sicuro
riparo contro i venti di levante per le piccole imbarcazioni; questo lembo di
terra è situato nel tratto di mare tra Punta Raisi e Capo Gallo, ed ha una
conformazione ovale dovuta all’erosione dei forti venti che spirano nella zona.
Ebbene, amici, essendo oggi un luogo “super
protetto” dal punto di vista ambientale, l'eventuale acquirente, nuovo
proprietario dell’isola, non avrà, comunque, alcuna possibilità di modificare
lo stato dei luoghi, ovvero, oltre il restauro dell’antica torre, non potrà
aggiungere un solo mattone!
La speranza, però, che
l’isola possa diventare un bene pubblico non è stata abbandonata. Di recente un
“Gruppo di donne”, impegnate in attività culturali, ha deciso di combattere in
armi. Sono Stefania Galegati, Valentina Greco, Claudia Gangemi e Marcela
Caldas, che hanno allo studio la possibilità di dare vita ad un “Crowdfunding”
per comprare l'isola. Come sostiene Stefania Galegati: "Abbiamo pensato
di chiedere una quota simbolica di dieci euro a donna e di comprare l'isola. E'
da un anno che cerchiamo di capire come fare, siamo andate a parlare con gli
uffici della Regione Siciliana, il Comune di Isola delle Femmine ma anche con
la Lipu che usa l'isola come osservatorio nella riserva naturale per le varie
specie di uccelli che la abitano. Abbiamo anche assoldato una notaia, una tra
le più giovani della Sicilia, e siamo in fase di studio. Dopo questa fase siamo
pronte a costituirci in associazione e di procedere con il lancio della
campagna di raccolta fondi".
Cari amici, personalmente
ammiro e apprezzo l’iniziativa portata avanti da queste donne combattenti, augurando pieno successo al loro
sogno, anche se è sicuramente in salita! Non sarà facile trovare ben 350 mila
finanziatrici, disposte a mettere 10 euro l'una per comprare l'isola, abitata
solo da uccelli marini, patelle e granchi, per essere lasciata così com’è. Come afferma con malcelato orgoglio Stefania Galegati: "Su
questo isolotto non vogliamo fare assolutamente nulla, è già una riserva
naturale e va benissimo così; la nostra idea, in barba a questo capitalistico mondo
egoistico che sfrutta le risorse naturali, è quello di lasciare l’isola in pace!
Il nostro è un gesto simbolico di fortissimo valore ideologico". Speriamo che, differenza dell'isola sarda, a loro vada meglio!
A domani.
Mario
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