Oristano 2 giugno 2024
Cari amici,
Che la fantasia dei ladri
informatici sia immensa, ormai non è più un’ipotesi ma una triste realtà. Di
recente circola un nuovo tentativo di PHISHING (termine utilizzato per
indicare quel particolare raggiro informatico mediante il quale i
cybercriminali cercano di ingannare le vittime predestinate convincendole,
ingenuamente, a condividere informazioni
personali, dati finanziari o codici di accesso), che cerca di trovare creduloni inviando delle mail fingendosi un Ente pubblico o addirittura
Istituzionale.
La capacità di questi
malintenzionati è alquanto alta, tanto che inviano mail perfettamente
congegnate, con tanto di loghi di strutture pubbliche statali, e utilizzando un
linguaggio burocratico molti simile a quello ufficiale e quindi facilmente
ingannevole. La truffa di cui voglio parlare con Voi oggi, inizia con l’invio
di una mail a diversi destinatari; il testo ed il logo utilizzato, risultano alquanto
simili alle comunicazioni veritiere che provengono dall’Agenzia delle
Entrate per comunicare i rimborsi. Nelle mail in parola si parla di un
presunto rimborso fiscale dell’importo di 268, 35 euro, a cui il destinatario
avrebbe diritto. La vittima viene quindi sollecitata a cliccare sul link
fornito nel messaggio per ottenere la somma indicata, e nel messaggio è anche
precisato che per ottenerla ha tempo solo 5 giorni.
Amici, la mail fasulla,
per meglio chiarire, prosegue con un'accurata spiegazione della procedura da
seguire per richiedere il fantomatico rimborso. Come per altre truffe similari,
lo scopo dei criminali è sempre lo stesso: convincere le potenziali vittime,
allettate dal rimborso annunciato, a cliccare sull'indirizzo fornito per
accettarlo, ma che conduce, invece, ad una pagina di PHISHING. in cui
vengono richiesti dati importantissimi: le coordinate della propria banca (per
una presunta verifica dell'account), un passaggio dichiarato necessario e
indispensabile per avere il rimborso.
Purtroppo, la mail
risulta per tanti alquanto allettante, ed è facile cadere nelle mani di questi esperti
truffatori. Una volta che questi abili truffatori si sono impossessati dei dati
sensibili, delle password e dei pericolosi riferimenti bancari, il povero
ingenuo è caduto nella rete! Il suo conto verrà velocemente prosciugato, e non gli
resterà altro da fare che “piangere sul latte versato”! Al malcapitato, caduto
nelle grinfie dei cybercriminali, non resta altro da fare che denunciare l’accaduto,
ma con scarsa probabilità di riavere il mal tolto!
Purtroppo, amici, in
particolare per le persone anziane, cadere nella rete non è difficile! La mail
è fatta molto bene e riproduce accuratamente il logo dell’Agenzia delle
Entrate, e anche il contenuto appare alquanto veritiero, in quanto
abilmente concepito. Eppure un maggior pizzico di prudenza avrebbe potuto
evitare la truffa. Quando si ricevono e-mail di questo tenore, bisognerebbe
tenere conto di alcuni indizi che possono aiutare nel riconoscere la truffa. Il
mittente della mail, per esempio (sempre da verificare!), non è un indirizzo
istituzionale, ma a ben guardare addirittura, spesso, con desinenza estera.
Anche l'oggetto della
mail è alquanto generico: "Avete diritto a un rimborso fiscale",
senza precisare ne il particolare tipo di rimborso, né l’anno di riferimento. Anche
l’indirizzo del destinatario non è selettivo, ma indirizzato a un generico
cittadino italiano. Che dire poi della dichiarata urgenza, tipo la richiesta di
rimborso entro 5 giorni? Riflettendo su tutto questo, chi riceve la mail dovrebbe
come minimo essere assalito dai dubbi, prima di accettare quanto proposto dalla
mail.
Il problema, purtroppo, sta diventando
alquanto serio, tanto che anche l’Agenzia delle Entrate raccomanda a
tutti i cittadini di non entrare nel link presente nella e-mail. Altro
consiglio importante è quello di non aprire alcuna pagina collegata, e non
scaricare niente! Ovviamente non devono essere comunicati per nessun motivo i
dati personali, le password o le coordinate bancarie.
Cari amici, il consiglio
è quello di usare sempre la massima attenzione e prudenza quando si ricevono
mail di questo tipo, perché, se è pur vero che dell’informatica non possiamo
più fare a meno, la cautela deve essere sempre massima, in quanto nella grande
foresta del Web si nascondono molte bestie feroci, tale e quale come in passato
succedeva nelle grandi, verdi, foreste!
A domani.
Mario
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