Oristano 24 giugno 2020
Cari amici,
Tra gli innumerevoli
danni causati dalla terribile pandemia del Coronavirus, c’è anche il colpo
mortale assestato all’istruzione, che ha dovuto giocoforza trovare soluzioni
particolari per concludere un anno scolastico che non penalizzasse più di tanto
gli studenti. Tuttavia, come accade nei periodi di emergenza, per salvare chi
si è dedicato davvero allo studio e alla necessaria preparazione scolastica, ne
hanno beneficiato anche quelli che a scuola ci vanno più per “scaldare i
banchi” che per studiare.
Si, in realtà ad uno
della mia età, nato nella prima metà del secolo scorso, è tornato in mente il
periodo del focoso “Sessantotto” e del richiesto “6 politico”, che vide
affermarsi un movimento socio-culturale di sinistra, che, contestando
fortemente il potere del Governo e le sue ideologie, cercò di combattere l’Università
elitaria. Un movimento che, nato negli anni 70, con occupazioni delle facoltà fatte
anche in modo violento, pretese la concessione del voto minimo garantito a
tutti, indipendentemente dallo studio, dai risultati e dal rendimento.
Ebbene, quello che
succede ora seppure per cause diverse, nell’impossibilità per gli studenti di
tornare in aula in conseguenza della pandemia in atto, ricrea condizioni un po’
simili, necessarie per trovare una soluzione che non penalizzi gli studenti
laboriosi, ma che di conseguenza ne fa beneficiare anche i meno meritevoli,
quelli che “scaldano il banco”. Arrivati ormai alla fase degli scrutini, gli
insegnanti si sono trovati nella necessità di utilizzare una soluzione
ragionevole, stante anche l’input giunto dal Ministero della Pubblica
Istruzione.
Le maggiori difficoltà si
sono presentate negli istituti superiori, dove i professori si sono ritrovati a
dover ammettere alla classe successiva studenti anche con la media de 3 o del
4, in ossequio a quanto stabilito dagli indirizzi del Ministero. Di fatto, la
possibilità di “bocciare” non è mai stata esclusa (è stata prevista nel caso di
mancata partecipazione all’attività didattica a distanza), ma in particolare in
Sardegna, date le difficoltà di collegamento da remoto, è risultato impossibile adottare una decisione così drastica per le difficoltà di collegamento, e in
questa situazione di caos c’è stato chi ovviamente ne ha approfittato.
Amici, una situazione
che, come detto, ha riportato al Sessantotto. Nel Ministero della Pubblica
Istruzione il Ministro Lucia Azzolina, in considerazione della particolare
situazione venutasi a creare, ha chiarito che la necessaria interruzione
dell’attività didattica dovuta al Covid-19 ha creato una conseguente carenza
nell’apprendimento e nella successiva valutazione del lavoro svolto dagli
studenti, ma che questo non poteva assolutamente penalizzarli. I docenti sono
rimasti impegnati per aiutare gli studenti in difficoltà, senza per questo,
però, arrivare ad una generalizzata promozione a tappeto degli studenti, seppure
in un anno scolastico particolare.
Rispondendo
alle domande poste dalla Commissione della Cultura della Camera dei Deputati la Azzolina ha ribadito che la particolare situazione di quest’anno “…non
sarà da considerarsi un 6 politico, in quanto le insufficienze in
capo agli studenti compariranno nel documento di valutazione. E per chi è
ammesso alla classe successiva con votazioni inferiori a 6 decimi o,
comunque, con livelli di apprendimento non consolidati sarà predisposto dai
docenti un piano individualizzato per recuperare, nella prima parte
di settembre, quanto non è stato appreso”.
Cari amici, in situazioni di emergenza
non è certo facile trovare soluzioni che possano essere di vera selezione,
ovvero premiare i buoni e mettere in castigo i “cattivi”; è sempre stato
dimostrato che in casi come questo ad avvantaggiarsene sono, purtroppo, solo
gli asini. Ma non è detto che il “vantaggio” gratuitamente ottenuto oggi, possa
essere un buon “lasciapassare” domani nella vita: la preparazione scarsa o
inadeguata salterà fuori domani, quando le persone cercheranno di realizzarsi nel
mondo del lavoro; allora chi merita davvero e chi non merita risulterà ben
evidente, e chi sarà giocoforza escluso piangerà sul latte versato in passato e s’accorgerà
che a nulla sarà valso il pezzo di carta… immeritatamente conquistato!
A domani.
Mario
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