lunedì, giugno 01, 2020

DOVE STA ANDANDO L’UOMO? DALLA COSTRUZIONE DELLE ANTICHE PIRAMIDI PER IL CULTO DEI MORTI, A QUELLE MODERNE COME ALVEARE PER I VIVI, CON DENTRO UN MILIONE DI ABITANTI.


Oristano 1 giugno 2020

Cari amici,

Inizio i post del mese di giugno con una riflessione sull’uomo e sul suo modo di concepire la vita sulla terra. Una volta l’imperativo della specie umana era quella di colonizzare lo spazio intorno alla Comunità, allargando anche, successivamente, i propri confini e diffondendosi nel mondo, fino a colonizzare ogni angolo del pianeta. Poi, col passare del tempo, morso dall’ansia di uno sviluppo tecnologico senza fine, ha voluto cambiare, in modo sempre più forte, l’ordine costituito del Creato.
L’estinguersi della civiltà contadina, sostituita da quella industriale, ha portato ad un costante spopolamento delle campagne, con una concentrazione sempre maggiore di un grandissimo numero di abitanti in grandi centri abitativi, con costruzioni multiple cittadine, veri luoghi alienanti e a mio avviso indegni del vivere dell’uomo, in quanto realizzati come le celle di un alveare.
Chiunque di noi può constatare tutti i giorni quanto sia arida vita in queste megalopoli e come questo triste vivere abbia cambiato usi e abitudini dell’uomo, portandolo a sopportare condizioni di stress sempre più pesanti tanto da essere disumane! Ebbene, nonostante tutto ciò, l’uomo non demorde e vuole continuare sulla stessa strada! Ora si ipotizza addirittura la concentrazione ulteriore di un incredibile numero di persone, arrivando, pensate, a stiparle in “moderni alveari a forma di piramide”, veri, terrificanti agglomerati umani, dove far “vivere” (si fa per dire…) un milione di persone! 
Uno scenario che personalmente mi lascia alquanto perplesso, in quanto pensavo che dopo certe prove la saggezza avrebbe prevalso! Scenario, quello ipotizzato, addirittura sepolcrale, visto anche il passaggio, seppure metaforico, da un luogo di morte, come l’originaria natura della piramide, a quello della vita, seppure all’interno di una piramide-alveare! Insomma una strada, quella imboccata, che a me appare proprio “disumana”, in quanto non si è scelto di adottare non la cultura della vita ma quella della morte! Ma veniamo al caso concreto.
L’idea di realizzare l'immenso edificio a forma di piramide nasce nel 2004, partorita dalla mente degli architetti Dante Bini e David Dimitric. La megalopoli di Shimizu, ideata per essere realizzata sulla baia di Tokyo in Giappone, sarebbe di una tale vastità che le sue dimensioni farebbe impallidire persino la grande piramide di Giza in Egitto, essendo, questo moderno alveare, 12 volte più grande! Si tratterebbe della realizzazione del più grande fabbricato umano mai costruito al mondo, in grado di contenere circa un milione di persone. 
La mega struttura risulterebbe così immensa e pesante da non poter essere costruita con i materiali standard finora utilizzati (cemento e acciaio), per via dell'enorme peso. Gli ingegneri, per rendere più leggera la piramide ipertecnologica, hanno immaginato di utilizzare nanotubi di carbonio in modo da renderla 100 volte più leggera e quindi in grado di reggere l'intero ciclopico complesso. Questi materiali, inoltre, renderebbero la mega-piramide capace di resistere a terremoti e tsunami.
L’immenso complesso edilizio, alto 2 chilometri e poggiante su 36 pilastri (con una superficie di 88 km²) sarà composto da una ventina di grattacieli di 30 piani, praticamente sospesi in aria, all’interno della piramide. L’edificio si porrebbe come una sorta di città al chiuso, con 240.000 unità abitative, sufficienti per ospitare un milione di persone; inoltre una vasta area interna sarebbe assegnata a uffici e strutture commerciali, il che fornirebbe lavoro alla popolazione della Comunità. Le residenze e le strutture operative sarebbero alimentate da tecnologie ad energia rinnovabile, tra cui energia fotovoltaica, energia eolica e persino ricavata dalle alghe. Insomma, una ciclopica città piramidale, dove le persone si muoveranno all'interno spostandosi attraverso passaggi pedonali accelerati, ascensori inclinati e un sistema di transito rapido tramite dei pod automatici. Credo che starci dentro darà l’impressione di vivere in un altro mondo!
Cari Amici, la megalopoli di Shimizu è un progetto che fa tremare le vene e i polsi: terrificante e allo stesso tempo faraonico, che agli appassionati di cinema ricorda un po’ la costruzione ultra futuristica della Tyrell Corporation nel film "Blade Runner" di Ridley Scott. Naturalmente anche i costi di una realizzazione così imponente sarebbero altrettanto “faraonici”, direi esagerati, in quanto raggiungerebbero la cifra monstre di 558 miliardi di euro. Se il progetto venisse approvato e soprattutto finanziato, i lavori della Piramide di Tokyo potrebbe iniziare non prima del 2030 e concretizzarsi solo nel 2100.
Amici, mi astengo da ogni ulteriore commento, che risulterebbe solo superfluo. Ho esposto il mio modesto pensiero in apertura della presente riflessione, e penso che l’uomo, con il galoppante avanzare di un certo tipo di modernissima tecnologia, non stia percorrendo la via giusta. Non sempre innovare significa migliorare, perché quando l’innovazione porta l’uomo a diventare un numero, a perdere la sua dignità e libertà, trasformato in schiavo del lavoro e preda dell’ingordigia di pochi, significa aver svilito la sua natura. Quando nella specie umana al posto delle relazioni sociali, della vita serena, della fratellanza, domina la cultura del possesso, del predominio del Dio danaro, vuol dire che l'uomo ha accettato di tornare ad essere schiavo, rinunciando alla sua dignità e gettando alle ortiche la possibilità di restare un uomo libero!
A domani.
Mario



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