Oristano 7 giugno 2020
Cari amici,
Di recente una notizia,
relativa alla gestione della seconda fase del Coronavirus, ha destato non poca
sorpresa, scatenando addirittura furiose polemiche anche all’interno della
stessa maggioranza di Governo: l’istituzione della figura dell’assistente
civico, come ausilio e supporto nella “Fase 2” del COVID-19. Questa figura
particolare, con una mansione difficile anche da definire, avrebbe il compito
di vigilare sulla corretta applicazione da parte del pubblico delle misure di
contenimento dei contagi nella fase 2, stabilite dal Governo.
Dopo un caldo vertice a
Palazzo Chigi, nel quale sembrava essere stata trovata un'intesa sulla spinosa questione
(che vedeva il M5S puntare con forza i piedi), la trattativa è poi ripresa, tanto
che la delibera sui cosiddetti 'assistenti civici', che in prima battuta
avrebbero fatto riferimento alla Protezione Civile sono passati al controllo del
Ministero del Lavoro, coinvolgendo il terzo settore che avrà dunque un ruolo
decisivo. Questa, a quanto pare, la sintesi raggiunta tra il premier Giuseppe
Conte, i capidelegazione delle forze di maggioranza, i Ministri Luciana
Lamorgese, Francesco Boccia e Federico D'Incà e il sottosegretario Riccardo
Fraccaro. Ma che figura è, in realtà, quella dell’Assistente Civico, quali i
suoi veri compiti e da chi dovrebbe essere concretamente gestito?
Intanto, come hanno
annunciato, in una nota congiunta, il Ministro per gli Affari regionali e le
Autonomie, Francesco Boccia, e il Presidente dell’Anci, Antonio
Decaro, sindaco di Bari, è stato lanciato il bando per il reclutamento di 60.000
‘assistenti civici’. “È rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli
lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di
ammortizzatori sociali; saranno individuati su base volontaria, coordinati come
sempre nell’emergenza dalla Protezione civile, che indica alle Regioni le
disponibilità su tutto il territorio nazionale, e impiegati dai sindaci per
attività sociali, in particolare per collaborare al rispetto del distanziamento
sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione”.
“Stiamo progressivamente
entrando in una nuova normalità – ha dichiarato il Ministro
Francesco Boccia – c’è una graduale ripresa delle attività
produttive e i cittadini stanno, giorno dopo giorno, tornando a popolare le
città. I Comuni, attraverso l’Anci, potranno avvalersi del contributo degli
‘assistenti civici’ per far rispettare tutte le misure messe in atto per
contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento
sociale (…); è il momento giusto per reclutare tutti quei cittadini che hanno
voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”.
Le polemiche, tuttavia,
sui reali compiti di questi ‘assistenti civici’ non mancano, anche all’interno
delle varie Amministrazioni comunali che dovrebbero gestirli. A smorzare le
polemiche ci ha provato Antonio Decaro Presidente dell’Anci e Sindaco di Bari. "Nessun
sindaco ha mai immaginato di utilizzare i volontari per i controlli alla
movida, li usiamo per aiutare le persone, per portare la spesa e i medicinali a
casa e attuare il contingentamento in parchi, mercati e cimiteri"; l’Anci
- ha spiegato Decaro - è arrivata a chiedere al Governo di poter continuare a
fare affidamento sull'opera dei volontari, che hanno agito sinora durante
l'emergenza, molti dei quali però sono tornati al lavoro in questa fase 2”.
Amici, da quello che si apprende,
gli assistenti civici opereranno su base volontaria, non riceveranno nessun
compenso, potranno svolgere fino a 16 ore alla settimana di lavoro, distribuite
in più giorni. Riceveranno un’assicurazione per infortuni e/o incidenti che
potranno accadere durante le ore di servizio; saranno in servizio fino al 31
luglio, data che porrà fine – secondo il Governo – all’emergenza sanitaria. Saranno
gestiti tecnicamente dalla Protezione Civile locale che poi informerà i comuni
sulla disponibilità dei posti liberi, mentre i Sindaci decideranno come
impiegarli.
Quanto ai poteri reali, è
precisato che non potranno fare multe o reclami pesanti; verranno preparati e
istruiti per operare con grande gentilezza, dovranno richiamare con calma le persone
che appaiono “fuori norma”, rispetto alle disposizioni governative, e, quando
necessario, chiameranno la Polizia Municipale per un intervento sul posto. Sarà
facile riconoscerli, poiché durante il lavoro indosseranno la casacca gialla
con la scritta “assistente civico”.
Cari amici, gli
assistenti civici, dunque, "non avranno compiti di ordine pubblico".
Su questo punto il Presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro,
intervenendo ad Agorà su Rai3, è stato chiaro. "Per noi - ha spiegato -
sono volontari che già nella fase dell'emergenza ci hanno dato una mano
portando i medicinali o la spesa a chi era in difficoltà. Ci stanno aiutando
davanti ai mercati per contingentare gli ingressi, ma non c'entrano nulla con
la movida né con i controlli. I volontari per me devono continuare a fare
quello che altri volontari hanno fatto in questi mesi".
Amici, consentitemi di
esporre il mio pensiero. C’era bisogno di inventare un’altra figura come quella
dell’assistente civico, quando bastava fare un veloce bando per assegnare ai
comuni la stessa pattuglia di 60.000 volontari del Servizio Civile?
Avevamo forse paura di remunerarli a 400 euro circa al mese? Stiamo spendendo
un’enormità di soldi in altre cavolate, che è difficile anche elencare! Mi
viene in mente una delle taglienti battute del grande Totò, che ne aveva una
per ogni occasione, e in questo caso avrebbe certamente detto: “Ma mi
faccia il piacere…!
A domani.
Mario
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