giovedì, luglio 23, 2015

RICAVARE ENERGIA DAL MARE: UN INNOVATIVO QUANTO SEMPLICE SISTEMA CHE GARANTIREBBE, SENZA INQUINARE, ENERGIA PULITA IN ZONE PARTICOLARMENTE SENSIBILI.



Oristano 23 Luglio 2015
Cari amici,
il futuro certamente ci riserverà, se saremo accorti e lungimiranti, piacevoli sorprese anche nel campo dell’energia pulita. La recente scoperta di un sistema abbastanza semplice per produrre energia in zone particolarmente sensibili, mi ha, credetemi, abbastanza entusiasmato. “Sfruttamento dei mari per produrre energia elettrica”, questo il tema di una conferenza recentemente tenuta a Roma dall’ENEA e dal Ministero per lo Sviluppo Economico, per presentare i risultati conclusivi dell’Accordo di programma triennale sulla ricerca del sistema elettrico (2012-2014), portato avanti dalle due strutture in collaborazione con diversi Atenei italiani.

Quello di ricavare energia dal mare risulta essere un obiettivo importante: è una delle cinque aree della ‘Blue economy’ proposte dalla Commissione europea. Un settore, quello della produzione energetica di origine marina, che presenta grandi potenzialità: lo sfruttamento delle energie rinnovabili strizza l’occhio all’ambiente, creando nel contempo anche nuovi posti di lavoro; inoltre, preso in esame il nostro mar Mediterraneo, questo risulta facilmente sfruttabile, rispetto ad altri mari meno calmi, come il  Mare del Nord o l’Oceano Atlantico.
Pantelleria, coste
Gli inventori dell’innovativo sistema di utilizzo delle onde del mare per produrre energia, hanno già localizzato il punto del primo insediamento dove effettuare l’esperimento: le acque dell’isola di Pantelleria. Sarà proprio Pantelleria il primo comune italiano a produrre energia elettrica in questo modo. Il canale di Sicilia e lo stretto di Gibilterra sono le due zone che sono state ritenute più idonee, nel Mediterraneo, per lo sfruttamento delle correnti presenti. Tra i vari tipi di “fonti energetiche” che il mare offre, uno dei più interessanti è il moto ondoso, prodotto sia dalle correnti che dal vento.
Il nuovo dispositivo messo a punto, chiamato “Pewec” (Pendulum Wave Energy Converter), realizzato materialmente dal Politecnico di Torino in collaborazione con l’ENEA, risulta composto da due elementi-base che l’uomo fabbrica e usa ormai da millenni: il pendolo e lo scafo a guscio d’uovo; l’unione di questi due meccanismi crea la conversione del movimento oscillatorio dello scafo in energia.  Unendo due di questi dispositivi si potrà ricavare una potenza energetic da 1 MW, pari a quella di una delle attuali pale eoliche.
Gianmaria Sannino, responsabile Enea per ‘modellistica climatica e impatti’, in relazione alle prospettive di sviluppo del nuovo sistema, spiega che “L’Italia è il Paese più ricco di energia dal mare del Mediterraneo”. Forza produttiva, quella del nostro mare, in termini teorici inferiore a quella di altri mari, come  il Mare del Nord o l’Atlantico, ma con una “potenza catturabile” e utilizzabile superiore, in quanto assenti, da noi, le grandi tempeste, così frequenti invece negli altri mari e in grado, di conseguenza, di distruggere i dispositivi installati.
Altro indubbio vantaggio del “Pewec” è quello di non produrre negative ripercussioni sull’ambiente, prosegue Sannino, precisando che una decina di “Pewec”, posizionati a 1 km dalla costa e quindi invisibili, sarebbero in grado, oltre che di produrre energia elettrica per un centro di circa 3.000 abitanti, di contenere il moto ondoso verso le coste, limitando quindi il fenomeno dell’erosione costiera. "In Italia", ha sottolineato ancora Sannino, "sta crescendo l'interesse per la produzione di energia pulita e rinnovabile da onde e maree e, secondo il piano d'azione nazionale per le energie rinnovabili, dovremmo installare una potenza di 3 MW di questo tipo di impianti entro il 2020”.
Cari amici, indubbiamente, quello prima descritto, risulta un moderno processo tecnologico di grande valenza: produrre energia dalle onde del mare con una tecnologia avanzata e low cost, si presenta come una vera alternativa alle costose e inquinanti centrali a gasolio che oggi alimentano le piccole isole del nostro Belpaese. Un modo per far avanzare l’energia pulita salvaguardando l’ambiente.
L’Italia, con i suoi 8.000 chilometri di coste, possiede indubbiamente un importante potenziale di energia associata al moto ondoso, con un valore particolarmente elevato nelle isole. La Sardegna, ad esempio, nella sua costa occidentale risulta avere un valore medio annuo del flusso di energia di circa 13 kW/metro, mentre la Sicilia, nella sua costa Nord-Ovest, ha un valore stimato intorno ai 10 kW/metro". In questo ambito, l'ENEA ha realizzato “L'atlante del clima ondoso del Mediterraneo”, la prima mappa capace di individuare in modo accurato le zone più interessanti per lo sfruttamento energetico delle onde.
Che dire, il futuro del mondo, dopo queste interessanti scoperte, ci appare meno preoccupante. Ridurre l’inquinamento, eliminare, anche se gradualmente, le fonti energetiche tradizionali, sarà un traguardo da perseguire caparbiamente, senza tentennamenti! Il futuro del nostro pianeta, se vogliamo lasciarlo possibilmente integro alle nuove generazioni, è fatto anche di scoperte come questa!
Ciao, amici miei, a domani.
Mario

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