Oristano
11 Febbraio 2017
Cari amici,
Che l’Italia continui
da tempo a camminare a due velocità è cosa non solo nota ma addirittura
stufata! Tutti ne parlano, tutti suggeriscono mille ricette per la rinascita del Sud, ma nessuno se la sente di metterle
in pratica, insomma di “cucinarle” quelle ricette, forse per le difficoltà rappresentate.
Eppure il Sud, con attenzione e buona volontà, può davvero recuperare il ‘gap’
che lo tiene a distanza dal Nord e che continua a far rimarcare l’esistenza di due
Italie: una di serie A e una di serie B. Allora, cosa si potrebbe fare per
iniziare quel processo in grado di fare uscire il Sud fuori dal guado? Sicuramente
partendo per esempio da un serio rinnovamento delle vie di comunicazione: autostrade,
ferrovie ad alta velocità e porti di stazza adeguata, soluzioni oggi possibili proprio
attraverso l’innovazione e la tecnologia.
Il progetto di
modernizzazione del nostro Sud fu avviato nel 2003, partendo proprio dalla rete
ferroviaria: modernizzare partendo dalle ferrovie, questa la direttiva presa.
Si partì dalla grande stazione ferroviaria di Napoli-Afragola, da trasformare
adeguando l’esistente alla TAV, l’alta velocità ferroviaria. Il progetto di
ammodernamento, però, dopo una partenza regolare ebbe un iter un po’ travagliato:
l’opera, che doveva durare 5 anni e terminare nel 2008, dopo interruzioni, slittamenti
e sospensione dei lavori, si fermò del tutto dal 2012 fino all’estate del 2015,
quando il cantiere fu riaperto riprendendo regolarmente le attività lavorative.
La stazione ferroviaria
Napoli-Afragola, adeguata alla TAV, doveva essere il punto di partenza del
riscatto viario del Sud: il primo nodo di interscambio ferro/gomma della linea
Roma-Napoli-Salerno e del nuovo tratto in costruzione dell’Alta velocità
Napoli-Benevento-Bari. Dopo la ripresa dei lavori nel 2015, il nuovo termine dei lavori fu
stabilito al 2018, ma questa volta l’accelerazione data consentì di recuperare in parte
il tempo perduto e l’inaugurazione della moderna stazione risulta in programma
per la prossima estate. La struttura, in corso di completamento, è già definita
da molti “la più bella stazione d’Italia”, chiamata anche “Porta del Sud”, perché questo snodo ferroviario sarà il fulcro
della circolazione in tutto il Meridione.
La progettazione della
spettacolare e innovativa struttura ferroviaria fu affidata all’architetto Zaha
Hadid, (figura purtroppo scomparsa nel 2016), uno dei più famosi e prestigiosi nomi
internazionali della progettazione. La stazione, venne concepita come un
treno in corsa, con una lunga galleria pedonale per l’accesso ai binari, un’area
commerciale al piano superiore e circondata tutt’intorno da un grande parco
naturalistico e tecnologico. Oltre che stupenda da vedere, risulta anche illuminatissima:
fasci enormi di luce filtrano da un lucernario di 5.000 metri quadrati!
La stazione, secondo i
comunicati recenti, verrà inaugurata nel prossimo Giugno, e, come dicono in
molti, riuscirà a cambiare il modo di viaggiare nel Mezzogiorno. Quanto
realizzato, però, è solo l’inizio, come commenta il Sindaco di Afragola On.
Domenico Tuccillo. «La Stazione di Zaha Hadid, è oggi una realtà. Adesso bisogna affrontare
con la massima rapidità le questioni relative al contesto», ha
affermato con orgoglio durante un sopralluogo al cantiere dell'Alta Velocità.
«Devono essere
predisposti ora in tempi brevi tutte le linee di collegamento su gomma, per
questo - ha sottolineato il sindaco - ho
chiesto e ottenuto dal Presidente della Commissione regionale Trasporti, Luca
Cascone, un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati. Per quel che
riguarda poi l'area intorno alla Stazione, si tratta di un'opportunità di
sviluppo unica per tutta l'area a nord di Napoli. A questo proposito ho chiesto
dal Presidente della Regione De Luca un incontro per valutare le opzioni
possibili su cui lavorare d'intesa tra Comune e Regione».
L’orgoglio del primo
cittadino è forte e si vede dalla forza con cui si esprime. «Anche l'impegno del Governo e dello stesso
Sindaco di Napoli per il Patto della Città metropolitana, da oggi in poi, non
può più essere confinato soltanto su Bagnoli. Occorre compiere adesso un deciso
passo in avanti nella concezione del governo del territorio, puntando alla
valorizzazione di tutte le aree della provincia che possono costituire un
fattore di sviluppo per la costruzione della nuova "grande" Napoli. È
evidente – ha concluso il primo cittadino - che, in questa ottica, Afragola con la Stazione e l'area circostante
si candida ad un ruolo di primo piano per il rilancio della metropoli».
Cari amici,
personalmente credo che questo sia davvero un primo passo, attraverso il quale
passa il rinnovamento di un Sud, sempre rimasto arretrato e tanto distante dal
Nord della nostra nazione. Il futuro di chi è rimasto indietro (lasciando
perdere le motivazioni che vi hanno contribuito) passa solo attraverso l’innovazione
tecnologica, capace di fare recuperare il tempo perduto. Da sardo, orgoglioso e
convinto, mi viene anche da pensare: quando davvero potrà iniziare l’ammodernamento
(in particolare nei trasporti) della
nostra Sardegna, per il recupero del tempo perduto? Quando le nostre ferrovie,
sicuramente fra le più obsolete d’Italia, potranno consentire di viaggiare da
Cagliari a Sassari in poco più di un’ora, in quanto oggi ne servono tre o
quattro? Chissà quando…
Siamo sicuri che noi sardi
facciamo ancora parte a pieno titolo dell’Italia? A quanto pare nulla è
cambiato da quando eravamo (e siamo ancora) colonia…
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento