Oristano
6 Febbraio 2017
Cari amici,
Pochi giorni fa (il 29
Gennaio) un mio post su questo blog ha messo in luce l’enorme disparità della
distribuzione della ricchezza nel mondo (il link per andare a leggerlo è il
seguente: http://amicomario.blogspot.it/2017/01/i-paperoni-padroni-del-mondo-la-meta.html).
Il terribile risultato è che una piccolissima pattuglia di super ricchi possiede oltre la
metà delle risorse del mondo. Ebbene, a parte il fatto che questa enorme ricchezza viola ogni principio di equità, la verità è che continua addirittura a crescere, ingrossando ulteriormente i forzieri di chi già la
possiede e continuando ad impoverire chi meno ha. Di questo passo nessuno riesce ad immaginare
cosa potrà succedere in futuro: una rivoluzione, una catastrofe, un annientamento del
mondo, magari ad opera di chi ormai non ha più nulla da perdere?
I super ricchi, consci di questo, per fronteggiare le possibili ritorsioni nei loro confronti cercano di correre già ai
ripari: trincerandosi in luoghi e locali super protetti, per cercare riparo e magari
aspettare che dopo il passaggio del caos le acque si calmino e possano tornare allo scoperto. Si, per poter far fronte ad
un possibile collasso della civiltà, si iniziano ad attrezzare bunker di ogni
tipo: sotto terra o in mare, non solo luoghi protetti ma anche super accessoriati,
insomma dotati di ogni confort, con riserve d'acqua, cibo, pannelli solari per
l’energia e armi per sopravvivere in caso di catastrofi naturali e rivolte
sociali.
Un’indagine fatta dal
giornale americano The New Yorker ha messo in luce un fenomeno nuovo: quello del
Survivalism
che a quanto pare cresce di giorno in giorno. Insomma i super miliardari
iniziano a prepararsi in previsione di una possibile apocalisse. Si, la paura
non è dettata solo dai probabili sconvolgimenti naturali o derivati dal cattivo
uso fatto dall’uomo delle riserve del pianeta, ma anche (forse soprattutto) dagli
effetti perversi della Globalizzazione: povertà sempre più marcate, migrazioni incontrollate,
possibili pandemie e rivolte sociali innescate dal rapido impoverimento di vasti
strati della popolazione, dovute alla crescente sostituzione dell’uomo con le
macchine, i robot.
È proprio la
tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale, il pericolo maggiore, in
quanto nei prossimi anni distruggerà milioni di posti di lavoro. Il fondato
timore è che i nuovi poveri, per rabbia, possano rivoltarsi proprio contro i padroni di
queste macchine: i super ricchi. La paura ha già fatto fare le prime mosse. Negli Stati
Uniti molti manager stanno già comprando fattorie e terreni in posti rurali che
vengono considerati sicuri (anche al di fuori dagli USA come per esempio la
Nuova Zelanda). Chi preferisce non emigrare sta intelligentemente acquistando
per una “riconversione” luoghi blindati come il Survival Condo Project, nei
pressi di Wichita in Kansas, riadattato convertendo a nuova vita un deposito di missili.
Le strutture
considerate più sicure sono quelle sottoterra, dove vengono allestiti
appartamenti superaccessoriati, con piscina, zona ospedaliera di prim’ordine (con
sala odontoiatrica e chirurgica) e perfino artificiali giardini per il relax. Chi
progetta e realizza queste strutture non ha problemi di vendita: questi spazi abitativi super
protetti (ovviamente solo per chi può) stanno andando a ruba. Gli spazi esterni
di queste super dimore sono vigilati da guardie armate, mentre nei social
network proliferano già gruppi di discussione chiusi, dove i survivalist si scambiano informazioni e
consigli utili.
I super ricchi, non
avendo problemi di liquidità, sono disposti a pagare cifre enormi per dotarsi
di misure di sicurezza all’ultimo grido: oltre i rifugi di lusso si dotano
anche di super yacht con sottomarino pronto per la fuga. Pensate che alcuni di
questi giocattoli surclassano persino
quelli che abbiamo potuto osservare nei film di James Bond! La scelta dei mezzi
per salvarsi al giorno d'oggi non ricade più sulla limousine corazzata o sul jet privato: per gli stra-ricchi sono strumenti
diventati ormai così inutili! Per salvarsi al giorno d’oggi dalle possibili catastrofi
è necessario possedere un sottomarino ‘personale’, che per fronteggiare ogni
evenienza farà parte della dotazione del super yacht, ovviamente equipaggiato con radar
militare e sistema anti-missile.
Cari amici, Robert
Johnson, Presidente del New Economic Thinking Institute, durante il suo
intervento al World Economic Forum a Davos ha detto che molti gestori di Hedge Found stanno già pianificando la
propria fuga. Ha aggiunto: "conosco i nomi dei manager di Hedge Found che
stanno comprando fattorie e piste d’atterraggio in Nuova Zelanda, e lo stanno
facendo perché credono di aver già bisogno di una via di fuga”. Insomma, a ben guardare, anche per i super ricchi il futuro tutto sommato sembra poco sereno!
In conclusione mi sento di dire: possibile che non riusciamo a capire che le esagerazioni non portano mai bene? Possibile che non riusciamo a comprendere che stare nel mondo significa anche starci insieme agli altri senza inutili prevaricazioni? Stiamo continuando a camminare sulla strada sbagliata, su quella strada che in tempi
brevi ci porterà tutti verso il precipizio! Ci sarebbe davvero tanto da riflettere…
A domani.
Mario
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