lunedì, settembre 02, 2024

CALA IL SIPARIO, DOPO 40 ANNI, SULLA “BARACCA E I BURATTINI” DI ANTONIO MARCHI. IL MAESTRO CHIUDE BOTTEGA A 79 ANNI.


Oristano 2 settembre 2024

Cari amici,

Il grande artista e burattinaio di Oristano ANTONIO MARCHI, dopo aver dato vita per oltre 40 anni ad uno straordinario popolo di burattini, chiude bottega e si colloca in pensione. Col passare del tempo, come ben sappiamo, anche le forze di uomini straordinari perdono vigore, e, seppure di malavoglia, arriva la drastica decisione di chiudere bottega, che sancisce la fine di un’epoca. Antonio Marchi, nato a Oristano il 10 aprile del 1945, arrivato ora all’età di 79 anni, sente che ogni giorno che passa diventa sempre più difficile manovrare i suoi meravigliosi burattini e, seppure a malavoglia, decide “di smettere”, di non fare più spettacoli.

Indubbiamente, quella presa, è una decisione sofferta ma necessaria, e Oristano ne prende atto con tristezza, dato che l’uomo ha voluto dedicare tutta la sua vita all’arte. La sua Vita artistica iniziò precocemente, ad 11 anni, quando diventò allievo del pittore Carlo Contini e del ceramista Antonio Manis. Da quel momento decide che lo scopo della sua esistenza è l’arte, sia producendola che insegnandola: pittura, ceramica, burattini e teatro. In particolare nell’età della maturità,  si dedica principalmente ai suoi burattini; giorno dopo giorno resta impegnato ad animarli, dietro le quinte del suo teatrino, dando vita e voce ad una miriade di personaggi delle favole più classiche, come la Bella Addormentata, Pinocchio, Cappuccetto Rosso, e tanti altri.

A dare vita ai burattini da lui amorevolmente costruiti, c’è anche la moglie Teresa, la quale oltre ad animare i personaggi è anche la stilista e la sarta dei costumi. E ora, dato che Antonio è l'unico burattinaio di Oristano e uno dei pochi in Sardegna, questa sua decisione di “Chiudere baracca” ha rattristato enormemente tutti. Purtroppo la Compagnia Baracca e Burattini di Oristano rischia ora di scomparire definitivamente dalle scene, in quanto il grande burattinaio Antonio Marchi, purtroppo, non ha mai trovato allievi ai quali, un giorno, passare il testimone. Ripercorrere la sua lunga e luminosa carriera non è facile. Dopo le prime esperienza fatte con Carlo Contini e Antonio Manis, nel 1963 partecipa per la prima volta ad una collettiva di pittura. Nel 1964 si diploma Maestro d'arte e ceramista all'Istituto d'Arte di Oristano, iniziando subito ad insegnare presso lo stesso istituto. Insegna, sino al 1986, Disegno e Storia dell'Arte nelle scuole medie inferiori e superiori dell'isola; successivamente progetta e insegna in Corsi di Formazione e di aggiornamento.

Nel 1976 si avvicina al Teatro Sardo, diventando collaboratore del Commediografo Oristanese Antonio Garau. Del grande Garau cura gli allestimenti scenografici, passando successivamente alla regia. L'incontro con i Burattinai Ferrari di Parma fa nascere in lui la nuova passione per il Teatro dei Burattini: dopo la mostra di pittura del 1978, dedicata esclusivamente ai burattini, inizia a realizzarli proponendo “Su Pibiri Sardu”, primo spettacolo con i burattini che parlano il sardo.

Come accennato prima, insieme alla moglie Teresa, costituisce la Compagnia Baracca e Burattini, mettendo in scena, Cappuccetto Rosso, Pinocchio, La Bella Addormentata, Albarosa, I tre Porcellini a Belvì,  Gli Spaventapasseri, Ziu Bakis, i Fenici e i Romani, utilizzando fiabe note o scrivendone le trame. Nel 1996 scrive e illustra il libro Il Copione Illustrato, un manuale per la costruzione delle burattino-marionette. Molto dedito ai problemi sociali, durante una conferenza internazionale di medici, scrive e mette in scena Su Dattori Cibudda, con una particolare interazione tra attori e burattini.  Con lo stesso tipo di interazione viene rappresentato Preparendi Pibiri Sardu.

Per mantenere vivo l'interesse sulle commedie di Antonio Garau (Marchi è uno dei suoi più fedeli seguaci e, forse il massimo conoscitore del grande commediografo), che lo considerava uno dei suoi migliori amici, costituì il Centro Documentale Antonio Garau. Appassionato e studioso della Sartiglia, nel 1987 realizzò un manifesto premiato a livello internazionale Con gli ultimi lavori ritorna alle origini, realizzando dei pannelli e delle sculture in terracotta. Una sua scultura, riproducente il campanile della Cattedrale di Oristano, è stata donata al Papa Benedetto XVI e si trova in Vaticano. I suoi quadri hanno partecipato a mostre e concorsi nazionali ed internazionali e sono presenti in varie collezioni private in Italia ed all'estero.

Cari amici, l’artista e burattinaio Antonio Marchi, è certamente da collocare tra le personalità più significative del panorama artistico oristanese. Antonio Marchi, lo sanno bene gli oristanesi, è nato col il “Cuore di Burattino”, un cuore da cui sono nati tantissimi burattini straordinari, conosciuti anche come “Attori di creta”. Ora che la sua Baracca è chiusa, Lui continuerà a dialogare da solo con le sue creature,  i suoi attori a cui ha dato vita, e che hanno fatto di Lui un Cantastorie della vita. Un grande abbraccio, Antonio, con i miei migliori AUGURI di Buona vita!

Mario

 

 

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