Oristano 24 settembre 2024
Cari amici,
Sappiamo bene che la qualità
e la lunghezza della vita dell’uomo sono strettamente legate all’alimentazione,
ed io, su questo blog, lo ribadisco in ogni occasione, come ben sanno i lettori che mi seguono quotidianamente. La
verità è che “una sana alimentazione” è alla base della nostra vita, che
prevede il consumo di cibi naturali (in particolare cereali e verdure) semplici
e non artefatti, il consumo di poca carne, il giusto movimento e una vita di
relazione serena e senza stress.
Di recente su questo
blog, precisamente il 31 agosto, ho postato questa riflessione: http://amicomario.blogspot.com/2024/08/la-sardegna-isola-dei-centenari-e-una.html.
Si tratta proprio di una riflessione sul cibo che aiuta a diventare centenari, precisamente
il “Minestrone sardo dei centenari”, e chi vuole può andare a leggere quanto scrissi.
Ebbene, oggi voglio riflettere con Voi su un altro eccellente cibo sardo, frutto
della nostra antichissima cultura agro-pastorale, e precisamente “SU GIODDU”,
una specie di Yogurt prodotto esclusivamente con latte sardo di pecora o capra.
Prodotto da secoli in
tutta l’isola, Su Gioddu è maggiormente
utilizzato proprio in Ogliastra e
Barbagia, che rispettivamente utilizzano il latte di capra e di pecora nostrane.
Il maggior consumo in queste zone, ovvero quelle ben note come “BLUE Zone”, dove vi
è la maggiore concentrazione di centenari e ultracentenari, non fa altro che
confermare la bontà del prodotto. Ebbene, la gran parte di noi conosce lo
Yogurt, e addirittura è convinta che, in realtà, siano esattamente la stessa
cosa, ma le differenze ci sono eccome!
Questo latte fermentato, “Su
Gioddu”, ha origini antichissime e probabilmente, come per altri latti
fermentati, la sua scoperta è stata casuale. Trasportando il latte dall’ovile a
casa, (spesso un lungo viaggio), sarà capitato che si sia avviata una
fermentazione involontaria. Una volta
assaggiato il composto cremoso e acidulo ottenuto, si è sicuramente arrivati
alla conclusione che era buono e nutriente, e si poteva conservare meglio del
latte fresco! Un alimento salubre,
dunque, in quanto l’ambiente acido non è confortevole a molti patogeni, oltre ai benefici rinvenienti dalla fermentazione
del latte, cioè la trasformazione del lattosio in acido lattico, che determina una
maggior digeribilità dell’alimento.
Amici, per capire meglio
la bontà e salubrità di questo prodotto, ci può venire in aiuto la Dott.ssa
Nicoletta Mangia, ricercatrice in microbiologia presso il Dipartimento di
Agraria dell’Università di Sassari, che ha condotto in collaborazione con
l’Università Federico II di Napoli, l’Università Politecnica delle Marche e
l’Università di Torino, uno studio sulla comunità microbica presente nel
nostro GIODDU. Il Gioddu – precisa la dottoressa Mangia - è un latte fermentato
ottenuto da latte di pecora o capra di razza sarda, dopo la fermentazione
acido-alcolica.
Infatti, a concorrere
allo sviluppo della fermentazione sono dei batteri lattici e dei lieviti,
microrganismi autoctoni, provenienti dal latte, dal contenitore e dall’ambiente
di lavorazione. Per cercare di mantenere una certa stabilità ed ottenere
prodotti finiti analoghi, in casa o presso anziani pastori, il Gioddu viene
realizzato prendendo parte del prodotto precedente (chiamato madrighe o
mardighe) e inoculandolo nel latte da fermentare. Come per lo yogurt, il latte
va prima pastorizzato o, meglio, nel contesto casereccio-familiare, viene
bollito.
L’interessante studio
della Dr.ssa Mangia, innamorata del suo territorio e dei frutti che esso genera,
ha deciso di portare avanti questo progetto (che non è ancora ultimato), che è già
disponibile sulla rivista scientifica canadese International Journal of Food
Microbiology, con il titolo “Microbiological characterization of Gioddu, an
Italian fermented milk”. La ricerca è stata condotta in modo totale, ovvero
partendo dagli albori del processo,
ovvero realizzando praticamente il Gioddu. Amici, uno studio davvero
interessante, se pensiamo che i risultati hanno rilevato la presenza di tutta
una serie di batteri lattici, tra cui i più importanti sono: il Lactobacillus
delbrueckii, lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus kefiri; per
quanto concerne i lieviti è stata accertata la presenza di Kluyveromyces
marxianus, Galactomyces candidum e Geotrichum galactomyces, come nucleo
fondamentale.
La presenza di
Lactobacillus kefiri, batterio lattico principale del Kefir, è significativa,
in quanto si tratta di un microrganismo alquanto benefico per la salute umana,
il che andrebbe ad avvalorare la credenza popolare sarda sul positivo contributo
del Gioddu nei confronti dell’organismo. Probabilmente poi, come molti altri
latti fermentati, anche nel Gioddu proliferano probiotici e prebiotici.
Cari amici, “SU GIODDU”,
come tanti altri prodotti sardi, è davvero un prodotto di eccellenza,
che dovremmo non solo utilizzare di più, ma farlo conoscere e utilizzare anche
ai nostri visitatori!
A domani.
Mario
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