Oristano 12 novembre 2024
Cari amici,
C’è un fenomeno curioso
nel mondo delle FORMICHE, chiamato “LA SPIRALE DELLA MORTE”, definita
anche "DELLE FORMICHE DANZANTI", rilevato e descritto
scientificamente da studiosi che lo hanno verificato per la prima volta ai
primi del 1900. Il primo ad accertarlo fu un certo Theodore Schneirla,
psicologo animalista americano. Di norma chi osserva lo stuolo di formiche, che
in colonna di norma svolgono la loro funzione operativa, nota che ogni formica
segue quella che ha di fronte, e, man mano che altre formiche si aggiungono
alla corsa, si forma una lunghissima colonna.
Tuttavia, a volte, si è potuto
notare che la lunga formazione delle formiche, anziché seguire l’ordinario,
rettilineo percorso, inizia a formare
una “spirale”, costituita da migliaia, e anche milioni di formiche, che
continuano a girare in tondo senza pausa, quasi che avessero deciso di fermarsi
a danzare. Indubbiamente un fenomeno molto particolare che gli studiosi hanno
poi definito come accennato prima, "Spirale
della morte", eseguito da migliaia di formiche legionarie, che, seguendosi
a vicenda, iniziano a girare in cerchio senza sosta, formando una spirale
che alla fine porta loro alla morte.
Amici, l'organizzazione
sociale di molte specie ha codificato un codice comportamentale molto rigido, e
quello delle formiche può arrivare a paradossi estremi come quello prima
indicato, che può portare addirittura al suicidio di massa pur di seguire chi guida il gruppo. Questo fenomeno fu analizzato e descritto nel 1921
dallo zoologo William Beebe e successivamente riprodotto e confermato da
esperimenti condotti in laboratorio. La specie particolare di questi imenotteri,
che è comunemente chiamata formica legionaria, è caratterizzata da occhi molto
piccoli o addirittura assenti, dalla mancanza di un formicaio fisso e da un
grande rilascio di feromoni, oltre ad una struttura sociale auto-organizzata.
Questi insetti,
costantemente alla ricerca di cibo, vista l'assenza di una vista sviluppata,
tendono a muoversi all'unisono utilizzando i feromoni, ovvero gli odori
rilasciati dalle altre formiche che li precedono, formando un questo modo una
lunghissima catena. Quando per svariati motivi alcune formiche perdono la
traccia principale, magari attratte da una nuova fonte di cibo, le altre la
seguono formando una spirale concentrica sempre più grande in continua
rotazione che le intrappola fino a farle morire. Insomma, se per svariate e
possibili ragioni, la fila perde la traccia precedente, questa si chiude su sé
stessa, creando un circolo vizioso, un cerchio in continua rotazione, dove le
formiche si seguono a vicenda, restando intrappolate dalle loro stesse regole.
Amici, così facendo,
questi insetti non smettono mai di inseguirsi, continuano a camminare
imperterriti finché alla fine muoiono di stenti. Lo zoologo William Beebe,
durante i suoi studi, riuscì ad osservare e misurare una SPIRALE DELLA MORTE di
370 m di circonferenza, in cui le formiche impiegavano oltre due ore e mezza
per compiere una rivoluzione completa. Da un punto di vista etologico questo
comportamento pare abbia dei risvolti utili per rintracciare la via di casa,
trovare il cibo e mantenere il gruppo, ma può arrivare ad essere
controproducente. Sembra che alla fine questo sia il prezzo evolutivo da pagare,
per una strategia di foraggiamento collettivo, che però non sempre riesce.
Ci sono sistemi per
bloccare questa spirale che porta alla morte? Solo raramente. Rompere quella
spirale, ovvero cambiare la rotta, è possibile solo se avviene un cambiamento
ormonale nel segnale, ad esempio se una delle formiche ritrova la traccia
olfattiva originaria. Il segnale disfunzionale può essere coperto con nuovi
odori anche di origine esterna oppure interrotto da fattori ambientali di varia
natura (animali, meteo, temperatura ecc.). In questo caso il gruppo è costretto
a modificare il tragitto a causa di un ostacolo, ma non è detto che queste
azioni funzionino sempre. Nelle specie altamente organizzate come le formiche
legionarie l’istinto di inseguimento dei feromoni è molto forte e difficile da
ignorare; somiglia quasi ad un potente incantesimo che ipnotizza gli animali,
portandoli alla morte, ovvero verso il sonno eterno.
Cari amici, è questo un fenomeno
che, sotto certi aspetti, può essere trasferito nel nostro mondo umano, come quando, per qualsiasi ragione, un gruppo sociale o politico segue pedissequamente il suo leader, portando metaforicamente il gruppo al suicidio socio-politico. Ciò dovrebbe farci riflettere non poco!
A domani.
Mario
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