Oristano, 13 Novembre 2024
Cari amici,
Nell'estate del 2016 (precisamente il 7 di agosto) su
questa pianta particolare, il "TRIBULUS TERRESTRIS", scrissi
un articolo che voleva mettere in risalto le straordinarie proprietà che possedevano che certi, numerosi vegetali esistenti in Sardegna, tanto da far considerare la nostra isola come una enorme
farmacia naturale, forse unica al mondo! In Sardegna, flora, fauna e
soprattutto particolarissimi endemismi, fanno dell'isola un vero scrigno ricco
di mille, strabilianti perle. Ebbene, cari amici, oggi ho riletto
quest'articolo e voglio riproporvelo, nella speranza che leggerlo o rileggerlo
faccia piacere anche a Voi! Grazie!
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Oristano, 7 Agosto 2013
Cari amici, che la Sardegna sia una
enorme farmacia naturale credo che lo sappiano tutti. Il suo clima
temperato, la sua posizione unica, il suo suolo incontaminato, dove albergano
specie botaniche con proprietà assolutamente uniche, ne fanno, davvero una
farmacia a cielo aperto: basta solo saperla utilizzare. Sfogliando ieri
l’Unione Sarda ho trovato un curioso articolo di Ignazio Pillosu che riporta
una bella notizia: un certo Marcello Pitzalis di Ussana, imprenditore idraulico
per professione e esperto di piante medicinali per passione, coltiva e
colleziona una bella varietà di piante fitoterapiche (oltre 300 varietà).
Il signor Pitzalis, intervistato
dal giornalista Pillosu, ha dichiarato che la sua passione e conseguentemente
il suo scopo è quello di “far riscoprire le potenzialità, anche
economiche, delle nostre campagne al di fuori dell’agricoltura tradizionale e
far conoscere le cure, antiche e semplici, dei nostri nonni”. Aggiunge
anche che “Elicriso, Hypericum, tribulus comunis, sono solo alcune
delle erbe endemiche del nostro territorio che hanno proprietà curative,
riconosciute nella medicina tradizionale antica e nell’omeopatia moderna”.
Personalmente ero già a conoscenza
delle straordinarie proprietà dell’elicriso (su questo blog ho già descritto le
sue grandiose proprietà) e dell’iperico, ma mi sfuggivano le altrettante
incredibili proprietà del “Tribulus terrestris”, pianta che
conoscevo fin da ragazzo e che spesso e volentieri, calpestandola, mi aveva
“dolorosamente baciato i piedi” che, da ragazzo, andavano in giro quasi sempre
scalzi. Ora capisco perché in sardo uno dei suoi nomi è proprio “Basapeis”!
L’affermazione, poi, che questa pianta era considerata “il Viagra dei Sardi
Antichi”, per le sue eccellenti proprietà afrodisiache, mi ha stimolato a porre
rimedio alla mia ignoranza, mettendomi subito all’opera per documentarmi meglio.
Ecco l’interessante risultato della mia ricerca.
Il Tribulus terrestris L. è
una pianta appartenente alla famiglia delle Zygophyllaceae. Il tribolo comune
(come comunemente è noto) è una pianta annua, presente in tutte le regioni
d’Italia. Cresce in siti ruderali calpestati, su suoli sabbiosi o ghiaiosi
molto aridi, dal livello del mare agli 800 m. circa. Forma biologica: terofita
reptante. Periodo di fioritura: maggio-ottobre. Pianta tappezzante con
portamento schiacciato al suolo con lunghi fusti snodati e foglie paripennate
opposte. I fiori, in corrispondenza delle foglie sono formati da cinque petali
gialli. Il tribolo è facilmente riconoscibile per le curiose bacche ricoperte
da pungenti spine. Il nome di questa pianta, infatti, deriva dal greco
“tribolos” = spino, nome attribuito ad una particolare armatura da combattimento
dotata di tre-quattro grosse punte aguzze. La forma particolare delle sue
bacche spinose, simili ad un tetraedro, ricorda infatti il tribolo usato dagli
antichi romani, strumento bellico a forma di palla con aculei, usato in
battaglia per fermare l’avanzata della cavalleria nemica. La similitudine del
frutto di questa pianta con tale strumento ha contribuito a dare alla pianta il
suo nome.
I suoi “Principi attivi”(contenuti
soprattutto nei semi) sono: Saponine steroidiche (genidiogine, tigogenine),
resine, olii essenziali, olio composto da acidi grassi polinsaturi, Sali
minerali, , furanosidi, glicosidi del furostanolo, terrestrosine, dioscina,
gracillina, kikubasaponina, protodioscina, neoecogenina glicoside,
tribulosina, alcaloidi (armina, armalina, armano, tetraidroarmina),
potassio, frazione amminoacidica ( acido aspartico, acido glutammico),
potassio, nitrati.
Il Tribulus, come pianta
medicinale, era già ben conosciuta sia dai Greci e dai Romani per le sue
importanti proprietà curative. Dioscoride
sosteneva che il tribolo assunto in copiose quantità curava il morso delle
vipere e che bevuto nel vino era un ottimo rimedio contro i veleni. In Oriente
questa pianta viene da secoli ampiamente impiegata nella medicina tradizionale,
sia cinese che indiana. Secondo le credenze locali questa pianta ha azione
regolatrice e depurativa (agisce nelle disfunzioni di origine renale, epatica e
gastrointestinale) e, come tale, viene utilizzata per la cura dell'impotenza,
dell'edema, del gonfiore addominale e delle malattie cardiovascolari. La proprietà più importante del tribulus terrestris è
tuttavia legata alla sua presunta azione stimolante sulla produzione di ormoni
androgeni. Tali ormoni, tipici dell'uomo ma importantissimi anche per
l'organismo femminile, regolano la libido, i caratteri sessuali e lo sviluppo
muscolare. E’ proprio in virtù di tali caratteristiche che il tribulus
terrestris è impiegato da secoli come afrodisiaco, in grado anche di migliorare
la fertilità sia maschile che femminile, sopperendo ad eventuali carenze ormonali.
La protodioscina, una saponina
steroidea contenuta nei semi, agirebbe efficacemente aumentando la produzione
endogena di testosterone, diidrotestosterone, ormone luteinizzante (LH),
deidroepiandrosterone (DHEA), deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S), con
conseguente aumento della spermatogenesi e della libido nell'animale da
esperimento e nell'uomo (Gauthaman K. et al. 2002, 2003). La conferma
dell'ipotesi secondo cui gli estratti di questa pianta sarebbero utili nel
trattamento delle disfunzioni erettili arriverebbe anche da un altro studio.
Durante questa ricerca un gruppo di topi a cui fu somministrato tribulus
terrestris si dimostrò più attivo sessualmente e presentò una pressione
intracavernosa più alta rispetto ai topi non trattati (la pressione intracavernosa
viene registrata all'interno dei corpi cavernosi del pene, strutture
paragonabili a spugne che, riempiendosi di sangue, permettono
l'erezione).
Intorno alla metà degli anni '90 le
proprietà di questa pianta, capace di migliorare notevolmente lo sviluppo
muscolare, furono sostenute e valorizzate da un gruppo di atleti olimpici
dell'est europeo (soprattutto di origine bulgara e russa). Proprio da questi
Paesi provengono i più importanti studi che mettono in risalto le proprietà
ormonostimolanti di questa pianta. Inizialmente i prodotti a base di
tribulus terrestris furono ampiamente pubblicizzati in migliaia di siti
internet e in riviste, soprattutto indirizzate ai praticanti di bodybuilding.
Oggi gli estratti di questa pianta vengono impiegati nella preparazione di
pillole che promettono di risvegliare il desiderio e le energie sessuali. Cosa
c'è di vero in tutto questo? Certamente non tutto quello che la pubblicità
afferma è vero! Ma questo è valido per moltissimi altri prodotti (…non
dimentichiamo quelli dimagranti…) che i miracoli li promettono, ma non li
mantengono!
Quello che possiamo affermare con
certezza è che la natura ha, davvero, un sano rimedio per tutto. Con le dovute
cautele e con tanta pazienza. Anche il Tribolo, per noi Sardi “Basapeis”, è uno
strumento che, sapientemente usato, potrà darci buone soddisfazioni! Nel chiudere mi sento di ripetere,
a voce alta, quello che Marcello Serra affermava con convinzione: “Sardegna,
quasi un Continente!”
Ciao a tutti e…grazie della Vostra
sempre gradita attenzione.
Mario
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