Oristano 4 dicembre 2020
Cari amici,
Credo che il desiderio di
“non invecchiare”, di restar sempre in pieno vigore, magari intorno ai 25 – 35
anni, sia sempre stato il sogno dell’uomo, perché l’invecchiamento ha sempre
fatto paura a tutti, in quanto con l’avanzare dell’età non solo si perde il
vigore fisico ma arrivano, inevitabilmente, la decadenza del corpo e quella della mente,
oltre ad una serie di disturbi sia fisici che mentali. Questo desiderio ha
portato gli studiosi, constata l’impossibilità di evitare l’invecchiamento, di
cercare almeno di rallentarlo. Si, l’idea di contrastare l’avanzare della
vecchiaia, ha arrovellato a lungo la mente dei ricercatori, che da tempo
cercano di approfondire gli studi sulla biologia anti-aging, tanto che oggi
alcune tecnologie emergenti stanno offrendo risultati ottimi per il controllo
dell’invecchiamento.
Una delle recenti
soluzioni ipotizzate per rallentare l’invecchiamento del nostro corpo
ha portato ad utilizzare una tecnica semplice e pure di antica data: l’utilizzo
dell’ossigeno. Si, amici, un’equipe di ricercatori israeliani, capitanati dal
professor Shai Efrati dell'Università di Tel
Aviv, ha avviato una ricerca che appare senza precedenti, il cui risultato appare
straordinario: la possibilità di invertire il processo di invecchiamento
biologico dell'essere umano, utilizzando solamente l'ossigeno. "Possiamo
andare indietro nel tempo", così afferma il team di ricercatori
israeliani che vogliono combattere l'invecchiamento somministrando ossigeno,
bloccando così i nostri meccanismi biologici che, col passare del tempo, ci
fanno invecchiare portandoci infine alla morte.
Ma come dovrebbe
funzionare in realtà questa particolare tecnica, antica ed allo stesso tempo di
grande semplicità? Il processo di rallentamento dei meccanismi biologici
deputati all’invecchiamento (iscritti da madre natura nel nostro DNA)
avverrebbe facendo entrare il soggetto in una camera pressurizzata, dove al
paziente viene somministrata in varie sedute l’ossigenoterapia. L’interessante
studio, pubblicato sulla rivista Aging, ha dimostrato come le diverse sedute di
ossigenazione iperbarica abbiano portato a dei risultati senza precedenti negli
esseri umani finora sottoposti.
La terapia iperbarica già
in passato aveva dimostrato buoni risultati sui pazienti, dimostrando un
miglioramento delle funzioni cerebrali danneggiate da età, ictus o lesioni
cerebrali. Ora i risultati dell’ultima ricerca, appaiono ben più consistenti,
in quanto equivalgono, a livello delle cellule del sangue, ad un “salto
indietro nel tempo” di ben 25 anni, da parte del soggetto! Seppure l’idea
di trascorrere molte ore al giorno in una camera pressurizzata non sia molto
desiderabile, anzi, abbastanza fastidiosa, se ne vale la pena è un sacrificio
che certamente può essere affrontato senza fare troppe storie.
Il dott. Amir Hadanny
dello Shamir Medical Center, ospedale ubicato nel centro d'Israele, relativamente
all’utilizzo della ossigenazione iperbarica, ha affermato che questa ha portato
a due risultati senza precedenti negli esseri umani trattati finora: l'accorciamento dei
telomeri (la parte terminale dei cromosomi che contengono il nostro materiale
genetico) e la riduzione di cellule senescenti, ovvero quelle cellule
"vecchie" che nel tempo perdono la loro funzione fisiologica. Man
mano che gli esseri umani invecchiano, i telomeri si accorciano e si accumulano
cellule senescenti, fenomeni che si reputa siano anche legati al rischio di
sviluppare malattie come il cancro o l'Alzheimer. I ricercatori israeliani
hanno dimostrato che il trattamento con ossigeno puro all'interno di una camera
iperbarica può fermare o addirittura invertire questi processi di
invecchiamento nel nostro organismo.
La ricerca ha coinvolto
35 volontari sani di età sopra i 64 anni che sono stati esposti a 60 sessioni
iperbariche di un'ora e mezza l'una, cinque volte a settimana, per tre mesi. I
risultati hanno indicato che i trattamenti hanno effettivamente invertito il
processo di invecchiamento in due dei suoi principali aspetti: i telomeri non
solo non si sono accorciati, ma si sono addirittura allungati tra il 20% e il
38% a seconda dei diversi tipi di cellule. Inoltre, la percentuale di cellule
senescenti è risultata ridotta in modo significativo, tra l'11% e il 37% a
seconda del tipo di cellula. Si tratta della prima volta in cui risultati del
genere vengono osservati sugli esseri umani.
Il dottor Hadanny ha
anche spiegato che studi precedenti avevano già dimostrato che una corretta
alimentazione ed esercizio fisico costante possono contribuire a preservare la
lunghezza dei telomeri, ma finora non era mai stato trovato alcun modo per
allungarli. "Oggi l'accorciamento dei telomeri è considerato il 'Sacro
Graal' della biologia dell'anti-aging - ha affermato il Prof. Shai
Efrati – e per questo, i ricercatori di tutto il mondo stanno
cercando di sviluppare interventi farmacologici che consentano l'allungamento
dei telomeri. Il nostro protocollo Hbot (acronimo di Hyperbaric Oxygen Therapy,
ndr) è stato in grado di raggiungere questo obiettivo, dimostrando che il
processo di invecchiamento può essere invertito a livello
cellulare-molecolare".
Cari amici, sono convinto
che i risultati di questa ricerca potrebbero avere ripercussioni davvero
importanti, considerato il continuo allungarsi dell’età media. Una cura che
consenta di poter trascorrere gli anni senili in condizioni psico-fisiche
ottimali, sarà per gli anziani un vero toccasana, consentendo loro di poter continuare
a godere di una vita attiva, del privilegio di una buona concentrazione, di un
buona memoria e di una capacità relazionale migliore. Basti pensare a cosa
significherebbe, per esempio, per una persona di 80 anni, avere il vigore di 25 anni
prima, quando ne aveva 55!
A domani.
Mario
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