Oristano
30 Gennaio 2017
Cari amici,
La mia riflessione di
oggi riguarda il glorioso Ordine di Malta, uno dei pochi Ordini cavallereschi
sopravvissuti all’estinzione, fra quelli che diedero vita alla Crociate contro
i Musulmani a Gerusalemme intorno all’anno Mille. Sono infatti solo due gli
Ordini risalenti a quel periodo storico che, seppure tra non poche difficoltà,
ancora esistono e svolgono anche oggi un importante ruolo assistenziale
riconosciuto dal Vaticano e nell’interesse della Terra Santa. Ho già avuto modo
su questo blog di riportare in dettaglio la storia degli Ordini cavallereschi
partecipanti alle Crociate e, per quanto riguarda l’Ordine di Malta, chi è
curioso può rivedere i due post che ne parlano; ecco i link: http://amicomario.blogspot.it/2014/04/lordine-di-malta-nato-come-ordine-degli.html,
postato il 26 Aprile 2014 e
http://amicomario.blogspot.it/2014/04/il-sovrano-militare-ordine-di-malta.html,
del 28 Aprile 2014.
Ebbene, tornando al
potente Ordine di Malta, l’unico che ha mantenuto nel tempo il rango importante
di struttura di “Stato” (seppure senza terra) riconosciuto dall’ONU dove ha un
seggio e dalle potenze internazionali, e che nel mondo continua a svolgere la
sua funzione originale, quella di assistenza medica e ospedaliera
(originariamente era definito l’Ordine degli Hospitalieri di S. Giovanni), con
strutture di soccorso e di assistenza medica, esso sta attraversando un periodo
poco felice, anzi direi a dir poco burrascoso, riferito ai vertici
dell’Istituzione cavalleresca, che ha portato il loro Gran Maestro, il Principe
fra’ Matthew Festing, a rassegnare le dimissioni nella mani del Pontefice Papa
Francesco.
Per quanto riguarda le
strette relazioni esistenti tra l’Ordine e il Vaticano, è meglio evidenziare
che l’attività dell’Ordine è sempre stata svolta sotto l’attenta regia del
Vaticano, che, oltre che riconoscere l’Istituzione, né nomina il "Patrono",
ovvero la massima autorità religiosa dopo il Gran Maestro che è un laico; in
questo caso la Segreteria di Stato Vaticana, per volere di Papa Francesco, per un
fatto increscioso, ha prontamente istituto una Commissione d’indagine (composta
da 5 membri) che ha portato alla richiesta di dimissioni del Gran Maestro.
La vicenda è iniziata,
o meglio precipitata, lo scorso mese di Dicembre, quando il Gran Maestro
destituì il Gran Cancelliere dell’Ordine Albrecht Freiherr von Boeselager,
accusato di aver permesso la distribuzione di contraccettivi contro l’Aids, nell’ambito
di programmi umanitari finanziati dall’Ordine in Asia e in Africa, da parte di
una ONG che collaborava con i Cavalieri di Malta. Alla destituzione, avvenuta
il 15 Dicembre, ha fatto seguito la nomina, al suo posto, del maltese John
Edward Critien. In considerazione che la destituzione e la nuova nomina
apparivano come ‘sostenute’ dal Papa, il Vaticano è intervenuto pesantemente
chiedendo le dimissioni del Gran Maestro Festing.
C’è da dire che il Gran
Cancelliere si è sempre difeso dall’accusa mossagli, dicendosi all’oscuro
dell’iniziativa e, anzi, di averla bloccata non appena avutane notizia. Ciò
però non è bastato, tanto da disporre la sua rimozione; si mormora che sia
stato in particolare l’intervento effettuato dal Patrono dell’Ordine di Malta,
il cardinale statunitense Raymond Leo Burke, capofila dei contestatori di Papa
Francesco, a pesare in modo considerevole per la rimozione, apparso come il vero
regista dell’intera vicenda.
In data 24 Gennaio il
Papa, ricevendo in udienza il numero uno dell’Ordine, ne ha chiesto e ottenuto
le dimissioni. Il Gran Maestro fra’ Matthew Festing, però, sentendosi leso
nella sua maestà, in un primo tempo ha opposto resistenza, invocando la sovranità
dell’Ordine – un vero e proprio Stato sovrano senza territorio – facendo però
successivamente un inaspettato passo indietro. Un epilogo abbastanza ovvio, in
una vicenda burrascosa: la conferma ufficiale in una nota dello stesso 24
Gennaio redatta dalla Sala Stampa vaticana, afferma che il Pontefice “ha
accettato oggi tali dimissioni, esprimendo a fra’ Festing apprezzamento e
riconoscenza per i sentimenti di lealtà e devozione nei confronti del
Successore di Pietro e la disponibilità a servire umilmente il bene dell’Ordine
e della Chiesa”.
Fino alla scelta del
nuovo Gran Maestro, l’Ordine sarà guidato ad interim dal Gran Commendatore,
Ludwig Offmann von Rumerstein, numero due nella gerarchia, “finché – si legge
nella nota vaticana – verrà nominato il Delegato Pontificio”. «Il
Santo Padre, sulla base dell'evidenza emersa dalle informazioni da lui assunte,
ha determinato che tutti gli atti compiuti dal Gran Maestro dopo il 6 dicembre
2016 sono nulli e invalidi. Così anche quelli del Sovrano Consiglio, come
l'elezione del Gran Cancelliere ad interim», questo il contenuto della
lettera che il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha inviato ai
membri del Sovrano Militare Ordine di Malta, datata 25 gennaio 2017, pubblicata
dal sito «Faro di Roma».
Come previsto dalla
Carta Costituzionale dell’Ordine all’art.16, il Gran Maestro Festing ha
convocato il Sovrano Consiglio in seduta straordinaria per il giorno 28 Gennaio
per l’accettazione della sua rinuncia all’ufficio di Gran Maestro, sostituito
ad interim dal gran Commendatore, come è previsto dalla Carta Costituzionale
dell'Ordine all'art. 17. A norma dell'art. 143 del Codice Melitense, egli
provvederà a informare i Capi degli Stati con i quali l'Ordine mantiene
relazioni diplomatiche e le diverse organizzazioni melitensi. Per aiutare
l'Ordine nel processo del necessario rinnovamento, il Santo Padre nominerà un
suo Delegato personale con i poteri che definirà nello stesso atto di nomina.
Il Gran Commendatore, nella funzione di Luogotenente Interinale, eserciterà i
poteri di cui all’art. 144 dello Statuto Melitense finché non sarà nominato il
Delegato Pontificio.
Per l’antico e
prestigioso Ordine quello che è successo è da considerarsi una vera e propria ‘tegola
in testa’, anche abbastanza pesante; i cavalieri di Malta contano oggi circa 12
mila membri nel mondo, in maggioranza filo-tradizionalisti che si dividono tra
colpevolisti e innocentisti. Che dire, cari amici, per me che appartengo all’altro
Ordine cavalleresco erede dei gloriosi cavalieri che combatterono per la terra
Santa (è l’O.E.S.S.G.), considero questa vicenda oltremodo triste, che spero venga
presto dimenticata; lo spero perché l’Ordine merita tutto il nostro rispetto e
considerazione, e mi auguro che la dedizione degli oltre 12 mila membri, che
portano avanti ogni giorno le numerose attività benefiche, continui
orgogliosamente senza sosta in ogni parte del mondo.
A domani.
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