martedì, maggio 02, 2023

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE HA GIÀ DEBUTTATO COME GIORNALISTA! LA PRIMA È FEDHA, CONDUTTRICE SUL CANALE KUWAIT CITY.


Oristano 2 maggio 2023

Cari amici,

È il Kuwait a lanciare il “guanto di sfida informatico” nel giornalismo TV: lo fa con Fedha, prima giornalista virtuale. Fedha è presentata come una giovane di bell’aspetto, occhi e capelli chiari non coperti dal velo, un’aria professionale ma casual. A crearla è stata l’Intelligenza Artificiale e lei si è presentata al pubblico con una clip di tredici secondi che ha creato non poca curiosità. Abdullah Boftain, Vicedirettore di Kuwait News, ha annunciato che sarà lei a leggere i notiziari, ma che in prospettiva sarà in grado di svolgere mansioni anche più complesse. In realtà Fedha non è stata il primo “robot” incaricato di leggere le notizie. Prima di lei, nel 2018, un’agenzia di stampa cinese fece questo genere di esperimento, ma il risultato, però, fu alquanto negativo: un robot-uomo lesse le notizie con una terribile voce robotica.

Il Vicedirettore di Kuwait News, Abdullah Boftain, ha spiegato al pubblico questo nuovo sistema di fare il telegiornale facendo le seguenti dichiarazioni: “Fedha è un vecchio nome kuwaitiano popolare che si riferisce all’argento. Immaginiamo sempre che i robot siano di colore argento e metallico, quindi abbiamo combinato i due. Fedha rappresenta tutti”. All’agenzia di stampa AFP Boftain ha dichiarato che l’Intelligenza artificiale offre contenuti nuovi e innovativi. L’idea di Abdullah Boftain è stata quella di dare alla presentatrice un accento sempre più kuwaitiano per farle leggere tutti i notiziari on line.

Come era prevedibile il mondo dell’informazione si è immediatamente animato e ai tanti del settore sono apparsi diversi scenari che oscillavano dall’entusiasmo e ottimismo al pessimismo più nero, paventando che, con l’evoluzione della tecnologia, giornalisti e operatori della comunicazione sarebbero presto diventati obsoleti. Una scelta, quella fatta dal Kuwait, certamente dirompente, capace di allarmare tutto il mondo e, soprattutto, di far riflettere sul futuro della professione che dovrà certamente modificarsi non poco.

Anche la scelta fatta dall’emittente araba di rappresentare la giornalista virtuale senza il chador o con la chioma coperta dal velo, ma vestita in modo casual (con una giacca nera sopra una maglietta bianca), fa presupporre l’inizio di un percorso verso un futuro carico di innovativi cambiamenti anche nel mondo arabo, ancora fortemente ancorato al passato. Ad alimentare questo bisogno c’è sicuramente il desiderio di universalità e di maggiore libertà nei confronti dei forti vincoli religiosi, etnici e culturali. La scelta di una giornalista di sesso femminile è forse dovuta al fatto che alla donna viene riconosciuta una maggiore pacatezza e affidabilità nell’immaginario collettivo.

Agli ascoltatori che si sono meravigliati del fatto che la giornalista virtuale era stata rappresentata con i tratti occidentali, vestendone anche l’abbigliamento (inusuale per il Paese che l’ha presentata al mondo), i responsabili dell’emittente si sono difesi bene da quest’accusa, precisando che la popolazione del Kuwait è composta per il 60% da stranieri, il 23% da arabi e il 35% asiatici. Quindi risulta abbastanza normale dare all’intelligenza artificiale il volto di una donna universale. Fedha, infatti, si mostra, come detto, in abiti occidentali: una giacca nera e una t-shirt bianca, capelli legati e un filo di trucco. Insomma, un look casual nella gran parte del mondo, ma anche, allo stesso tempo, professionale e alla mano.

Se, come si pensa, le giornaliste virtuali cresceranno non poco di numero, si porrà di certo una questione legata alla rappresentazione dell’universo femminile negli altri Paesi, in particolare quelli del mondo arabo: avremo altre Fedha con caratteristiche etniche diverse, corporatura e abbigliamento in grado di esprimere tutta la varietà femminile? Indubbiamente le sorprese non mancheranno! Fedha nelle sue prime apparizioni non si è limitata a leggere le notizie più importanti della giornata, ma ha cercato un dialogo con il suo interlocutore. “Che tipo di notizie preferisci? Sentiamo le tue opinioni”. Questo perché è importante sapere quali sono gli interessi di chi ascolta, in modo da dare le priorità richieste e poi a tutte le altre notizie.

Cari amici, il futuro della conoscenza delle notizie, ovvero di comunicare ciò che accade nel mondo, cambierà in modo forse anche traumatico. Al momento l’AI non può sostituire del tutto i giornalisti e le giornaliste in carne e ossa ma la tecnologia si evolve rapidamente e questo desta più di una preoccupazione. Potranno essere rispettate etica e deontologia? Mentre i professionisti reali sono soggetti al rispetto delle carte deontologiche siamo sicuri che l’AI non selezionerà, per esempio, una rassegna stampa da proporre al pubblico in base a criteri precisi impostati da chi ha inserito i dati, con lo scopo di guidare il pensiero delle masse verso una direzione precisa? Uno strumento non nasce buono o cattivo, è l’uso che se ne fa a determinarne vantaggi e rischi!

A domani.

Mario

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