Oristano 13 Maggio 2023
Cari amici,
Come ha confermato anche
la polizia postale, è in atto una nuova truffa che utilizza il canale WhatsApp.
Le truffe sulle applicazioni di messaggistica istantanea stanno diventando
sempre più numerose e spesso si presentano come messaggi inoffensivi che in
realtà hanno lo scopo di agganciare la vittima per esortarla a comunicare dati
personali. Se ricevi un messaggio da tuo figlio di questo tenore: “CIAO MAMMA
MI È CADUTO IL TELEFONO, QUESTO È IL MIO NUOVO NUMERO”, avvisandoti di aver
rotto il telefono e chiedendoti di salvare il suo nuovo numero tra i contatti
della rubrica, potrebbe trattarsi di una vera e propria truffa! Al primo
messaggio ne seguiranno degli altri: richieste insolite di denaro, ricariche
telefoniche, la ricarica di una carta prepagata, le credenziali per accedere al
conto corrente, etc..
Purtroppo, quanto sta
avvenendo più che un fatto isolato è una nuova realtà truffaldina, e il
consiglio che anche la Polizia di Stato cerca di dare è quello di non
rispondere al messaggio, di cancellare la conversazione e di evitare di salvare
quel nuovo numero, eliminandolo, nel caso fosse stato caricato in rubrica. Per ulteriori
informazioni la Polizia di Stato invita a contattare il loro sito: www.commissariatodips.it. Ma vediamo
alcune delle modalità che i malviventi utilizzano per far cadere in trappola i
genitori dei giovani, confidando sul loro amore protettivo.
Il messaggio "Ciao Mamma" prima
riportato è solo uno dei possibili messaggi di testo che potrebbero arrivare
sul cellulare di mamme o papà, confidando sulla grande attenzione rivolta ai propri
figli. Un trappola ben congegnata, che potrebbe ingannare gli anziani, meno
avvezzi al mondo di Internet e alla sua sicurezza, e che, in generale, si
lasciano prendere subito dal panico, pronti a fare qualcosa per risolvere il
problema al loro figlio. Indubbiamente la soluzione migliore dovrebbe essere
quella di diffidare, dubitando della bontà di quanto scritto. Purtroppo, però,
l’amore fa fare passi non meditati e spesso la truffa riesce a questi
malfattori, sempre più tecnologicamente aggressivi.
Il malefico gioco del truffatore sfrutta la scarsa conoscenza tecnologica delle generazione
precedente, rispetto agli attuali millennials; anche se spesso chi lo riceve
non ha figli, oppure il telefonino che riceve il messaggio è quello del padre e
non della madre del ragazzo preso di mira. È una tecnica, infatti, giustamente
definita “pesca a strascico”, in quanto è come sparare nel mucchio: qualcuno,
come gli uccelli, di certo ci casca, così come anche qualche genitore, che ci crede
e diventa la vacca da mungere.
Si, una volta preso il
pesce all’amo, inizia la richiesta di soldi, utilizzando qualsivoglia motivo,
anche fantasioso da parte del truffatore che si accontenta di ricariche Poste Pay,
telefoniche o di carte prepagate, mirando anche al conto corrente. Quando il
genitore, magari dubbioso, prova a richiamare il nuovo numero di telefono dato,
lo sconosciuto truffatore butta giù la telefonata e, subito dopo, sempre su
WhatsApp, scrive ancora dicendo che “dove si trova fisicamente c’è scarsa
ricezione di segnale”, o comunque accampando altre scuse simili che possano
avere un qualche senso logico. Può anche capitare che risponda, cercando di
camuffare la voce o arrampicandosi sugli specchi alla ricerca di dettagli che
possano reggere il gioco e non farlo scoprire.
La domanda che in tanti
si pongono è questa: Ma come arriva il truffatore a congegnare la truffa? Dove
si procura nomi, numeri di telefono, situazioni di famiglia, ovvero tutto quel
bagaglio di dati necessari per portare avanti la truffa? Indubbiamente è uno
che conosce bene i social, dove è possibile trovare ottimi spunti per conoscere
la vittima e i suoi cari; quanti di noi abbondano le pagine dei social con i nomi,
le località visitate, le abitudini, i piatti preferiti e tanto altro. Un rapido
giro su Facebook, Instagram, Twitter o TikTok rende tutto questo estremamente
semplice al malfattore!
Stare su Internet senza
usare precauzioni, amici, è alquanto pericoloso. In pochi prendono le opportune
precauzioni nel gestire i social utilizzati, lasciando libero accesso a tutti
circa i propri dati, anziché riservarli solo a persone scelte e selezionate. I
truffatori conoscono bene la fragilità del genere umano, sanno che l’amore che
un genitore (nella maggior parte dei casi) prova per i propri figli, è
grande! E, se capita un momento di difficoltà, scatta nel genitore quello
spirito di soccorso che gli impedisce di fare le preventive verifiche, anche
quando basterebbe un pizzico di attenzione! Il voler troppo bene, spesso toglie
la giusta lucidità mentale.
Cari amici, nel caso di
questa truffa, per esempio, in tanti sappiamo che se il cellulare cade dalle
mani e si rompe, cosa c’entra il cambio di numero? La SIM custodita all’interno praticamente non
si danneggia facilmente (praticamente mai, solo in rarissimi casi che il
telefono affondi in mare), per cui basta solo passarla su un altro cellulare,
anche quello di un amico, provvisoriamente! Purtroppo, l’ansia per il proprio
figlio che dichiara di essere in difficoltà colpisce e annebbia il cervello del
genitore, che non si rende più conto delle frottole che gli stanno rifilando. E la truffa riesce!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento