Oristano 21 maggio 2024
Cari amici,
Che la terra al suo
interno possieda un grandissimo calore è cosa nota, in quanto è facilmente verificabile sia dai vulcani che dai tanti siti “geotermici”, dai quali fuoriesce il
calore spesso misto ad acqua ad alta temperatura. Il nostro Paese, tra l’altro,
è ben ricco di vulcani, per cui presenta tutta una serie di fenomeni di
Geotermia, dai quali non sarebbe difficile ricavare dell’energia “pulita”, in
quanto questa è assolutamente non inquinante, quindi a basso o nullo impatto
ambientale.
I numerosi studi di
settore condotti dagli specialisti affermano che questa energia potrebbe arrivare a generare
addirittura il 10% della produzione elettrica del nostro Paese! Per meglio
chiarire, pensate che se ne ricaverebbe una quantità di energia pari a quella
ricavata dalle 4 centrali nucleari che furono progettate in passato. Eppure,
nonostante ciò, questa potenziale fonte di energia continua ad essere ignorata.
Quali, dunque le motivazioni per cui non viene portato avanti lo sfruttamento
dell’energia geotermica?
A sentire il GIGA, il Gruppo
informale per la geotermia e l'ambiente, è la volontà politica che manca,
essendosi questa, ormai, focalizzata solo ed esclusivamente sulle rinnovabili
prodotte dal vento e dal sole, con le pale e i pannelli fotovoltaici. Eppure le moderne
tecniche di sfruttamento del calore del sottosuolo oggi esistono, e sarebbero
alquanto compatibili con il rispetto e la protezione dell’ambiente e la tutela
del territorio. Ad esempio si potrebbero costruire delle centrali di
piccola-media taglia a circuito chiuso, capaci di reimmettere i fluidi
geotermici caldi nel ciclo.
Amici, purtroppo di
energia geotermica nel nostro Paese (nonostante la sua buona presenza) si parla
pochissimo, nel senso che la geotermia è ancora considerata «la Cenerentola
fra le rinnovabili», come afferma Bruno Della Vedova, Presidente
dell’Unione geotermica italiana (UGI). Per meglio chiarire, quella
geotermica è un’energia, che si presenta sotto forma di calore, racchiusa sotto
la superficie terrestre. Grazie alle tecnologie geotermiche è possibile tirare
fuori dal sottosuolo un’enorme quantità di energia, che aspetta solo di essere
estratta.
L’energia geotermica
viene portata in superficie in diversi modi. Uno fra questi si serve di vettori
fluidi (acqua o vapore), naturali o iniettati, che spontaneamente si spostano
da un punto A (sottosuolo) a un punto B (fuori dalla crosta terrestre) sotto
forma di geyser, soffioni o sorgenti termali. Il secondo metodo è più meccanico
e artificiale, e prevede la perforazione meccanica della superficie terrestre
(il cosiddetto pozzo geotermico). Seppure l’Italia trascuri questa risorsa, l’iniziale
utilizzo dell’energia geotermica per produrre corrente elettrica è stato
italiano: nel 1904, a Larderello (Toscana), fu sperimentato il primo generatore
geotermico, a opera del principe Piero Ginori Conti. Poi non se ne fece più nulla.
Secondo il Presidente UGI,
le motivazioni principali sul mancato utilizzo di questa energia sono diverse,
come ad esempio l’insufficiente informazione e comunicazione, la resilienza del
mercato e della clientela alle innovazioni tecnologiche, la carenza di
progettisti e tecnici esperti del settore, la mancanza di incentivi pubblici mirati;
inoltre, sempre secondo Della Vedova, «il quadro normativo e le procedure
autorizzative per la geotermia (ed anche per le altre fonti rinnovabili) non sono
chiare, ma incomplete, lunghe ed estenuanti».
Amici, seppure l’Unione Europea
stia considerando la geotermia come una tecnologia strategica per la
decarbonizzazione, in Italia i piani energetici nazionali non puntano su questa
tecnologia. Secondo lo studio Ambrosetti, se l'Italia riuscisse a valorizzare
anche solo il 2% del potenziale presente in tutto il territorio italiano nei
primi 5 km di profondità (pari a 2.900 TWh), la geotermia potrebbe contribuire
al 10% della produzione elettrica prevista da qui al 2050.
Cari amici, seppure le
raccomandazioni dell’Unione Europea circa lo sviluppo della geotermia hanno da
tempo stabilito che «Gli Stati membri dovrebbero accelerare la diffusione e
l’integrazione dell’energia geotermica per diversi motivi, tra cui: risparmio
economico, sviluppare sistemi di teleriscaldamento, per sostituire i
combustibili fossili, etc.», in Italia al momento non sembrano esserci
all’orizzonte misure di sostegno mirate e di lungo periodo per rilanciare questa
fonte energetica. Un grave errore, perché la risorsa energetica geotermica, può
dare un importante contributo al mix delle rinnovabili del futuro.
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento