Oristano 12 maggio 2024
Cari amici,
Sul finire della seconda
metà del secolo scorso, lentamente ma inesorabilmente, si è passati dalla
politica del “tutto serve e tutto si aggiusta”, a quella dell’usa e getta,
ovvero all’eliminazione degli oggetti che per qualche ragione non risultavano
più funzionanti. Nessuna riparazione prevista, dunque, ma semplicemente un “gettare
via” l’oggetto, seppure tecnicamente riparabile. Una politica folle, che non solo ha
eliminato tante professioni artigianali di lavoratori che, come attività, svolgevano
proprio quella di riparatori, ma ha iniziato ad inquinare il mondo in maniera impressionante!
La grande industria, infatti, ha poi, cavalcato questo nuovo modo di vivere, predisponendo addirittura i nuovi
strumenti tecnologici dotandoli di una “obsolescenza programmata”, ovvero
inserendo nel cuore delle macchine una specie di eutanasia che, portava
proprio alla loro eliminazione. Insomma, un “Usa e getta” pazzesco, che si è
esteso anche ai contenitori dei cibi, con la drastica riduzione dei contenitori
in vetro, sempre riciclabili, in favore della terribile plastica, divenuta una vera peste
indistruttibile.
Tutto però ha un limite
e, finalmente, ci si è resi conto che l’eccesso di questa avventata politica del
gettare via in modo sconsiderato ha causato un inquinamento che si
stenta, purtroppo a contenere. Il mondo, giorno dopo giorno, sembra sempre più
sommerso dalla spazzatura: dalla plastica ai RAE, i rifiuti dei prodotti tecnologici
ed elettronici, che si stenta a
riciclare. Fortunatamente, nella fascia più sensibile della popolazione, si
comincia a capire e ad adottare uno stile di vita più consono, più sostenibile.
Si, applicando la regola delle cinque R: riduzione, riuso, raccolta
differenziata, riciclo e recupero, ma aggiungendo anche una parola nuova, “RIUSO”,
meglio definito Upcycling, ovvero Riuso Creativo.
Il termine “UPCYCLING” fu
coniato nel 1994 dall'ingegnere meccanico tedesco Reiner Pilz, che all’interno
di un suo articolo, riferito alla proposta dell’Unione Europea di implementare il sistema di smaltimento dei
rifiuti, si espresse in questo modo: "Il riciclo di cui si parla io lo
chiamo down-cycling, che è certamente utile, ma personalmente credo che quello
che sarebbe più necessario è l’up-cycling, ovvero un modo intelligente
di ridare ai vecchi prodotti un nuovo valore, addirittura maggiore di quello
che avevano prima".
Si, amici, l’Upcycling è
il modo intelligente per offrire una nuova vita, una nuova destinazione a un
oggetto o a un materiale che, di norma, esaurito il suo compito, viene gettato
via. In realtà, non si tratta di una specie di miglioramento qualitativo, ma di
una nuova destinazione d'uso, che lo possa rendere più interessante e
accattivante, sia per quanto riguarda la sua funzione, ma anche dal punto di
vista economico. Recuperare in modo creativo un oggetto prima destinato al
macero è un’operazione encomiabile non solo per la nuova funzione data, ma anche
per il suo positivo impatto sull'ambiente, diminuendone l’inquinamento.
L’Upcycling, a mio
avviso, è la strada giusta da seguire, perché costituisce una possibilità
importante per chi l’adotta ma ancor più per la salute sia del pianeta. Il
riciclo creativo ha ampie possibilità di utilizzo, spaziando in tanti settori;
dal design alla moda, dall'artigianato a tutte le varie forme del “fai da te”. Il
risultato finale di un l’up-cycling, oltre a dare grande soddisfazione a chi lo
ha messo in atto, costituisce un risultato di alto valore etico; insomma, si
tratta di una vera e propria “rinascita” per un oggetto destinato all’estinzione,
che, grazie alla creatività, ottiene il risultato ipotizzato senza costose fasi
di lavorazione, sprechi e ulteriori costi.
Cari amici, l’Upcycling,
come accennato, spazia in tantissimi campi: dai mobili ai tessuti, dai vestiti
agli accessori, dagli strumenti musicali agli oggetto tecnologici, Insomma la
persona che decide di applicare il FAI DA TE CREATIVO, è quella che ha sposato
una filosofia di vita alquanto etica, rispettosa dell’uomo e dell’ambiente,
nella convinzione che Egli è un abitante-ospite del pianeta, che deve quindi utilizzarlo, ma lasciandolo intatto alle nuove generazioni.
A domani.
Mario
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