Oristano
16 Giugno 2017
Cari amici,
A metà di questo mese
di Giugno (il 14 per l’esattezza) a Olmedo, in località Pulpalzos, è stata aperta
al pubblico la prima casa delle farfalle della Sardegna. A molti potrà sembrare
un’avventura: l’Isola non è un paese tropicale, anche se tante sono le farfalle
che vi circolano grazie al suo meraviglioso clima! Eppure, con il certosino
lavoro della cooperativa Acanthus e Folia Bio, è stato allestito un
meraviglioso e unico giardino subtropicale, realizzato all'interno di una
biosfera, dentro la quale volano libere oltre 400 farfalle multicolori dalle
diverse dimensioni.
Un’idea certamente
innovativa, capace di creare un percorso didattico, sia reale che virtuale, dove
grandi e piccoli possono vivere un'esperienza unica e fortemente coinvolgente,
a stretto contatto con la natura. I visitatori, in particolare i bambini,
possono così conoscere il ciclo vitale delle farfalle, il mistero della
metamorfosi e l'utilità delle farfalle per l'ambiente. Un modo per riportare il
mondo giovanile allo studio della nostra straordinaria natura, da tempo vilipesa
e trascurata, la cui ignoranza sta portando le nuove generazioni a cancellare
la conoscenza degli stessi principi della vita.
Le farfalle sono
insetti importanti. Essi, oltre all'azione attiva che svolgono a favore
dell'impollinazione, effettuano il controllo naturale dei parassiti e sono considerati
anche precisi indicatori dello stato di salute del nostro ambiente. La bella
iniziativa di Olmedo è stata realizzata in un’area posta in una posizione privilegiata:
la casa delle farfalle comprende un parco, un'area giochi e una piscina per
bambini, dove le famiglie possono trascorrere piacevoli giornate attraverso una
full immersion nella natura, tra didattica, divertimento e relax. Nelle ore di
permanenza nella struttura i visitatori possono anche degustare i prodotti
agroalimentari del territorio messi a disposizione presso il punto di ristoro.
Cari amici, chi mi
segue da tempo su questo blog sa qual è il mio pensiero sulle grandi
potenzialità della nostra Isola. Posta in una posizione invidiabile, più unica
che rara, gode di un clima particolarmente mite, che ha consentito l’insediamento
umano fin dai primordi dell’umanità. Ricca di storia, di cultura e tradizioni,
con un mare paragonabile a quello delle meravigliose isole tropicali più
rinomate, potrebbe anche consentire lo sviluppo di una bio-agricoltura di
primissimo livello. Perché, allora, tutto questo non decolla? Quale il motivo
per cui oggi la Sardegna risulta agli ultimi posti come reddito e come
abitanti? Ci basti pensare che entro il 2050 una bella serie di paesi dovrebbe
addirittura scomparire!
I motivi di quest’inerzia,
che sta portando la nostra terra all’autodistruzione, sono molteplici, ma uno
in particolare supera tutti gli altri: il nostro immenso individualismo, l’incapacità
a stare uniti facendo squadra, e la poca considerazione (per l’Italia siamo un
problema, una specie di colonia) che la nazione di cui facciamo parte ha nei
nostri confronti. L’agricoltura, per esempio, potrebbe essere, sapientemente
abbinata al turismo, un comparto fondamentale per lo sviluppo della Sardegna. Sicuramente
un settore trainante e primario per l’economia dell’Isola. Un settore che, con
il giusto supporto, potrebbe dare lavoro ai numerosi giovani preparati oggi
disoccupati, che tornerebbero volentieri nelle campagne oggi abbandonate per
dare vita ad un’agricoltura moderna e biologicamente valida.
La Sardegna, oggi,
incredibile ma vero, importa la gran parte di quanto consumiamo! Vi sembra una
cosa accettabile? Certamente no, ma per
farlo dobbiamo darci una mossa, dobbiamo capire che lo possiamo fare solo se
saremo noi a rimboccarci le maniche, senza aspettare che siano gli altri a
toglierci le castagne dal fuoco. Per riconvertire l’attuale ‘economia di
sussistenza’ è necessaria una regia forte, cosa che manca in particolare in Regione, e soprattutto
c'è bisogno di sardi attivi, pronti al cambiamento. Come quelli che hanno dato vita alla “Butterfly
House”, la casa delle farfalle.
Quanto sto ora sostenendo
con Voi lo ha ribadito con forza anche l’attuale direttore della Coldiretti, Ermanno
Mazzetti, perito agrario di 55 anni, che conduce la Federazione
Sassari-Gallura. Lo ha fatto proprio i giorni precedenti l’inaugurazione della
“Butterfly House” a Olmedo.
Un grande plauso, dunque, a questa bella
iniziativa, che porterà ai giovani un messaggio nuovo: rispetto della natura e
invito a lavorare per conservarla. Io personalmente invito tutti ad andare a visitare la “Butterfly House”, indicandovi
anche dove e a chi rivolgervi per le prenotazioni. Ecco i dati.
Contatti
per prenotare eventi a tema, visite guidate su prenotazione o un pacchetto per
scuole o grandi gruppi: Contatti Email: butterflyhousesardegna@gmail.com
- Telefono: 079 902736 - Cellulare: +39 392 6707711 -
Indirizzo: SP 19, km. 1,500, Olmedo (SS). La struttura è aperta da Giugno
a Settembre.
Cari amici, voglio
chiudere questa mia riflessione con un pizzico di storia. Sono sempre stato
convinto che la fortuna possiamo costruircela solo con le nostre mani, perché gli
altri se ne guarderanno bene dal farlo. Già nell’antica Roma, nel 300 avanti Cristo,
il Censore Appio Claudio il Cieco, in carica nel 310 a.C. e successivamente diventato
Console (nel 307 e nel 296), era un personaggio particolarmente attivo; a Lui
si deve la costruzione della strada che da lui prese il nome (l’attuale via
Appia) che inizialmente congiungeva Roma con Capua ma che poi si spinse fino a
Brindisi, ma che entrò a pieno titolo nella storia per la fama della sua
arguzia. A lui è infatti attribuito il notissimo motto «Faber est suae quisque
fortunae», che, tradotto in italiano diventa «ciascuno è artefice del proprio
destino».
I
sardi questo motto dovrebbero conoscerlo meglio e… applicarlo!
All’interno del post ho
riportato alcunee belle foto della struttura (prese dal sito Facebook).
A domani.
Mario
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