Oristano
2 Giugno 2017
Cari amici,
Sicuramente gli
animali, in particolare cani e gatti, sono insostituibili amici da compagnia,
che in tanti casi rendono la vita familiare più armonica, e, sotto certi
aspetti, più affettuosa, vivibile e gradevole. Col tempo, però, soprattutto con
la grande concentrazione delle popolazioni nelle grandi metropoli, con ristretti
spazi abitativi ben diversi da quelli del passato, la convivenza tra uomo e
animale è diventata più stretta e ben
lontana da quella che originariamente le due specie erano tenute a vivere, in
quanto ognuna ha bisogno dei sui spazi e di un certo stile di vita.
Il Dr. Marco Melosi, Presidente
dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani, nel suo recente intervento
al simposio 'Prevenzione a 360°', evento organizzato da Msd Animal Health,
sugli aspetti più problematici delle malattie trasmesse all'uomo dagli animali,
svoltosi a Milano al Meliá Hotel, ha detto: "Negli ultimi trent'anni, i
cani e i gatti di famiglia hanno fatto un salto di habitat: dal giardino, al
divano al letto. Con la separazione degli spazi che è venuta meno, la
prossimità fisica ci impone di alzare l'asticella della prevenzione e del
controllo sanitario. Per questo è importante coltivare una responsabilità di
tipo collettivo, affinché i parassiti dei nostri animali siano tenuti sotto
controllo".
Al tavolo dei lavori,
importanti relatori e ricercatori internazionali, come la direttrice del Centro
di referenza nazionale per la ricerca scientifica sulle malattie dell'Istituto
Zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Gioia Capelli. "Ormai - ha spiegato
la Capelli - appare evidente l'esigenza di un approccio multidisciplinare, che comprenda
figure veterinarie, mediche ed epidemiologiche. Ovvero il concetto di 'One
Health-una sola medicina', che si è consolidato dopo l'acquisizione della
consapevolezza che la maggior parte delle malattie dell'ultimo secolo, come ad
esempio l'Hiv e la Sars, sono trasmesse all'uomo da animali".
Questa esagerata
commistione di vita umana e animale ha consentito di sviluppare nel tempo
malattie e infezioni prima rare o sconosciute; “infezioni come la febbre bottonosa
del Mediterraneo, trasmessa dalla puntura di zecca, in Italia - sostiene
il Prof. Antonio Cascio, medico e direttore UOC Malattie Infettive del
policlinico di Palermo - sono passate dalle 1.200 l'anno del
periodo '92/'98 alle 10.069 l'anno del 2010; specialmente nell'anziano, la
malattia si manifesta con un quadro clinico di seria compromissione con
profonda astenia, intensa cefalea, febbre elevata, artromialgie importanti e
non rare complicanze a carico di tutti gli organi. È letale nel 3% dei
casi".
Il serio problema sta
proprio nell’eccessivo contatto fisico, quello “stare insieme” in modo anomalo con
gli animali, spesso in maniera poco sicura non solo per l’uomo ma anche per lo
stesso animale, privato della sua vita naturale, non certo a lui consona in un
ambiente ristretto domestico, privo di quegli spazi e di quella sua vita
stabilita nella natura. Il dilemma è doppio: per l’uomo significa acquisire
altri mali, per l’animale uno stare in una ingiusta prigionia.
Circa le malattie
trasmissibili da animale ad uomo, il sentiero da seguire resta sempre quello
della prevenzione: "lo sviluppo di nuove molecole - ha evidenziato Kurt
Pfister presidente dell'European veterinary parasitology college - ha
favorito l'immissione in commercio di prodotti dotati di un elevato profilo di
sicurezza". Le malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo
sono qualche centinaio, anche se quelle trasmesse da cani e gatti sono circa 40.
Il resto delle malattie infettive vengono trasmesse da uccelli, rettili,
animali da fattoria, fauna selvatica, e altri mammiferi.
La buona notizia, se
così la possiamo chiamare, è che la maggior parte delle malattie zoonotiche può
essere prevenuta seguendo protocolli di igiene, e precise linee guida per la
cura degli animali che convivono con l’uomo. Prima di chiudere questa mia
riflessione, ecco un piccolo elenco di come è possibile ridurre il rischio di
infezioni di malattie zoonotiche.
Per prima cosa il “lavarsi
bene le mani” prima e dopo il contatto con gli animali è essenziale, in
particolare prima di mettersi a tavola (dopo aver toccato animali, rimuovere
gli indumenti indossati e lavarsi accuratamente con sapone). Un buon sapone per
le mani riesce a ridurre il numero di batteri, ma è inadeguato per la rimozione
di residui organici, dove si annidano batteri, virus, funghi o parassiti. La
gestione delle feci è di particolare importanza. La lettiera ha necessità di
essere pulita ogni 24 ore; ci sono particolari organismi, tra cui il Toxoplasma
gondii, presenti nelle feci del gatto che rimangono infettivi anche dopo 24
ore. Lo stesso vale per i vari parassiti presenti nelle feci del cane. Pulendo
la lettiera tutti i giorni, si riesce a ridurre notevolmente il numero di
parassiti presenti.
Utilizzare inoltre con
costanza prodotti per la prevenzione contro pulci e zecche. Le pulci e le
zecche possono portare una varietà di malattie infettive che possono essere
trasmesse agli esseri umani. I cani e gatti sono a più alto rischio di essere
infestati da pulci e zecche. Utilizzando prodotti per la prevenzione di questi
parassiti, si riducono anche i vettori di numerose malattie infettive in casa.
Inoltre, l’animale che vive con Voi, cane o gatto che sia, va sottoposto a
periodiche visite di check-up dal veterinario. Le cure veterinarie di routine,
compresi i test fecali, esami del sangue, e le vaccinazioni, sono molto
importanti e non dovrebbero mai essere ignorati, non solo per la salute del
vostro animale, ma anche per la vostra salute e quella della famiglia.
Cari amici, gli animali
sono un ottimo veicolo di compagnia e con l’uomo hanno raggiunto livelli di “vita
comune”, sotto certi aspetti molto positivi e di reciproco beneficio. Il senso
della mia riflessione di oggi è quello di non snaturare un rapporto che da
benefico può diventare malefico. Amare gli animali significa godere della loro
amicizia, della loro fedeltà, del loro “volerci bene”, ma significa anche
rispettarli, senza pretendere che siano simili a noi. Non togliamo loro gli
spazi vitali: evitiamo che loro lascino il giardino per venire a dormire nel
nostro letto! È questo il concetto che oggi ho voluto ribadire.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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