Oristano 17 agosto 2022
Cari amici,
È stato l'Istituto di Scienze
dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISAC-CNR) a
dichiarare che Il 2022 è finora l’anno più caldo di sempre, con i primi sette
mesi dell’anno veramente da record! A metterlo nero su bianco è stata la pubblicazione
mensile dell’ISAC-CNR, che nello scorso mese di luglio ha
evidenziato un aumento di +2,26 gradi sopra la media (per chiarezza, in Italia, il controllo delle temperature è
iniziato nel 1800), sistematicamente rilevata.
Come ha commentato
all'ANSA Michele Brunetti, ricercatore dell’ISAC-CNR, "Luglio 2022 è registrato come il
secondo luglio più caldo da quando vengono realizzate le misurazioni, secondo
solo al 2003, così come lo sono stati anche maggio e giugno". Analizzando
esclusivamente i sette mesi appena conclusi, il 2022 ha fatto registrare medie
molto alte in tutti i mesi, proiettandosi come l'anno italiano più caldo di
sempre. "Ciò non vuol dire, però, che lo sarà realmente - ha precisato il
ricercatore del CNR - perché se nei prossimi mesi le medie mensili dovessero
scendere, anche quella annuale scenderebbe".
Si, amici, se il 2022
fosse finito in questo momento, ci troveremo in Italia dinanzi all’annata più
calda mai registrata dall’inizio delle rilevazioni, come prima detto, iniziate nel
1800; il dato dei primi sette mesi dell’anno, secondo l’Istituto ISAC-CNR, vede
un’anomalia pari a +0,98°C rispetto alla media trentennale 1991-2020. C'è anche da dire che, oltre al
caldo, spicca la grande siccità. Il 2022 è infatti, anche avviato a poter essere dichiarato l’anno più arido, insidiando il primato detenuto dall'anno 2017. Da Gennaio a Luglio
è piovuto mediamente il 46% in meno rispetto alla media del periodo 1991-2020.
In alcune parti d’Italia, come noto, la siccità risulta molto grave, ed imperversa
addirittura dall’inizio dello scorso inverno. Fiumi in secca e ghiacciai alpini
in estrema sofferenza sono l’esempio più lampante.
In questo quadro così
desolante, quanto potrà accadere nei prossimi mesi di fine estate-inizio autunno
potrebbero succedere altri seri guai. Tutto il calore accumulato in questi mesi
rappresenta una fattore da non sottovalutare. Nei prossimi mesi saremo dinanzi
ad una minaccia importante, rappresentata dal rischio di tempeste autunnali
violentissime ed elevato rischio di alluvioni. Perché proprio sull’Italia? La
nostra Penisola è circondata da un mare caldissimo, il quale ha raggiunto
temperature altissime.
Per comprendere meglio il
problema, ci basti pensare che in alcuni tratti di mare la temperatura
superficiale dell’acqua ha raggiunto e superato i 30 gradi; una tale escalation
di caldo marino non si verificava dal 2003. Il caldo accumulato sul mare rappresenterà
un carburante esplosivo con i primi passaggi perturbati e le prime irruzioni
fredde. Il caldo così anomalo del Mediterraneo favorisce una maggiore
evaporazione dell’acqua e quindi tanta energia in più ad alimentare e intensificare gli effetti delle perturbazioni autunnali, non appena arriveranno. Il nostro mare così caldo, amici, può essere predisponente anche alla formazione dei medicane,
gli uragani mediterranei.
Amici, purtroppo le temperature
globali medie sono aumentate considerevolmente, rispetto all’epoca precedente alla rivoluzione industriale, raggiungendo il picco massimo fra il 2010 e il
2019, il decennio più caldo registrato fino ad ora. Dei 20 anni più caldi
registrati, 19 si sono verificati dal 2000 in poi. I dati del Programma
europeo di osservazione della terra Copernicus indicano che il 2020 è
stato l'anno più caldo mai registrato in Europa. La maggior parte delle prove
scientifiche a disposizione hanno dimostrato che tale anomalia fu dovuta all'aumento
delle emissioni di gas serra (GHG) prodotte dalle attività umane. La
temperatura media globale attuale è tra 0,94 e 1,03 °C più alta rispetto alla
fine del diciannovesimo secolo. Gli scienziati ritengono che un aumento di due
gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali possa avere conseguenze
pericolose e catastrofiche sia sul clima che sull'ambiente. Per questo motivo
la Comunità internazionale concorda sul fatto che il riscaldamento globale
debba rimanere ben al di sotto dei 2 °C. Ma riusciremo in questa epica impresa?
Cari amici, il problema è
certamente serio, anche se, purtroppo si parla molto e si agisce poco. Convegni,
dichiarazioni, prese d’atto e assicurazioni fatte non convincono più di tanto, in quanto senza una vera azione collettiva, che coinvolga la gran parte dei Paesi
industrializzati del mondo, credo che il pericolo oggi paventato diventerà davvero reale!
A domani.
Mario
1 commento:
Considerando che stiamo entrando in un periodo di Minimo Glaciale l'aumento di temperatura non è particolarmente rilevante. Il sole è entrato nel suo 25imo ciclo di bassa intensità ma le macchie solari lavorano a pieno ritmo. Infatti ci stanno arrivando tre CME di classe 5/6! Ma quando ci beccheremo in pieno un CME di classe X allora saranno dolori! La paleoclimatologia e l'astronomia sono un anatema di questi tempi! Inoltre sta entrando sempre più polvere all'interno del nostro sistema solare e quando queste polveri toccheranno la superficie solare allora il nostro piccolo sole assomiglierà ad una stella T-Tauri! Ne vedremo delle belle!
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