Oristano 12 luglio 2022
Cari amici,
La crisi alimentare causata
dalla guerra in Ucraina costringe il mondo a rivedere i piani di sviluppo in essere,
basati su un’economia globale a scapito delle coltivazioni locali, che sono state, lentamente
ma inesorabilmente, abbandonate a causa della concorrenza straniera. Ebbene, in
Italia, così come credo anche in altre nazioni, in particolare quelle europee, è
ripartita la ricerca di terreni da tempo abbandonati, e, per quanto riguarda noi
dell'Oristanese, anche il Consorzio di Bonifica ha risposto alle aspettative con
il recupero di oltre duemila ettari di terra che erano stati abbandonati e che ora
potranno essere nuovamente coltivati.
Ad annunciare la novità è
stato il dottor Carlo Corrias, Presidente del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese,
che ha così commentato: “L’emergenza climatica è reale: non si può ignorare, e il
problema va affrontato; ora il problema reale è quello di agire con
consapevolezza, evitando gli sprechi d’acqua”. L’incremento delle terre
coltivabili è stato calcolato in oltre duemila ettari, prima volutamente abbandonati, e che ora incrementeranno le superfici coltivabili rispetto agli
ultimi quattro anni.
Si, amici, per far fronte
alla carenza delle derrate alimentari conseguenti al conflitto in Ucraina, le
associazioni agricole di categoria hanno richiesto al Consorzio di poter
nuovamente irrigare quei molti ettari caduti in disuso, che ora potranno
riprendere a fornire la vecchia produttività. “Queste richieste sono un
risultato di notevole importanza”, ha commentato il Presidente del Consorzio di
bonifica Carlo Corrias; “Un risultato al quale ora si vorrebbe aggiungere
quello relativo ai minori consumi idrici; i due inviti non sono
contraddittori”, precisano dal Consorzio di Bonifica, “occorre produrre di più
consumando meno acqua”.
Che l’acqua, anche per ragioni certamente
climatiche, stia davvero scarseggiando è una realtà: basta rendersi conto delle
notizie che arrivano dal Nord Italia, che confermano che i pericolosi
cambiamenti climatici sono ormai un problema reale che si sta manifestando con
fenomeni sempre più preoccupanti; l’attività agricola è ad alto rischio, con
questo clima che, davvero impazzito, mette a rischio la disponibilità dell’acqua,
assolutamente necessaria per le coltivazioni. Ecco, perciò, la impellente necessità
di adottare seri comportamenti virtuosi, improntati al risparmio idrico.
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Diga di Santa Lucia |
“Quest’anno in Sardegna - ha
dichiarato il Presidente Corrias - non abbiamo problemi di approvvigionamento
idrico, perché le dighe realizzate negli anni passati da diversi soggetti, tra
i quali i Consorzi di Bonifica, sono caratterizzate da alti livelli di invaso,
ma non possiamo per questo sprecare la risorsa; dobbiamo coltivare la terra e
produrre più prodotti, ma consumando meno acqua, dobbiamo pensare a mantenere un
quantitativo idrico adeguato anche per i prossimi anni”.
“La Diga Eleonora
D’Arborea, costruita proprio dal Consorzio di Bonifica di Oristano negli anni ‘90, oggi gestita da ENAS, ha attualmente un volume invasato di circa 370 milioni di mc, che, sulla base
delle oculate programmazioni dell’Autorità di Bacino, è in grado di garantire
l’irrigazione nell’Oristanese per più anni, ma”, avverte Corrias, “anche il
Consorzio deve fare la sua parte”.
L’Ente sta investendo
sempre più nell’uso dei contatori, ripristinando e attivando tutti quelli
montati negli anni scorsi, così da applicare la tariffazione a consumo in
sempre più distretti e sta anche chiedendo allo Stato e alla Regione di
finanziare i progetti per il completamento del montaggio dei misuratori in
tutte le aree servite da condotte: “Abbiamo progettato alcuni interventi per
trasformare i distretti a canaletta in distretti in condotta dotati di
contatori”, ha annunciato Corrias rivolgendosi agli utenti, invitandoli ad un uso
più oculato della risorsa irrigua.
Cari amici, l’acqua è un
bene troppo prezioso perché con disinvoltura possa andare sprecato. Il
Consorzio, per cercare di raggiungere un alto livello di convincimento e di attiva
pratica di risparmio ha anche stilato un semplice decalogo, che può essere
utilizzato da tutti. Eccolo.
1.Ricorda che l’acqua è
un bene economico limitato e prezioso, non sprecarla;
2.utilizza sistemi di
distribuzione dell’acqua più adeguati a irrigare i tuoi campi ed improntati al
risparmio idrico;
3.ricorda che la pratica
dell’irrigazione a scorrimento e vietata;
4.non distribuire più
acqua di quanta ne serva, oltre che sprecarla produrrai di meno;
5.non far andare l’acqua
a scarico;
6.informa gli operatori
del consorzio di qualsiasi anomalia nel tuo sistema distributivo (perdite,
mancanza di pressione, rottura delle condotte);
7.ove possibile
preferisci l’irrigazione notturna (c’è meno vento e meno evapo-traspirazione);
8.non sprecare acqua
irrigando superfici non destinate alle coltivazioni;
9.ricorda che il
contatore può essere usato per programmare in modo comodo e semplice la
quantità d’acqua da erogare e le ore in cui irrigare;
10.Usa programmi di buona
pratica irrigua (ve ne sono diversi sul mercato), consumerai meno e produrrai
di più. I tecnici del Consorzio comunque sono a disposizione per fornire
consigli utili.
Così concluda il
Presidente Corrias: “Crediamo che consumare l’acqua in maniera virtuosa
sia doveroso verso noi stessi e verso l’ambiente in cui viviamo: dobbiamo
evitare gli sprechi. La maggioranza degli agricoltori è sensibile e attento a
questo problema, che è ambientale e per noi anche esistenziale, e per questo
motivo sono convinto che dobbiamo e possiamo esserlo tutti”.
A domani.
Mario
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