Oristano 22 luglio 2022
Cari amici,
Che la famiglia e la
scuola siano ormai considerate strutture obsolete nella necessaria formazione
giovanile, è ormai più che noto. L’aver abdicato al ruolo fondamentale da
queste prima svolto, ha creato dei giovani in balia di sé stessi, diventati
spesso bulli e incapaci di seguire le principali regole del convivere civile. Lo
constatiamo giorno dopo giorno scorrendo la cronaca quotidiana, che annovera casi sempre
più numerosi di giovani con comportamenti irresponsabili. Ora i loro idoli non
sono più i genitori o gli insegnanti, ma dei nuovi carismatici personaggi: gli “INFLUENCER”,
dai quali accettano tutto, anche le più sconcertanti proposte cariche di
nefandezze, cibo compreso!
Proprio sul cibo, c’è da
dire che gli influencer (ben noti gli Youtuber e i Tik-Toker) orientano i nuovi
consumi, all'insegna del veloce e gustoso, a prescindere dalla qualità, con cibi
spazzatura e bevande "strane". Cibi per niente salutari, mandando in
soffitta la nostra beneamata dieta mediterranea! Chi se ne importa: il cibo "spazzatura",
lo dice l’influencer, piace moltissimo! A farla da padrone è un tipo di
alimentazione importato dall’America, inizialmente partito in sordina, con
pochi scaffali e tante merci coloratissime, che gli adolescenti italiani
conoscono a memoria proprio grazie agli influencer sui social, agli youtuber,
alle serie TV.
Sono i cosiddetti cibi di
stile americano, una categoria che comprende una pletora di prodotti, dalle
caramelle ai cioccolatini, dalle bevande, rigorosamente gassate e zuccherate,
ai drink energetici, agli snack come patatine e noccioline, sino al formaggio
in tubetto. Non sono i soliti prodotti: sono merci unicorno rosa che in Italia
sono introvabili nella GDO, la grande distribuzione organizzata, e persino
negli usuali negozi specializzati. Così sono stati aperti negozi che vendono
questi prodotti particolari, ricercatissimi dalla gioventù, che ovviamente fa
esperienza di degustazione tramite i social. Parliamo di dirette e reel su
Instagram, brevi video accattivanti su TikTok e vari meme virali. Perché per la
generazione Z se non condividi l’esperienza è come se non l’avessi fatta.
L'esercito degli
influencer del cibo cresce rapidamente. Così la vendita di questi nuovi prodotti
spazzatura procede senza sosta. All’inizio il prodotto è testato da persone
appassionate di cultura alimentare statunitense, che condividendo in diretta
l’assaggio convincono altri coetanei all’acquisto. Nel corso dei mesi i
prodotti diventano cult, trend consolidati, che oggi macinano tanti euro.
Perché si tratta, chiaramente, di prodotti costosi, importati direttamente
dagli Stati Uniti, con aggravio di dazi e dogane. Le bevande energetiche ad
esempio hanno gusti inusuali. Più volte finite sott’accusa da parte dei
nutrizionisti vanno alla grande perché sono stimolanti legali: consentono di
rimanere svegli per studiare o per fare tardi la notte in discoteca senza
sentire stanchezza né desiderio di mangiare. Ogni lattina costa circa sette
euro.
Le famiglie in realtà
sono sconcertate dall’avanzare come un carrarmato di questi nuovi idoli, gli “INFLUENCER”,
che nel mondo giovanile sono considerati degli opinion leader dotati di
carisma, autorevolezza, competenza, capacità di coinvolgimento e persuasione,
il cui compito è quello di “influenzare” la Community di appartenenza sui
diversi social. I ragazzi di oggi, tecnologicamente ben più avanzati di quelli
delle generazioni precedenti, sono attratti da questi opinion leader; li ascoltano
e li seguono in tutto e per tutto, sulla musica come ogni altra forma di
divertimento, come moda, vacanze, locali d’incontro e perfino sul cibo da
consumare. Si amici, poco conta ciò pensano in famiglia, l’ultima parola
spetta agli “influencer”.
Indubbiamente un genitore
si chiede perché il proprio figlio preferisca ascoltare una persona estranea,
sconosciuta, seppure carismatica, addirittura attraverso uno schermo! Niente
empatia, niente contatto, e soprattutto nessun dialogo o confronto. Si dipende
dall’influencer di turno prendendo ciò che dice come una verità assoluta, da
accettare senza sé e senza ma. Quanti genitori possano vantarsi di aver avuto
una conversazione con i figli, senza che questi ultimi battessero ciglio? Ma
ben vengano le discussioni, soprattutto se costruttive: il dialogo e il
confronto devono rimanere dei capisaldi tra genitori e figli.
Cari amici, è necessario che
ciò che sta accadendo sia ben valutato dai genitori, che dovrebbero capire che avrebbero
dovuto essere loro gli influencer dei propri figli! Ci sono riflessioni
importanti da fare da parte delle famiglie, che con grande impegno dovrebbero
riscoprire la grande necessita di riprendere a dialogare con i ragazzi, utilizzando
un linguaggio a loro più vicino, abbandonando il concetto di controllo e passando
a quello della condivisione. Solo così, entrando nella vita online dei loro
ragazzi riusciranno a tutelarli, in quanto non sempre ciò che è ammirato da
tanti corrisponde necessariamente a un buon esempio da seguire. Saremo, tutti noi genitori, capaci
di farlo?
A domani.
Mario
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