Oristano
30 Ottobre 2015
Cari amici,
quante volte abbiamo
pensato, quando ci siamo innamorati o quando abbiamo instaurato una bella
amicizia, che era merito di un angelo straordinario mandato dal cielo con la
sua bacchetta magica con la quale aveva fatto scattare quella magica, misteriosa
scintilla facendoci incontrare la
persona giusta? Errata convinzione, in quanto oggi scopriamo che non era come pensavamo, perché quella
incredibile trasformazione che abbiamo subito, innamoramento o amicizia che fosse, non aveva
avuto alcuna influenza esterna ma era derivata semplicemente da un particolare
ormone presente nel nostro organismo: l’Ossitocina.
Questa intrigante
sostanza, che potremmo anche definire “ormone
dell’amore”, è in grado di attivare nel nostro cervello delle ‘molecole
particolari”, capaci di far aumentare sensibilmente in noi il piacere delle
interazioni sociali. Un effetto benefico sul nostro organismo, quello dell’ossitocina,
simile a quello svolto della cannabis! Insomma un ormone affettivo, capace di
produrre delle “molecole della
beatitudine”, che ci fanno sentire più disponibili e bisognosi di innamorarci
degli altri.
Indubbiamente, sotto certi
aspetti, fa un po’ tristezza pensare che l'amicizia e l’amore siano frutto solo di una reazione chimica! A scoprire questo curioso “intervento neuronale” è stato un
team dell'Università della California, a Irvine, guidato dal farmacologo
italiano Daniele Piomelli, direttore e fondatore del Dipartimento di scoperta e sviluppo dei farmaci, presso l'Istituto
italiano di tecnologia di Genova, studioso di fama internazionale. Il team da
Lui guidato è riuscito ad individuare “la chiave”, il marchingegno che nel
nostro cervello scatena l’empatia: si trova all’interno dell'ormone ossitocina,
sostanza capace di massimizzare il desiderio di relazione nell’individuo e di stiimolargli l'acquisizione di nuovi
legami interpersonali, in particolare amorosi; per questo motivo è stato ribattezzato anche 'l'ormone
delle coccole'.
La reazione chimica
messa in atto dall’Ossitocina fa aumentare il piacere delle relazioni interpersonali,
stimolando la produzione nel cervello di neurotrasmettitori simil-marijuana. La
ricerca ha individuato un collegamento tra l'ossitocina e l'Anand-amide, sostanza
quest’ultima nota come 'molecola della beatitudine' per il suo ruolo nell'attivazione
dei recettori dei cannabinoidi nel cervello, capaci di aumentare la motivazione
e la felicità.
Daniele Piomelli ed i
suoi colleghi americani, per studiare il ruolo dell'Anand-amide nel contatto
sociale, hanno misurato i livelli di questo neurotrasmettitore simil-marijuana
nei topi, isolati o lasciati liberi di interagire fra loro. Osservando i
topolini, i ricercatori hanno scoperto che il contatto sociale aumentava la
produzione di Anand-amide in una struttura del cervello chiamata nucleo
accumbens, che ha innescato i recettori dei cannabinoidi per rafforzare il
piacere tratto dalla socializzazione. Quando i recettori dei cannabinoidi sono
stati bloccati, questo effetto di rinforzo è scomparso.
Il team di Daniele Piomelli ha dimostrato,
fuori da ogni dubbio, il connubio Ossitocina- Anand-amide: l'ossitocina
rafforza i legami sociali, inducendo la formazione di Anand-amide. I
ricercatori hanno anche dimostrato che, interrompendo la degradazione dell'Anand-amide,
viene aumentato il piacere del contatto sociale. Gli animali trattati con un
farmaco che bloccava la degradazione dell'Anand-amide si sono infatti
comportati come se avessero provato più piacere nel passare il tempo con i loro
compagni rispetto agli animali trattati con un placebo, spiega Piomelli.
Cari amici, l’Ossitocina,
però, ha effetti ben più complessi. Quest'ormone, capace di stimolare l’individuo in positivo, questo attivatore in noi della socialità e dell'amore, è in grado anche, nell'intento di proteggerci, di scatenare in noi ansia e paura. Ce lo rivela una ricerca della Northwestern
University, pubblicata su 'Nature Neuroscience'. L'intervento d'allarme messo in atto e che scatena in noi l'ansia,
ha una sua logica di fondo:
l’ossitocina, svolgendo con precisione il suo compito rafforza la memoria sociale nel nostro cervello; questa 'super memoria', se da un lato
è capace di creare condizioni favorevoli per instaurare nuove relazioni sociali, è anche in grado di
memorizzare e accantonare le eventuali esperienze negative che possiamo aver
vissuto, finendo per ricordarci in un secondo momento questi fatti dolorosi; in questo modo innesca, all'occorrenza, le nostre reazioni di ansia e di paura, nell’ipotesi di poter
rivivere simili situazioni stressanti. Ossitocina, quindi, in funzione protettiva, per evitarci una nuova disavventura, attraverso lo stimolo della nostra memoria a “ricordare” gli avvenimenti negativi, causa di ansie,
paura e conseguente stress.
Cari amici, queste
ultime scoperte sono risultate molto importanti, in quanto, dati alla mano, lo stress sociale cronico è risultato tra
le cause principali di depressione e di ansie. Inoltre, non dimentichiamoci che sono proprio le
relazioni sociali, quelle sempre più prese in considerazione, quando si parla di
salute mentale e psicologica. Insomma, a pensarci bene, questa ricerca conferma
che nella vita di tutti i giorni sia l’amicizia che l’amore possono avere due
facce: una bella, socialmente appagante che ci fa vivere con le persone giuste, e una un po’ meno bella, apparentemente meno gradita, perchè sia l'amicizia che l'amore, a volte, creano situazioni stressanti in negativo, che ci riempiono di paura e
di angoscia. Proprio per questo l'Ossitocina si è assunta il compito di svolgere anche una funzione "protettiva", necessaria per evitarci di poter ripetere le esperienze negative che ci hanno provato.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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