Oristano 24 aprile 2022
Cari amici,
Una straordinaria e
rivoluzionaria “etichetta intelligente” è stata realizzata dai ricercatori dell’Università
di Cagliari. Il suo nome è “Active label” ed è destinata a cambiare
radicalmente il trasporto e la distribuzione dei prodotti agroalimentari. A
fare la straordinaria scoperta è stato un gruppo di ricercatori guidato da Carlo Ricci,
coordinatore scientifico del progetto. Frutto dell’innovativo lavoro che ha preso il nome di ‘Active
label’, una particolare un'etichetta intelligente, di dimensioni inferiori a un
centimetro quadro, in grado di avere un forte impatto sul trasporto e la
distribuzione dei prodotti agroalimentari.
Carlo Ricci |
“Contiene materiali
capaci di individuare le variazioni della temperatura nel tempo e rende
possibile la verifica delle condizioni di trasporto e stoccaggio" - ha spiegato Carlo
Ricci, precisando anche che “Active label è in grado di verificare se è stato
rispettato l'intervallo di temperatura ottimale di conservazione, di un
determinato materiale edibile o sensibile alla temperatura. Questo permette di
certificare la qualità e la sicurezza del prodotto confezionato, consentendo
anche di ricalcolare la data di scadenza del bene e di limitare dunque gli
sprechi”.
Il team di guidato da
Carlo Ricci (hanno collaborato al progetto Active label, tra gli altri, Carlo Maria Carbonaro e
Daniele Chiriu), che opera nella Cittadella universitaria a Monserrato, ha già brevettato il
progetto, premiato tra i migliori tre d’Italia a Roma. Il progetto è nato con un
investimento di 210 mila euro ricevuti nell’ambito dei primi contratti
denominati Proof of concept, finanziati da Eureka! TT, fondo
gestito da Eureka Venture, la prima venture capital asset management company
italiana indipendente focalizzata nella ricerca scientifica e nel trasferimento
tecnologico.
Il Prorettore Territorio
e innovazione dell’Università di Cagliari, Fabrizio Pilo, dopo la
riuscita del progetto ha così commentato: “L’ateneo ha accettato la sfida di
Eureka ed è stato in grado di trovare le modalità per utilizzare capitali
esterni per il trasferimento tecnologico. Sono molto soddisfatto per questo
investimento. Ci muoviamo su ambiti inerenti all’ingegneria dei materiali
avanzati. Abbiamo idee, strutture e figure all’altezza per una sfida molto
motivante e competitiva”.
Struttura universitaria di Monserrato |
“Il team di Active Label
è forte e motivato. Quanto ha realizzato garantisce il pieno raggiungimento dei
risultati in un ambito, ad esempio nella filiera agroalimentare, ricco di
prospettive di mercato e in attesa di nuove idee per innovarsi". "La mia
soddisfazione per questo investimento - ha ribadito il Prof. Pilo, Prorettore
Territorio e innovazione dell’Università di Cagliari - è grande; l’Ateneo ha
accettato la sfida di Eureka ed è stato in grado di trovare le modalità per utilizzare
capitali esterni per il trasferimento tecnologico. Abbiamo un gran numero di POC
(Proof of Concept è l'esercizio principale per misurare, sondare e testare
l'idea o il presupposto che sta alla base del successo di un progetto) concettuali,
che spero possano presto seguire agevolmente le orme di Active Label”.
Carlo Ricci, tra leggi fisiche e ambiente |
Cari amici, la Sardegna,
io lo so bene, ha le capacità e le professionalità per raggiungere traguardi
importanti; se è pur vero, come a molti è noto, che a livello nazionale siamo poco privilegiati, le
eccellenze sarde, comunque, arrivano sempre al traguardo! Chissà che vette
avremmo raggiunto, se avessimo avuto il giusto e dovuto supporto!
A domani.
Mario
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