Oristano 25 aprile 2022
Cari amici,
Avviata dall’Adiconsum è
in corso presso l’Antitrust un’istruttoria circa il mancato pagamento di Buoni
fruttiferi postali di numerosi risparmiatori che si sono visti volatizzare i
risparmi di una vita. L’istruttoria, che dovrebbe esaurirsi in circa 3 mesi, riguarda
il mancato rimborso di titoli presentati oltre 10 anni dopo la scadenza, e
quindi incappati nella così detta “Prescrizione”. Casi spinosi, alcuni per importi intorno ai 100
mila euro, che hanno riguardato anche risparmiatori dell’Oristanese, tra cui
dei pensionati. Ma vediamo meglio come è regolata la “prescrizione” dei titoli
di credito postali.
La “PRESCRIZIONE”,
ovvero il mancato rimborso del capitale e degli interessi relativi ai titoli di
credito postali (Buoni fruttiferi) in possesso del sottoscrittore, è regolata
dal D.M. 19/12/2000. Questo Decreto, testualmente, all’art. 8, primo comma, prevede
che «i diritti dei titolari dei Buoni Fruttiferi Postali si prescrivono a
favore dell’emittente, trascorsi dieci anni dalla data di scadenza del titolo».
Il problema, però, non è così semplice, risultando ben più complesso di quanto appare. Il cliente, all'atto della sottoscrizione, deve essere sempre edotto di questa possibilità, per quanto
remota, e questa conoscenza deve risultare con certezza, ovvero da atto
scritto.
Secondo l’Adiconsum,
al momento della sottoscrizione dei Buoni fruttiferi emessi da Poste Italiane, non
tutti i clienti sarebbero stati adeguatamente informati della scadenza e
della possibile, conseguente prescrizione, come di norma deve avvenire
nell’acquisto dei prodotti di investimento. Per questa ragione l’Adiconsum si è
prima rivolta all’Arbitro bancario finanziario e poi all’Antitrust, che ha
aperto l’istruttoria prima menzionata, su un’ipotesi di “pratiche commerciali
scorrette”, contro Poste Italiane. Salvo proroghe, il procedimento si dovrebbe
concludere entro fine luglio.
Poste Italiane,
interpellata, ha dichiarato di aver già consegnato all’Antitrust la
documentazione richiesta. L’Adiconsum Sardegna ha subito presentato
all’Autorità una richiesta di accesso agli atti, così da poter visionare il
materiale e valutare l’entità del fenomeno. Giorgio Vargiu, Presidente
di Adiconsum Sardegna, ha dichiarato: “Dovremmo ricevere presto la
documentazione”; a sottoscrivere i buoni fruttiferi non sono stati grandi investitori,
ma semplici risparmiatori, convinti che Poste Italiane fosse un salvadanaio sicuro”.
Il problema è davvero
serio, e riguarda in particolare i Buoni fruttiferi postali cartacei. Molte
persone si sono lamentate apprendendo di aver perso i risparmi di una vita, in
quanto mancanti di dimestichezza finanziaria. Certamente è necessaria da parte dell'emittente una maggiore
informazione, che deve essere sempre dettagliata e corretta. Prima di sapere davvero come andrà
a finire, ovvero se questi investitori poco accorti dovranno rassegnarsi a perdere
il frutto di tanto lavoro, si aspetta la sentenza dell’Antitrust. La verifica
riguarderà certamente l’analisi dei fascicoli di sottoscrizione dei Buoni, dove dovrebbe esistere, regolarmente sottoscritto, il Foglio Informatico Analitico
(FIA), previsto nel D.M. del 19.12. 2000, che Poste Italiane era tenuta a far sottoscrivere al cliente, tenendone copia, e contenente tutte le condizioni contrattuali,
tra cui la scadenza del buono. Essa spesso non era indicata nel retro del buono,
ragione per cui il titolare non ne aveva conoscenza.
Cari amici, nella mia
vita ho fatto il manager bancario, per cui credo che quanto oggi affermo sia
davvero giusto e necessario, se vogliamo incentivare il risparmio. L'ETICA, LA CORRETTEZZA E LA TRASPARENZA devono essere sempre alla base di ogni rapporto finanziario. Vendere e comprare danaro, potrebbe
apparire un mestiere facile ma non lo è; farlo in maniera poco accorta, senza dare
la massima informazione sull’investimento che si vuole effettuare, può
soddisfare l’oggi ma costerà ben più caro domani! Solo i comportamenti seri e corretti, improntati alla massima chiarezza, creano fiducia e pagano sempre!
A domani.
Mario
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