Oristano 20 Settembre 2017
Cari amici,
Si prepara una
rivoluzione per le bevande da consumare a scuola. Dopo la lunga battaglia che ha portato
alla messa al bando di alimenti e bevande ricchi di zuccheri, grassi e caffeina
dai distributori automatici all’interno delle scuole elementari, l’industria
europea dei soft drink ha deciso che non venderà più bevande zuccherate nelle
scuole secondarie dell’UE. Questo significa che entro il 2018 saranno coinvolti
50 mila Istituti e 40 milioni di studenti.
Soddisfatto il Ministro delle Politiche
Agricole Maurizio Martina, che ha detto: «Una scelta giusta, che tutela i nostri
ragazzi. Noi andiamo avanti nell’azione di educazione alimentare diretta nelle
scuole avviata con la grande stagione di Expo Milano. Penso in particolare a un
milione di studenti raggiunti dalle iniziative del programma Frutta e Latte
nelle Scuole e alle mense biologiche certificate».
La decisione è stata
presa dall’industria dei soft drink, che si è impegnata a vendere solo bibite a
ridotto contenuto calorico o senza calorie, oltre alle bottigliette di acqua, bevanda
considerata dagli associati il principale drink che dovrebbe essere disponibile
e presente nelle scuole dei bambini. L’impegno, volontario, è stato preso attraverso
l’Associazione UNESDA (che rappresenta l’80% del settore europeo dei soft drink
per valore), e comunicata da ASSOBIBE, l’Associazione di Confindustria di
riferimento per le bevande analcoliche.
Secondo quanto si legge
in una nota diramata a Bruxelles, si tratta di un atto di responsabilità nei
confronti dei bambini e degli adolescenti, disposto per tutelare l’ambiente
scolastico ed evitare il marketing nei canali diretti ai giovani. L’obiettivo
sarà implementato gradualmente in tutti i 28 membri dell’Unione Europea, che
avranno tempo fino alla fine del 2018 per adeguarsi.
«Un buona notizia per
l’inizio delle scuole in un Paese come l’Italia dove il 20% dei genitori
dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il
36% consuma ogni giorno bevande zuccherate»,
ha affermato la Coldiretti, commentando l’iniziativa. «In un Paese che compare nella
classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile - come
certifica la Childhood Obesity Surveillance Initiative della Regione europea
dell’Organizzazione mondiale della sanità - la necessità di continuare a investire
sull’educazione alimentare deve partire dalla scuola, dove va privilegiato il
consumo di prodotti salutari anche con l’uso delle nuove tecnologie».
Il connubio tra bibite
gassate e zuccherate è un reale nemico per la nostra salute. Siamo nel 2017 e
non è proprio una novità che queste bevande provochino dei danni al nostro
organismo. Tuttavia, molto probabilmente, molti di noi ancora non conoscono i
danni che le stesse possono comportare, soprattutto se ingerite
quotidianamente. Secondo un recente studio condotto dall'American Society for
Nutrition, la regolare assunzione di queste bevande aumenta la probabilità di
accumulare grasso epatico e scheletrico. Questo tipo di bevande non contiene
alcun valore nutrizionale: si bevono a vuoto senza trarre alcun beneficio. Insomma,
si assumono calorie vuote che causano mancanza del senso di sazietà.
La saggia decisione presa
rappresenta un ulteriore e decisivo passo, dunque, nella lotta contro
l'obesità, fenomeno sempre più diffuso che colpisce soprattutto i più giovani.
Alla base dell'aumento del sovrappeso nei giovani, dunque, il consumo spesso
eccessivo di bibite gassate, particolarmente ricche di zuccheri. Dal prossimo
anno, dunque, nelle ore scolastiche si dovrà fare a meno delle solite bevande
preferite. Tuttavia credo che non sarà difficile abituarsi, soprattutto nella
considerazione che il divieto imposto rappresenta un grande beneficio per la salute.
Cari amici, credo che l’industria
alimentare, che da tempo preferisce il guadagno (spesso facile) al senso di responsabilità
di quanto fabbricato e venduto, dovrà trovare anche altri motivi di
riflessione, perché anteporre il guadagno alla salute non è mai stato fruttuoso:
prima o poi il conto da pagare arriva.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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