martedì, novembre 11, 2025

BACHI DA SETA OGM INGAGGIATI PER PRODURRE LA SETA DI RAGNO. IL RISULTATO? UNA FIBRA SEI VOLTE PIÙ RESISTENTE DEL KEVLAR.


Oristano 11 novembre 2025

Cari amici,

Tutti conosciamo bene le ragnatele, quelle trappole realizzate dai RAGNI per catturare le prede. Quei fili regolari, geometrici, costituiscono la SETA DI RAGNO, che è una fibra proteica. prodotta dai ragni. Essi usano queste ragnatele non solo come trappole adesive per catturare le prede, ma anche per trasmettere informazioni tattili o come nidi o bozzoli per proteggere la loro prole. La maggior parte dei ragni varia lo spessore e l'adesività della seta a seconda del suo utilizzo. L’uomo, già molto tempo fa, ha cercato di utilizzare questi lucenti fili, ma la raccolta della seta di ragno è stata sempre difficoltosa, rispetto ad esempio ai fili di seta prodotti da altri organismi, come ad esempio i Bachi da seta.

Amici, la seta di ragno è uno dei materiali più sorprendenti realizzati in natura: leggera come un soffio, ma più resistente dell’acciaio, a parità di peso. Però, nonostante i tentativi fatti, è risultato impossibile da produrre su larga scala, in quanto i ragni sono animaletti solitari e cannibali, quindi inadatti all’allevamento intensivo. Stante questa difficoltà, alcuni scienziati cinesi, operativi presso la “Donghua University”, sono riusciti a sintetizzare la seta di ragno facendola produrre dai bachi da seta geneticamente modificati.

Un lavoro di ricerca mica di poco conto, quello di questi ricercatori, se pensiamo che loro, per poter superare le difficoltà di produzione di questa fibra da parte dei ragni, hanno studiato come unire la biotecnologia alla produzione della seta tradizionale. Come? Usando il sistema di editing genetico CRISPR-Cas9, ovvero hanno trasferito nei bachi da seta i geni che producono le proteine della seta dei ragni. Il risultato è stato eccezionale: una fibra ibrida che combina la morbidezza della seta del baco con la resistenza di quella del ragno.

Come ha avuto modo di dichiarare il ricercatore Junpeng Mi, dottorando del College of Biological Science and Medical Engineering della Donghua University e primo autore della ricerca, “La seta dei bachi è attualmente l’unica fibra di seta animale commercializzata su larga scala, con tecniche di allevamento ben consolidate”. Il risultato di questa unione? Una produzione di fibre sei volte più resistenti del Kevlar! L’interessante a ricerca è stata pubblicata sulla rivista, Matter. Come accennato prima, secondo studi recenti, questa nuova seta, seppure non replichi ancora perfettamente tutte le proprietà della seta naturale del ragno, mostra una resistenza incredibile: tenace fino a sei volte superiore a quella del Kevlar, ovvero con la capacità di assorbire più energia prima di rompersi. Le applicazioni potenziali di questa nuova fibra sono enormi: suture chirurgiche ultra-forti, armature leggere, materiali sostenibili per la moda e l’ingegneria. In più, è anche un fibra biodegradabile e potrebbe sostituire polimeri sintetici come il nylon o il poliestere, riducendo l’impatto ambientale e le microplastiche.

Dopo la pubblicazione della ricerca sulla rivista MATTER, si è rafforzata la convinzione che questa nuova fibra naturale, costituisca un’allettante alternativa sostenibile alle fibre sintetiche, che possono rilasciare microplastiche dannose nell’ambiente e sono spesso prodotte da combustibili fossili che generano emissioni di gas serra. Insomma, rivolgersi alla natura per trovare alternative ecologiche ai prodotto della chimica, è sicuramente altamente positivo!

Il professor MI appare molto soddisfatto del risultato ottenuto. “Siamo fiduciosi che la commercializzazione su larga scala sia all’orizzonte”, ha sottolineato. Pensando al futuro, si prevede di utilizzare le conoscenze sulla robustezza e la resistenza delle fibre di seta di ragno, sviluppate nello studio attuale, per la creazione di bachi da seta geneticamente modificati che producano fibre di seta di ragno a partire da aminoacidi naturali e ingegnerizzati. “L’introduzione di oltre cento aminoacidi ingegnerizzati può offrire un potenziale illimitato per le fibre di seta di ragno ingegnerizzate”, ha precisato il professor Mi, aggiungendo: “La seta di ragno è una risorsa che ha urgente bisogno di essere ulteriormente esplorata. Le prestazioni meccaniche eccezionalmente elevate delle fibre prodotte in questo studio rappresentano una promessa significativa in questo campo”.

Cari amici, credo che questa “Seta di ragno” prodotta dai bachi geneticamente modificati sia un potente filo invisibile che lega scienza e natura, intrecciando forza e leggerezza in un solo materiale. Una fibra, insomma che sa tanto di futuro!

A domani.

Mario

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