Oristano 2 ottobre 2023
Cari amici,
La crescente rivoluzione
tecnologica ha portato un po’ tutti noi a familiarizzare con i sistemi di
intelligenza artificiale nella nostra vita quotidiana. Una rivoluzione
tecnologica che possiamo definire strepitosa, tale da arrivare ad una perfezionata
Intelligenza Artificiale che sta portando ad una sostituzione dell’uomo
praticamente in quasi tutte le sue attività. Intelligenza artificiale che ormai
è strettamente legata all’impiego di reti neurali e del machine learning,
quest’ultimo molto spesso confuso con la stessa IA dai non addetti ai lavori.
Il MACHINE LEARNING,
questa parola fino a ieri misteriosa, evidenzia una capacità pensante straordinaria, che consente potenzialmente infinite applicazioni, tutte capaci di migliorare sia
la produttività in ambito commerciale che la nostra qualità della vita tra le
mura domestiche. In sintesi possiamo affermare che il Machine learning è un
sottoinsieme dell’intelligenza artificiale che si occupa di creare sistemi di
apprendimento o capaci di migliorare le performance aziendali in base ai dati disponibili.
Insomma, uno strumento tecnologico estremamente versatile, sempre più diffuso
nella nostra vita.
Il termine machine
learning fu coniato nel 1959 dallo scienziato americano Arthur Lee Samuel, e da
un punto di vista pratico può essere identificato con l’apprendimento
automatico, ovvero un campo di studi che dà ai computer la capacità di imparare
senza essere esplicitamente programmati. Come gli esseri umani, anche le
macchine diventano quindi capaci di imparare dai propri errori, evitando di
commettere gli stessi in futuro. Per comprendere meglio che cos’è il machine
learning e a che cosa serve è utile porre l’accento sulle differenze tra intelligenza
artificiale, machine learning e deep learning.
L’intelligenza
artificiale, in prima battuta, ha il compito di dare vita a macchine capaci di
compiere azioni caratteristiche dell’intelligenza umana, andando a simularne le
capacità cognitive. Il machine learning realizza invece specifici programmi di
intelligenza artificiale, che possono scrivere in autonomia altri programmi
utili ad interpretare i dati e prevedere i risultati; con deep learning, infine,
si intende l’apprendimento “profondo”, che sfrutta le reti neurali artificiali
multistrato: si tratta di sofisticati algoritmi che imitano le strutture e il
funzionamento del cervello, e che hanno la capacità di elaborare un dato
iniziale in numerosi passaggi collegati tra loro, simulando il modo in cui gli
esseri umani tendono a suddividere un compito complesso in diverse fasi.
I primi ricercatori che
hanno dimostrato interesse nell’intelligenza artificiale volevano scoprire se i
computer fossero in grado di apprendere dai dati. Da questo interrogativo nasce
effettivamente l’apprendimento automatico, basato sulla convinzione che i
computer possono imparare ad eseguire compiti specifici senza essere
programmati per farlo, proprio grazie al riconoscimento di schemi tra i dati.
Non è allora un caso che il machine learning utilizzi algoritmi che, per via
iterativa, imparano direttamente dai dati a loro disposizione. Un sistema,
questo, che mette sul piatto evidenti vantaggi in fatto di tempo e risorse, e che
più di tutto si basa sulla ripetitività.
Grazie alle elaborazioni
precedenti, i computer tendono ad imparare in fretta, producendo risultati e
prendendo decisioni via via più reattive, affidabili e replicabili. Ecco perché
attualmente l’interesse per il machine learning è alle stelle, e
l’apprendimento automatico è utilizzato un po’ ovunque, dagli sportelli bancari
ai siti per gli acquisti online, passando per l’utilizzo quotidiano dei social
media. Tutti settori molto diversi ma in cui vengono utilizzati gli algoritmi
di machine learning per rendere la nostra esperienza efficiente, semplice e
sicura.
Amici, il machine
learning, questo modernissimo prodotto dell’Intelligenza Artificiale è ormai
ampiamente presente nella nostra vita quotidiana, anche quando non ce ne
accorgiamo. Per esempio, quando su Interne utilizziamo un motore di ricerca come
Bing o Google, i risultati che otteniamo durante la navigazione derivano non a
caso da precisi algoritmi che a loro volta elaborano modelli e schemi di
utilizzo delle chiavi di ricerca, così come avviene anche per i suggerimenti
che ci vengono offerti in fase di digitazione.
Una delle applicazioni
più interessanti del machine learning più avanzato è il negozio Amazon Go, il
primo shop senza casse aperto dal colosso di Jeff Bezos in quel di Seattle. Non
mancano neppure le futuristiche autovetture a guida autonoma, pronte a breve a
sfrecciare sulle nostre strade cittadine e autostrade, e che naturalmente
utilizzano applicazioni di apprendimento autonomo sempre più perfezionate. Non
è tutto, perché il machine learning recita la parte del protagonista in fatto
di protezione dei dati, rivelandosi un prezioso alleato anche nella prevenzione
delle frodi, grazie agli algoritmi che vanno a confrontare i modelli di accesso
e rilevano ogni anomalia.
Cari amici, questo tipo
di modernissima tecnologia può migliorare anche la sicurezza personale,
rendendo più affidabili e veloci i controlli negli aeroporti e sui luoghi di
eventi e manifestazioni. Anche la medicina è sempre più vicina al machine
learning e all’intelligenza artificiale più in generale, per poter ottenere diagnosi
più accurate, per analizzare i fattori di rischio di alcune malattie e
addirittura per prevenire eventuali epidemie. Che dire cari lettori, la tecnologia
chissà come cambierà ancora il mondo!
A domani.
Mario
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