Oristano 31 agosto 2024
Cari amici,
Nell'ultimo post di agosto riprendo con Voi, cari lettori, il discorso della salubrita' della nostra terra sarda. Gli specialisti
alimentari hanno da tempo sostenuto che in Sardegna, alla base di una vita lunga e sana, c’è la giusta alimentazione e uno stile di vita fatto sano, fatto di movimento e non di
sedentarietà. Si, il segreto della longevità ha questi elementi base, oltre
ovviamente, il vivere in serenità in un posto ameno, con aria buona, acqua di
qualità e senza eccessi di alcun genere. Ebbene, in Sardegna molte di questi
elementi esistono, tant’è che l’Isola – in particolare una sua zona, L’OGLIASTRA,
è entrata a pieno titolo tra le cinque (5) “BLUE ZONE” del mondo, insieme all'isola
di Okinawa (Giappone), a Nicoya (Costa Rica), a Icaria (Grecia), e alla Comunità
di avventisti di Loma Linda, in California.
Amici, a parte gli altri
elementi favorevoli, per diventare possibili “CENTENARI”, uno dei principali punti di forza è
certamente l’ALIMENTAZIONE, base fondamentale della vita umana. Alimentazione costituita
prevalentemente da una dieta vegetariana (o quasi); questa, infatti, è ritenuta
dai nutrizionisti la migliore, secondo la scienza, per prevenire le malattie
croniche e degenerative. Certo, oltre l’alimentazione sono necessarie altre
costanti, come la socialità, l'attività fisica e in generale uno stile di vita
sano.
Ebbene, partendo dall’alimentazione
prima accennata, ovvero dal “Minestrone sardo dei centenari”, questa ricetta è stata testata a lungo da DAN
BUETTNER, un giornalista americano che ha guidato una equipe di ricercatori
in Ogliastra, e che ha dato alle stampe il libro: “The Blue Zones Solution:
Eating and Living Like the World’s Healthiest People“, ed. National Geographic
Society). In questo libro ha riportato in dettaglio la ricetta della zuppa di
verdura dei centenari. Vediamola insieme.
La ricetta presentata è quella che viene
utilizzata dalla famiglia Melis di Perdasdefogu, considerata da tempo la famiglia
più longeva al mondo (8 componenti per
una somma complessiva di 745 anni e 210 giorni). Il segreto del
minestrone dei Centenari d’Ogliastra parte dalla scelta dei vegetali da
utilizzare: solo ortaggi cresciuti nell’orto di casa (verdure, fagioli e
cereali), variati, ovviamente, in base alla stagione; anche l’acqua usata è
importante: quella della fonte Maria Raspa che ha un dosaggio
corretto di sali, difficilmente replicabile.
Ecco in sintesi la
ricetta. Ingredienti: mezzo chilo di ceci secchi, mezzo chilo di fagioli
bianchi secchi, mezzo chilo di fagioli borlotti secchi o rossi, 250 g di patate
a cubetti, un litro di acqua o brodo vegetale, 1 cipolla media, tritata, 5
gambi di sedano tritati, 5 carote, tritate, 8 spicchi d'aglio, tritati, 1
foglia di alloro, 1 cucchiaino di origano, 2 cucchiai di olio d'oliva, 1
cucchiaino di pepe rosso o nero (il rosso lo rende più piccante), Una lattina
di pomodori pelati, sale a piacere-
Il Procedimento: Mettete a
bagno i legumi per una notte, Soffriggete tutte le verdure nell'olio d'oliva a
fuoco basso fino a quando le cipolle saranno chiare. Aggiungete i legumi dopo
averli lavati e la lattina di pomodori, patate, origano, alloro e cuocete
lentamente fino a quando i fagioli saranno teneri. Regolatevi con l'acqua in
modo che sia più denso di una zuppa e più liquido di uno stufato. Fate cuocere
a fuoco lento, coperto, tutto il giorno. Suggerimento: a seconda delle stagioni
possono essere aggiunte altre verdure dell’orto, come zucchine, broccoli,
cavoli, cavolfiori, fagiolini. Anche la varietà di legumi può essere modificata
a piacere.
Amici, per noi, che
viviamo altrove (magari in una grande città), se vogliamo possiamo almeno cercare
di imitare questa ricetta: ci basterà comperare dei prodotti di stagione e
biologici (e magari a KM0), privi di concimi chimici ed evitando i “minestroni surgelati”; anche l’acqua che
utilizziamo non sarà poi così male, in quanto la gran parte di quella che esce
dai rubinetti italiani è il più delle volte di buona qualità (lo dicono le
indagini delle associazioni dei consumatori).
Amici, a completare questo
sano “minestrone”, l’utilizzo di una ampia varietà legumi e verdure, a cui
aggiungere “SA FREGULA” (o fregola, una pasta di semola di grano duro
molto piccola; chiunque sia stato in Sardegna la conosce, la si trova ormai
anche nella grande distribuzione, la si può comprare online, e, in alternativa,
si può usare della comune pasta da brodo). Questo sano e sapido Minestrone di
norma si accompagna, come da tradizione, con su PISTOCCU, un pane seccato
al forno, simile al pane carasau, ma più spesso, aggiungendo – a piacere- una
spolverata di pecorino.
Cari amici, questa è un’antica ricetta dei sardi,
risalente ai tempi della civiltà contadina, quando si viveva con poco, in modo
semplice, senza cibi artefatti e senza i pericolosi conservanti e
aromatizzanti. Un piatto povero, ma che ancora oggi non smette di essere
attuale: semplice, sano e capace di mantenere il nostro corpo in salute; direi
anche un piatto speciale, perché è l'esempio perfetto di come - con poco - si
possa fare moltissimo per vivere meglio!
A domani.
Mario
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