Oristano
8 Luglio 2014
Cari amici,
l'amore platonico è
solo un mito o esiste? Sulle relazioni sentimentali e la vita amorosa di uomini
e donne ci sono veramente molti miti e leggende. Intanto iniziamo a chiederci:
l'amore platonico e l’amicizia tra uomo e donna sono due facce della stessa
medaglia o sono sentimenti molto diversi? La riflessione di oggi riguarda
proprio questo argomento che ha appassionato da millenni i grandi personaggi
della cultura, a partire proprio da Platone.
La parola “amore
platonico”, infatti, prende nome dal filosofo greco Platone (IV sec. a.C.) ed
esprime in sintesi il concetto di quel particolare sentimento amoroso ideale, proprio
della cultura greca. In questa cultura la natura dell’Amore non era unica,
bensì trina e divisibile,
distinguendo tra sentimenti amicali,
passioni sessuali e amore puro (il cui concetto verrà poi
ripreso dal cristianesimo).
L’Amore platonico è la
forma più romantica e sublime dell'amore, quella che elimina completamente
l’aspetto fisico per concentrarsi sull’anima. Fu Marsilio Ficino (1433 – 1499)
a coniare il termine di “amor platonicus”
come sinonimo di “amor socraticus”. In entrambi i casi, comunque, si intende un
amore che non ha nulla di fisico, anzi è qualcosa di spirituale, di alto, che
si avvicina alla perfezione divina. Insomma, quella che per noi è
un’espressione per indicare l’assenza della carne, ha in realtà un valore più
alto, molto più profondo.
Per molti versi l’
amore platonico è quello a cui, sin da piccoli, siamo più abituati; quelle
relazioni adolescenziali, passionali e improvvise, che ti catturano e ti fanno
perdere il sonno. Sensazioni, turbamenti, che assalgono i soggetti immaturi,
che non hanno ancora compiuto il passo decisivo vero la vita adulta, nella
quale scopriranno il sesso. Gli stilnovisti e Dante in primis ci hanno regalato
una splendida descrizione dell’ amore platonico, mediante le loro figure di
donne-angelo Beatrice e Laura che, mai toccate e quasi eteree, ispiravano ai
poeti sentimenti puri e non contaminati da pulsioni umane, al pari delle ieratiche
icone di madonne bizantine.
Cari amici, secondo Voi
esiste una differenza tra amore platonico e amicizia? La risposta sicuramente è
sì. L’Amicizia è un sentimento profondo che si coltiva nel tempo, fatto di
fiducia e rispetto. L’amore invece è qualcosa che arriva all’improvviso, in
modo istintivo, e a volte crea anche uno stato di forte ansia emotiva. Ma la
differenza più grande tra i due sentimenti sta in un altro aspetto: l’amore si
alimenta da solo, non ha un reale scambio, può anche non essere ricambiato ed è
per questo che tende a perdonare qualsiasi errore, mentre l’amicizia ha bisogno
di attenzione e di un rapporto di continua collaborazione. Il grande
dubbio-dilemma, mai sciolto del tutto, è: l’amicizia
tra persone di sesso opposto è possibile?
Il legame affettivo tra
persone di sesso opposto, da non confondere mai con il concetto di amore
platonico, è senza dubbio possibile. Certo può capitare, in particolari momenti
della vita di coppia, di sentirsi insicuri e gelosi delle amicizie
di sesso opposto del partner; questa preoccupazione deve essere fugata in
quanto è importante mantenere e coltivare le amicizie, e anche stringerne di
nuove, nel corso di una relazione di coppia. Una buona rete sociale è, infatti,
gratificante e contribuisce a mantenere l'equilibrio mentale: gli scambi d’idee
regolari con chi ci è vicino sono anzi assai utili nei momenti di difficoltà,
anche quelli interni alla coppia. In questo senso un’amicizia tra uomo e donna
non rappresenta affatto nulla di insolito o di negativo, ma sicuramente di
positivo. Ma torniamo all’esame del “nostro amore platonico”.
E’ questo un sentimento
sublime, spirituale, idealizzato e per certi versi struggente. L’amore
platonico si esprime in modo assoluto come un dolce moto dell’animo: privilegia
la sfera mentale, cresce nella fantasia, si alimenta con la forza del pensiero
ed esclude totalmente il soddisfacimento delle pulsioni sessuali, affinché
tutto rimanga ristretto nell’ambito della sublime immaginazione. L’amore
platonico però, per quanto possa essere romantico ed emozionante, non sempre è
solo gioioso e romantico, comportando anche dei risvolti di sofferenza, diversi
a seconda della fascia di età in cui si sviluppa. Un’infatuazione di tipo
adolescenziale, ad esempio, è normalmente caratterizzata da semplici giochi di
sguardi, sorrisi, sogni e speranze, mentre in un adulto che coltiva
segretamente illusioni impossibili, può provocare angoscia, sofferenza, ansia e
imbarazzo, fino a raggiungere livelli di vera e propria patologia.
Questo amore ideale, casto
e puro, suscita nell’animo di chi lo prova, una magica sensazione di unicità
quasi sacra, al punto da giustificare il
dolore in nome di un sentimento eccezionale e irripetibile. E così il pensiero
rincorre il cuore di una persona che diventa una creatura irraggiungibile ma
allo stesso tempo infinitamente desiderabile. Amore Platonico,
dunque, come “amore di testa”, puro, innocente, incompleto. L’amore platonico è
idealmente perfetto: molti sogni, troppe
fantasie, zero complicazioni, insomma un amore puro e irreale, tanto perfetto
quanto incompleto. Prima o poi, chi più chi meno, ci siamo cascati un po’ tutti nelle sue spire!
Grazie, amici della
pazienza che dedicate a queste mie poche righe di riflessione. Oggi è davvero
caldo: consiglio, a chi può ovviamente, di ristorarsi con un bel bagno al mare!
Ciao.
Mario
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