venerdì, maggio 09, 2025

IL PIÙ GRANDE DILEMMA DELL'UOMO: "LA COSCIENZA", UN MISTERO MAI TOTALMENTE RISOLTO! CI DOMANDIAMO: COME NASCE E DOVE RISIEDE LA NOSTRA COSCIENZA?


Oristano 9 maggio 2025

Cari amici,

A differenza degli altri esseri viventi, nell’uomo, precisamente nel suo cervello pensante, risiede un qualcosa di particolare, ma difficilissimo da scoprire: LA COSCIENZA. In tanti vorremmo sapere come nasce e dove risiede. È, questo, un problema storicamente oggetto di tantissimi studi e dibattiti filosofici, sia storici che scientifici, ma che finora non hanno mai consentito di arrivare, da parte degli esperti, ad una univoca conclusione. Tante le ipotesi ventilate, da dove essa possa risiedere nel cervello e come possa agire, nell’intricata, fitta rete di connessioni dei neuroni. L’esatta posizione è ancora un’incognita, ma alcuni studi recenti potrebbe aver trovato una risposta di un certo interesse.

Di recente uno studio rivoluzionario è arrivato a delle conclusioni che sfidano le due principali teorie fino ad oggi dominanti, rendendole entrambe valide, seppure con importanti differenze. Questo grande studio scientifico, durato sette anni e recentemente pubblicato sulla rivista Nature, era guidato dal “Cogitate Consortium”. Lo studio, anche se non ha risolto il mistero, ha fatto delle scoperte importanti. Ha mostrato quali zone del cervello sono più attive quando siamo coscienti e ha messo alla prova due idee molto diverse su come funziona la coscienza.

I ricercatori hanno analizzato e studiato a fondo ben 256 persone, in diversi laboratori del mondo. Ai partecipanti venivano mostrate immagini e simboli mentre la loro attività cerebrale veniva registrata con strumenti avanzati. L’obiettivo era capire cosa succede nel cervello quando siamo consapevoli di uno stimolo, come un volto o una lettera. Due sono state le teorie precedenti messe a confronto: la Teoria dell’Informazione Integrata (IIT) e la Teoria dello spazio di lavoro globale (GNWT). Ecco le loro diverse particolarità.

La Teoria dell’Informazione Integrata (IIT) afferma che la coscienza nasce quando le varie parti del cervello lavorano insieme e sono molto connesse; la Teoria dello spazio di lavoro globale (GNWT), invece, afferma che diventiamo coscienti quando alcune informazioni vengono “messe sotto i riflettori” da una rete di aree cerebrali e poi trasmesse a tutto il cervello. Lo studio in parola, analizzandole, ha trovato che l’attività cerebrale legata alla coscienza si concentra soprattutto nella parte posteriore del cervello, cioè quella legata alla vista e alle immagini. Questo supporta l’idea della IIT, che dà molta importanza a queste zone. Invece, secondo la GNWT, la coscienza dovrebbe partire dalle zone frontali (quella della ragione e del pensiero), ma qui l’attività è risultata più debole.

I ricercatori, tuttavia, hanno rinvenuto anche un punto a favore della GNWT. In alcuni casi si è vista una comunicazione veloce tra le zone visive e quelle frontali del cervello, cosa che la IIT non prevedeva. Un’altra scoperta importante è che l’attività del cervello rimane costante durante tutta l’esperienza cosciente, e non solo all’inizio o alla fine. Questo va contro la GNWT, che immaginava una specie di “accensione e spegnimento” della coscienza, e rafforza invece la IIT.

Amici, di certo si è fatto un passo in avanti, ma, nonostante le nuove scoperte, si è accertato che nessuna delle due teorie precedenti ha avuto ragione su tutto. Per esempio, la IIT prevedeva forti connessioni tra zone posteriori, che però non sono state trovate. La GNWT, invece, dava molta importanza alla parte frontale, che si è rivelata meno coinvolta. Anche se lo studio non ha dato una risposta definitiva su dove nasce la coscienza, ha mostrato che la parte visiva e temporale del cervello è molto attiva quando siamo coscienti, e che la ricerca può proseguire confrontando in modo aperto idee diverse.

Cari amici,  Tutti gli studi effettuati per arrivare a capire meglio la nostra “COSCIENZA” sono molto importanti. Capire la coscienza può aiutare i medici, ad esempio, a capire se una persona in coma è ancora cosciente ma non può comunicarlo. Alcuni scienziati stanno lavorando a un dispositivo che potrebbe “misurare” la coscienza in pazienti non responsivi, usando onde magnetiche. Gli studi di certo proseguiranno, ma fino ad oggi la coscienza rimane un grande mistero filosofico, che, anche dopo decenni di ricerca, riusciamo comunque solo in parte ad afferrare!

A domani.

Mario

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