Oristano
16 Settembre 2014
Cari amici,
l’esempio più evidente dell’importanza
che le energie rinnovabili oggi rivestono, ci viene proprio dalla Nazione che
per anni aveva sposato invece, in maniera totale, il nucleare come fonte
primaria di produzione di energia: il Giappone.
Questa nazione sembra ora aver definitivamente compreso i rischi e la grande
incognita di sicurezza che il nucleare presenta, ancor più dopo l’incidente
verificatosi nella centrale di Fukushima, avvenuto nel marzo del 2011.
Da quel momento il Giappone
ha mirato a promuovere, in tutti i modi, le energie rinnovabili, come l'eolico,
il geotermico ed il fotovoltaico. Quest’ultimo, in particolare, si sta diffondendo
a macchia d’olio e di conseguenza sta diventando sempre più difficile reperire in
Giappone vaste estensioni di terreni dove installare i grandi impianti
fotovoltaici. L’azienda nipponica Kyocera
Corporation, la Century Tokyo
Leasing Corporation ed il Ciel et
Terre International, unite insieme in Joint Venture, hanno studiato un
sistema per risolvere al meglio il problema: esse costruiranno il più grande
impianto fotovoltaico galleggiante del mondo.
Questo impianto di produzione di energia
solare è frutto di un progetto molto ambizioso, nato in collaborazione con la Ciel
Terre Japan KK, controllata nipponica della Ciel et Terre
International, l’azienda francese che ha all’attivo una serie di parchi
fotovoltaici galleggianti in Francia. Attraverso la sua controllata giapponese,
la società francese mira a diffondere la sua tecnologia (che utilizza il
brevetto “Hydrelio”) nella costruzione di centrali solari anche in Giappone. La
mega centrale eolica sarà costruita nella prefettura giapponese di Hyogo, dove
verranno installati due impianti galleggianti differenti i cui moduli solari
produrranno in totale 2,9 MW di potenza (rispettivamente 1.7 MW e 1.2 MW di
potenza).
L’installazione dei
pannelli fotovoltaici galleggianti è vista con grande favore in Giappone; l’utilizzo
di superfici calme come gli stagni, poco utilizzati per altri scopi, consente non
solo di ridurre la crescente invasione di una miriade di pannelli fotovoltaici sempre
più diffusi nelle aree agricole, ma anche di ottenere livelli di efficienza maggiori
di conversione della luce in energia, ben superiori rispetto agli impianti
tradizionali grazie al raffreddamento ad acqua, come evidenziato dal management
dell’azienda nipponica.
Il mega impianto in
progetto, portato avanti da Kyocera, servirà a conferire nuova linfa al
comparto dell’industria giapponese, che beneficia di una serie di incentivi e
di un regime vantaggioso, con l’utilizzo del fotovoltaico. Kyocera precisa di
aver già messo a disposizione 93 MW di potenza fotovoltaica sotto forma di
progetti solari, realizzati grazie alla proficua partnership, partita nel 2012,
con la Century Tokyo Leasing Corporation.
Quello che Kyocera si
appresta a realizzare (l’inizio dei lavori è previsto a brevissimo) sarà
davvero il "più grande impianto
solare galleggiante nel mondo" e nelle previsioni dovrebbe esser in
grado di produrre energia già nel mese di Aprile 2015. I vertici della società nipponica
hanno precisato che i pannelli saranno installati su diverse piattaforme
galleggianti (isole), posizionate in due diversi stagni a Kato City, nella
prefettura di Hyogo. Le necessità energetiche del Giappone sono in crescendo e
i programmi sul tappeto prevedono che entro il prossimo Marzo verranno installati
nuovi impianti per 60 Megawatt. Dopo questo, per complessivi 2,9 MW, l'obiettivo
è quello di generare l'energia elettrica necessaria con altri impianti, in gran
parte realizzati proprio sulla superficie di stagni, che in Giappone non
mancano.
Cari amici, il Giappone,
dunque, mira a promuovere le energie rinnovabili su larga scala. Credo che
anche il nostro Paese dovrebbe seguire lo stesso esempio. Se è pur vero che
abbiamo da tempo abbandonato il nucleare, è anche vero che dipendiamo ancora
fortemente dall’estero per la produzione di energia. L’idea delle “isole galleggianti di produzione energetica”,
con l’utilizzo di superfici d’acqua inutilizzate, non è certo da buttar via. L’importante
è quella delle scelte razionali, selettive, non una diffusione scriteriata e
senza controllo. Solo così si potranno avere i benefici, senza subirne i danni,
spesso irreversibili.
Quando è necessario
credo sia saggio e fruttuoso imparare anche dagli altri.
Ciao.
Mario
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