Oristano 3 gennaio 2025
Cari amici,
Gli SQUALI, quegli enormi giganti marini terribili, forti
predatori e razziatori, da sempre sono stati considerati (a torto) dall’uomo pericolosi e da evitare, anzi, addirittura da eliminare! Eppure la loro presenza è indispensabile, e la loro possibile eliminazione sarebbe un grande autogol per l’umanità! Questi grandi predatori, infatti, svolgono un ruolo essenziale negli oceani,
risultando addirittura fondamentali e insostituibili nel complesso sistema ecologico del
mare. L’uomo, come dimostrano importanti studi sull’argomento, non può e non
potrà mai fare a meno di questi giganti, perché la loro scomparsa sarebbe deleteria e altamente pericolosa per il futuro dell'umanità.
La loro presenza,
infatti, risulta essenziale per il mantenimento dell’equilibrio alimentare nel
mare, contribuendo non solo a regolare l’ecosistema, ma anche, seppure
indirettamente, a dare una mano alla lotta al cambiamento climatico. Gli
squali, infatti, svolgono un ruolo essenziale nel mantenere l’armonia e il
funzionamento degli ecosistemi marini. Attraverso le loro abitudini alimentari,
aiutano a controllare l’equilibrio delle altre specie di cui loro si nutrono,
che, se lasciate indisturbate, potrebbero fare danni anche irreversibili, come ad esempio consumare eccessivamente LE ALGHE,
vegetazione marina essenziale per la salute degli oceani. Inoltre, la loro
presenza intimorisce le specie più piccole, allontanandole dai luoghi dove
possono fare danno, impedendo così l’eccessivo sfruttamento delle diverse risorse
marine.
Purtroppo, però, l’importanza
dello squalo è alquanto sottovalutata dall’uomo, che, noncurante del loro
prezioso servizio, è diventato il principale predatore di queste specie, tanto
che il consumo di carne di squalo risulta, a livello globale, raddoppiato dagli
anni ’90 ad oggi, a discapito della salute dei mari e anche della nostra.
Secondo il Food Balance Sheet della FAO, nel 2017 circa il 3% del
consumo totale pro capite di prodotti di pesca e acquacoltura è composto da
squali e razze. Ma come ricorda il WWF, lo squalo non dovrebbe mai entrare a far parte
della nostra dieta!
È triste constatare che
nel mondo, ogni anno vengono uccisi fino a 100 milioni di squali e razze, tanto
che alcune popolazioni ne risultano decimate. Oggi il 37,5% delle popolazioni
di squali e razze nel mondo è a rischio di estinzione, con gravi conseguenze su
tutto l’ecosistema marino. La sopravvivenza di queste specie a livello globale
è minacciata soprattutto dalle abitudini di consumo e dalla elevata richiesta
di carne di squalo, che alimenta un mercato globale di cui l’Italia è
protagonista, e spesso questo mercato è poco trasparente e tracciabile. Tra il 2009 e il 2021,
l’Italia è risultata essere il terzo più grande importatore di prodotti di
squalo a livello globale!
Gli squali, amici, sono i veri ‘guardiani del mare’, in quanto svolgono un ruolo chiave nel mantenere
l’equilibrio della rete alimentare marina. Devono perciò essere tutelati e
trattati con cura e rispetto, e non dovrebbero essere mangiati! Anche perché,
oltre ad essere a rischio di estinzione, possono essere un problema anche per
la nostra salute, in quanto le loro carni sono spesso contaminate da sostanze tossiche.
È necessario perciò porre un limite alla pesca eccessiva di squali e razze e al
loro commercio massivo a livello globale, evitando di acquistare carne di
squalo e prodotti derivati ma anche facendo formazione e dando la giusta informazione a pescatori,
commercianti e autorità deputate al controllo.
Di squali ne esistono
diverse specie, ma tutte necessarie per mantenere gli equilibri ecologici prima
ricordati. Questo significa che più specie diverse di squali ci sono nell'immenso ambiente marino, più l’ecosistema è in salute e produttivo. Tuttavia, il prezioso
contributo di questi pesci, indispensabile per mantenere in salute gli oceani,
è minacciato da troppi fattori: dalla pesca eccessiva ai cambiamenti climatici,
dalla perdita di habitat alle altre attività umane. Lo studio condotto dalla Florida
International University (FIU) ha evidenziato, inoltre, come anche la
dimensione degli squali debba essere un fattore chiave. Michael Heithaus,
autore principale dello studio, ha sottolineato: "Gli squali svolgono molti
ruoli diversi negli ecosistemi e alcuni di questi sono davvero importanti.
Dobbiamo mantenere sia la diversità di specie, che le dimensioni degli individui.
Ciò significa anche ricostruire le popolazioni gravemente danneggiate e capire
come gli squali funzioneranno negli oceani che stanno cambiando a causa dello
sfruttamento".
Cari amici, la triste realtà è che, nonostante la
loro insostituibile presenza negli oceani, le popolazioni di squali in tutto il
mondo continuano a diminuire: sono calate del 71% negli ultimi 50 anni, e le
cinque principali specie di squali che vivono tra le barriere coralline hanno
subito un calo del 63%. Questa riduzione drastica rende la tutela e il
ripristino di questi predatori una questione prioritaria, soprattutto in un
contesto di stravolgimenti climatici e di crescita dell’industria della
cosiddetta “blue economy”, ovvero lo sfruttamento delle risorse marine
attraverso la conservazione e le rigenerazione degli oceani. Michael Heithaus,
l’autore dello studio prima riportato, ha così sentenziato: «Se vogliamo
oceani sani, abbiamo bisogno di popolazioni di squali numerose e sane». Parole
sante, anche se l’uomo, spesso, è sordo ai richiami…
A domani.
Mario
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