LA GRANDEZZA DI WINDCATCHER... |
Oristano 6 agosto 2024
Cari amici,
Su un nuovo eolico
offshore, posizionato alquanto fuori dalle coste e quindi dalla vista spesso
deturpante costituita dalle pale eoliche, si preparano soluzioni davvero
innovative. Una delle più interessanti è quella che viene dalla Norvegia, che
annuncia la costruzione di un particolare impianto galleggiante, che si
presenta come un alto muro d’acciaio, ricoperto da un gran numero di turbine
che catturano il vento in alto mare. Chiamato Il "Windcatcher" (ovvero cacciatore di vento), questo muro eolico galleggiante è stato sviluppato da una società norvegese, la
Wind Catching Systems, ed è composto da centinaia di piccole turbine che,
insieme, possono generare fino a 40MW.
Questo “Windcatcher”,
(una specie di gigantesca fattoria eolica galleggiante), ha delle particolarità
che lo differenziano molto dagli altri impianti eolici galleggianti in mare
offshore, posizionati lontano dalle coste; l’Windcatcher, infatti anziché
utilizzare singole turbine, è composto da centinaia di turbine più piccole
raggruppate insieme. L’innovativo progetto ha recentemente ottenuto la
certificazione DNV, l’organismo notificato per la marcatura CE, che attesta che
siano presenti tutti i requisiti di sicurezza fissati dalle direttive europee.
A questo punto la Wind
Catching Systems, la società norvegese che lo ha ideato, può passare alla
fase successiva, ricevendo anche il plauso di Norwegian Offshore Wind, il più
grande ente rappresentativo dell’eolico offshore in Norvegia. Questo progetto
ipotizza, in futuro, la realizzazione di tante piccole isole galleggianti,
portatrici di questi muri eolici. Una sorta di trappole per il vento
localizzate in mare, lontano dalla costa e dagli occhi, e, soprattutto, in
grado di offrire il doppio dell’area spazzata dai più grandi aerogeneratori
commerciali. Un futuro ecologico e di risparmio, quello che si prospetta, perché
sembra che potrà ridurre i costi energetici dell'eolico offshore a €40-60 per
MWh.
La startup norvegese Wind
Catching Systems (WCS) è un’azienda giovane (fondata nel 2017), ed ha
presentato il suo speciale generatore eolico offshore solo pochi anni fa; oggi dopo
le prime positive prove, scalpita per fare il grande passo: realizzare il primo
progetto dimostrativo in ambiente reale. Un obiettivo che oggi risulta alquanto
vicino, avendo ricevuto a giugno 2024 l’approvazione di principio (AiP) da DNV.
Grande la soddisfazione dichiarata dai responsabili dell’azienda, che si sono
così espressi: “Negli ultimi sei mesi, il nostro team si è concentrato
sull’ulteriore maturazione della tecnologia attraverso l’ottimizzazione del
design Windcatcher da 40 MW”; una pietra miliare fondamentale è stata
l’ottenimento di un’approvazione di principio da parte di DNV e siamo lieti di
annunciare che questa pietra miliare è stata ora raggiunta”.
L’idea iniziale di WCS
era quella di creare un generatore eolico offshore competitivo, capace di
massimizzare la produzione di energia da un’area concentrata. “Il lavoro di
sviluppo tecnico che ha portato all’AiP ha rappresentato uno sforzo congiunto
con i nostri partner ingegneristici Aibel e Arup, che ci hanno supportato con
una conoscenza approfondita ed esperienza in simulazioni avanzate e
progettazione di strutture offshore”, ha sottolinea l’azienda. “Questo progetto
ha coperto una gamma di discipline ingegneristiche, tra cui progettazione
strutturale e marina, stabilità e idrodinamica, disposizione del sistema di
ormeggio, layout e sicurezza tecnica, trasporto e installazione”, ha affermato
con soddisfazione.
L’invenzione di questi “Muri
eolici galleggianti”, da installare negli gli oceani senza creare negativi
impatti territoriali, saranno i veri, futuri produttori della crescente
richiesta di energia di domani. Queste
imponenti strutture verticali a rete, alte oltre 324 metri e composte da
centinaia di mini turbine in formazione sfalsata, saranno in grado di funzionare
molto meglio delle attuali pale eoliche marine offshore, producendo di più e
operando anche con venti di media velocità, ovvero tra i 40 e i 43 km/h. E non
è tutto. Windcatcher, presenta
anche altri punti di forza. Innanzitutto la modularità: la parete eolica
risulta composta da piccoli pezzi facili da montare e trasportare, a cui si può
aggiungere anche la durata, prevista in 50 anni, contro i classici 30 delle
attuali pale eoliche. Ma il campo in cui straccerebbe gli aerogeneratori
classici sarebbe quello della potenza, riuscendo a raggiungere (nella scala
finale del progetto) valori fino 126 MW.
Cari amici, per ora la
scoperta è solo nella fase iniziale e molti sono ancora i punti da
perfezionare. Tuttavia, la fiducia è già grande: dopo l’approvazione di DNV la fiducia
degli investitori è in forte crescita; gli investimenti catalizzati sino ad
oggi (tra cui 10 milioni di dollari da GM Ventures e 3 milioni dal governo
norvegese), dimostrano la grande fiducia riposta nel progetto. Staremo a
vedere!
A domani.
Mario
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