La Milano del futuro sarà senza auto? |
Oristano 30 dicembre 2021
Cari amici,
Che nelle città, in
particolare nelle megalopoli, la circolazione sia diventata praticamente impossibile,
specie nei centri storici, è cosa ben nota. Finora tutte le soluzioni tentate
(dalle corsie preferenziali alle piste ciclabili) non hanno portato grandi
effetti positivi per cui iniziano a circolare voci di soluzioni a dir poco avventate,
difficili da digerire. Una delle proposte, da alcuni cittadini definite
sconvolgenti, è quella lanciata da Elena
Grandi, Assessora all’Ambiente del Comune di Milano.
In un’intervista rilasciata
senza peli sulla lingua al Corriere della Sera la Grandi si è così espressa: “L’amministrazione
di Milano non vuole veder circolare nemmeno le auto elettriche, per il semplice
fatto che non vuole più vedere le auto circolare in città. Di nessun tipo. È obiettivo
di massima dell’Amministrazione avere, entro il 2050, una città totalmente
senza auto private; ripeto: nemmeno elettriche, noi vogliamo una città senza
macchine”.
Indubbiamente un grande
shock per molti, a cui si aggiunge il varo di provvedimenti immediati, come la
creazione di zone da percorrere a 30 km/h, l’aumento delle piste
ciclabili ovunque e così via, normative che stanno rendendo già oggi impossibile la vita
ai milanesi. I patemi d’animo crescono di giorno in giorno, pensando, con
timore, ai provvedimenti che certamente arriveranno nei prossimi anni. Il
convincimento sempre più forte è che quella in carica sia una giunta che dà
mano libera all’estremismo ambientalista contro l’automobile.
Se è pur vero che il
problema del traffico a Milano è serio e complesso, non si possono nemmeno
ignorare le conseguenze di un possibile blocco delle auto private in città.
L’auto per tante famiglie è uno
strumento necessario alla vita quotidiana, in particolare per chi, per esempio,
alle 7 del mattino ha tre figli da portare in asili o scuole diverse e sparse
in punti disparati della città; che dire, poi, degli anziani che hanno visto
sparire i negozi di prossimità dal proprio quartiere e non hanno altro
strumento per raggiungere i lontani ipermercati della cintura metropolitana? E
quelli che vivono nelle zone semiperiferiche e periferiche della città e non possono
permettersi i tempi e le attese dei
mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro, che dovrebbero fare?
L’Amministrazione
comunale non può certo, in ossequio al nuovo “Credo Green” applicare ‘TOUT
COURT’ nuove norme condannando i più deboli! Sono quelli che non posso
permettersi i 10 mila e più euro al metro quadro (costo delle abitazioni nel
centro storico), e che affrontano i mille e altri problemi e le lotte, che la vita
quotidiana loro impone. Per loro l’automobile non è un lusso, ma una necessità.
Di ogni maledetto giorno. Ecco, credo che l’Amministrazione della città, prima
di prendere decisioni così drastiche farebbe bene a riflettere meglio.
Indubbiamente bisognerà,
davvero, trovare soluzioni adeguate, che non potranno limitarsi solo ed esclusivamente
alla circolazione delle auto private in città, ma dovranno certamente cercare di
affrontare e risolvere i problemi conseguenti all’evoluzione che, da oggi al
2050, avrà il “surriscaldamento globale”, che prevede aumenti particolarmente
intensi nella fascia europea.
Un recente studio svizzero
ha analizzato in che modo potrà cambiare il clima nelle città europee nei
prossimi decenni. Focalizzando l’attenzione, per esempio, proprio su Milano e
Roma, Milano, si troverà ad affrontare un clima come quello attuale di Dallas,
negli Stati Uniti; che sta a significare che le temperature saranno in crescita
di oltre 7 gradi centigradi, rispetto ad oggi, nei periodi più caldi”, e di “2,5 gradi centigradi in media”. A Roma, allo
stesso modo, il clima sarà simile a quello che oggi c’è in Turchia, con
temperature di 5,3 gradi più alte nei mesi estivi e di 2,6 gradi in media. E a Torino,
invece, le temperature saliranno di 7,7 gradi in più, durante i mesi più caldi,
e 2,1 in media.
Cari amici, Di qui al
2050, infatti, circa l’80 per cento delle grandi città di tutto il mondo vivrà
degli stravolgimenti epocali dal punto di vista del clima. E ad essere più
colpito sarà proprio l’emisfero settentrionale della Terra. In Europa, a Parigi,
per esempio, si avvertiranno le sensazioni che oggi si provano a Canberra, in
Australia, con temperature di 6,1 gradi più alte in estate e di 1,4 gradi in
media. Lo studio svizzero ha il merito di essere tato molto chiaro in termini
di impatto mediatico. Se infatti numerose analisi hanno offerto risultati
interessanti ma numerici e a volte complessi da interpretare, il nuovo rapporto
è chiarissimo in termini di conseguenze dei cambiamenti climatici.
Saremo davvero capaci di
mettere in atto tutti quei sistemi per contenere questa, sotto certi aspetti, catastrofica situazione?
A domani.
Mario
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