Oristano 12 Luglio 2019
Cari amici,
La Sardegna è terra antica, terra di navigatori ed esploratori del Mediterraneo, ma anche terra per secoli dominata, considerata la sua importanza strategica, in quanto posta al centro del Mediterraneo. Lunghe dominazioni che, per le immancabili lotte fra opposte fazioni, ha obbligato a creare sul territorio strutture fortificate, protettive, a partire dai nuraghi per finire ai castelli.
Il 25 giugno scorso su questo blog ho parlato del Castello di Barumele ubicato nella Marmilla a poca distanza da Ales e della sua particolare storia che ha riguardato una sua castellana: Donna Violante Carroz. Chi è curioso può andare a leggere quanto scrissi, cliccando sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2019/06/ad-ales-le-rovine-di-un-antico-castello.html.
Nell’effettuare la mia ricerca storica sono
incappato negli studi di un grande personaggio sardo, lo studioso Giovanni Serreli, che conosce
perfettamente l’argomento, avendo studiato per filo e per segno i castelli medioevali in Sardegna.
Serreli, Laurea in
Lettere Moderne ad orientamento
storico, conseguita presso l’Università
degli Studi di Cagliari nel 1997 con il massimo dei voti e la lode, con ulteriore Diploma come Archivista conseguito presso la Scuola
di “Archivistica, Paleografia e
Diplomatica” dell’Archivio di Stato di Cagliari, ha frequentato successivamente
anche diversi corsi di formazione specifica, svolgendo poi l’attività di Ricercatore
di Storia Medievale e Moderna presso l’Istituto di Storia dell’Europa
mediterranea del CNR di
Cagliari.
I suoi studi lo hanno
portato a ricercare e classificare i numerosi castelli e fortificazioni che il
Regno degli Arborea, nel
corso della sua lunga storia (durata circa cinquecento anni (X sec.-1420), aveva utilizzato (costruiti o acquisti e poi migliorati)
come avamposti di difesa e anche di abitazione. Ricerca che, confortata dalle
fonti storiche, é attestata anche dai resti archeologici ancora esistenti e/o
dalla toponomastica; le strutture fortificate sono state calcolate in circa venti,
a cui andrebbero aggiunte tutte quelle ricadenti nei territori che il Regno di
Arborea conquistò fra il XIII e il XIV secolo.
Bosa, castello di Serravalle
Queste strutture
fortificate vanno distinte per cronologia, per tipologia e funzione; infatti,
di alcune fortificazioni attestate nel XII secolo, non si hanno più notizie nei
secoli successivi (p.e. Arcuentu o Casa del Regno a Cabras), mentre sappiamo
con certezza che altri importanti castelli furono edificati nei secoli
successivi in relazione alle vicende belliche e alle espansioni territoriali
dello stato Arborense.
Castello di Sanluri
Inoltre, fra le
strutture fortificate del regno d’Arborea, possiamo annoverare le
fortificazioni cittadine (p.e. di Oristano) e i castelli propriamente detti, a
loro volta distinguibili fra residenziali e di controllo del territorio. Questi
ultimi avevano la funzione di rappresentare il potere del re o Judice Arborense
anche in periferia, di controllare il territorio e le vie di comunicazione e,
spesso, di vigilare i confini de su logu
(lo stato).
Castello della fava
Il confine meridionale del Regno d'Arborea fu un’area strategica di fondamentale importanza in tutta la storia Arborense,
prima in contrapposizione al Regno di Calari, poi ai domini pisani e infine ai
catalano aragonesi del Regno di ‘Sardegna e Corsica’. Era vigilato dai castelli
di Marmilla (Las Plassas) e Arcuentu (Guspini): il primo controllava anche le
ricche risorse granarie della Marmilla e la via di comunicazione tra Campidano
e Sarcidano, il secondo le risorse minerarie del guspinese; venne sostituito
dal 1275 dal castello di Monreale (Sardara), uno dei pochi castelli
residenziali in Sardegna, dove alloggiarono anche re, regine e principi. Più
all’interno c’era il castello di Barumele (Ales).
Castello di Burgos
Il confine orientale
con le riottose Barbagie, era vigilato dai misteriosi castelli di Margunulis e
Girapala e dagli antichi castelli di Laconi, dove forse ebbero origine le
dinastie dei Lacon, e di Medusa (Samugheo). Sul confine nord vigilavano i
castelli di Brogariu o Monte Santo (Sorradile), Orisetto (Neoneli) e Serla
(Norbello); era verosimilmente esistente un luogo fortificato a Ghilarza,
laddove nel XIV secolo venne dai catalani edificato un mastio in funzione anti Arborense.
Las Plassas, castello di Marmilla
Scrive ancora il
Serreli nelle sue numerose trattazioni, che non bisogna dimenticare le
fortificazioni cittadine: era fortificata la prima capitale del Regno, Tharros,
abbandonata nel 1070 in favore della più sicura Oristano, che già nel Duecento
venne circondata da fossato, mura e torri.
Nella seconda metà del
Trecento il territorio del Regno d'Arborea comprendeva anche i castelli di
Serravalle (Bosa), Montiferru, Goceano (Burgos), Fava (Posada) e, per brevi
periodi, quelli di Aquafredda (Siliqua) e Gioiosaguadia (Villamassargia).
Castello di Quirra
Col passare del tempo, come scrive Serreli nelle sue trattazioni, tutto però ha un termine: il possente e articolato sistema
difensivo caparbiamente messo in atto, lentamente ma inesorabilmente andò in
rovina, in parte smantellato dai nuovi conquistatori e in parte abbandonato, lasciato in balia dell’usura
del tempo. La fine (ingloriosa), del Regno d’Arborea oggi appare ai posteri dai
numerosi anche se miseri resti dei castelli e delle fortezze, un tempo forte baluardo difensivo e di potere.
Sono i corsi e i ricorsi della storia! A domani, amici.
Mario
Sanluri, ricostruzione de "Sa Batalla"
Nessun commento:
Posta un commento