Oristano 3 Agosto 2017
Cari amici,
Che gli artisti siano
tutti, ma davvero tutti, persone ‘fuori dal comune’, nel senso di uscire sempre
da un contesto solito, ordinario, è certamente vero. In qualsiasi campo dell’arte,
i grandi esponenti di qualsiasi arte si sono sempre distinti per diversità, per visioni molto
diverse da quelle correnti, per aver anticipato, chissà in base a quale
orologio temporale, quello che successivamente sarebbe davvero accaduto.
Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di Camille Claudel, una straordinaria allieva del grande pittore e scultore Auguste Rodin, una storia che ho scoperto quasi per caso, e che, curioso come sono, voglio riepilogare anche per Voi. Eccola.
Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di Camille Claudel, una straordinaria allieva del grande pittore e scultore Auguste Rodin, una storia che ho scoperto quasi per caso, e che, curioso come sono, voglio riepilogare anche per Voi. Eccola.
Camille, sorella di
Paul Claudel, poeta, drammaturgo e diplomatico francese, nasce a Nogent-sur-Seine,
un comune francese di poco più di 6 mila abitanti situato nel dipartimento
dell'Aube nella regione della Champagne-Ardenne nel 1864. In questa città il
padre, dirigente nella pubblica amministrazione notarile, era responsabile
delle ipoteche. Sorella maggiore del poeta Paul, giovanissima, già nella
seconda metà degli anni Settanta si appassiona alla scultura. Prima di recarsi
a Parigi, nel 1881, frequenta lo studio dello scultore Boucher, che è il suo
primo maestro. Una volta trasferitasi nella capitale francese, frequentando gli
ambienti dell’arte, conosce anche Rodin. Nel 1883 Boucher si trasferisce in Italia
e il suo posto viene preso proprio da Rodin. Camille allora inizia a prendere lezioni da
lui, insieme ad alcune compagne di studio.
Camille ha appena 19
anni e Rodin, ben più grande di lei (nato nel 1940 ha 24 anni in più), se ne
invaghisce e diventa la sua modella preferita. L’anno successivo, a vent’anni,
fa il suo ingresso ufficiale nell’atelier di Rodin, non solo come modella ma anche come
collega, considerata la sua bravura. Il feeling tra i due diventa sempre più
stretto e in tempi brevi il loro rapporto diventa quello tra maestro e amante. Negli
anni a seguire i due lavorano e viaggiano molto insieme, finché nel 1888 aprono
uno studio in comune; Camille ha ormai maturato il suo stile personale che la
distingue dal maestro: con particolari caratteristiche di slancio e passionalità che lo
rendono assolutamente inconfondibile.
Il rapporto complesso
tra la Claudel e Rodin non è fatto, però, solo di rose e fiori. A parte le differenze
artistiche, anche nella relazione amorosa le difficoltà non mancano: Rodin è
attratto d altre donne e Camille, gelosa, cerca di riconquistarlo. Nel 1888
Camille conosce il grande Claude Debussy, con cui instaura una relazione particolare,
anche se piuttosto difficile, complessa. Fermo il reciproco interesse fra i
due (una lettera autografa del grande compositore lo evidenzia), se non fu vero
amore fu senza dubbio un legame importante, che ebbe molte ripercussioni sia
dal punto di vista umano che culturale. La loro frequentazione si protrasse per
circa due anni, tra l’88 e l’89, anche se Camille continuò a portare avanti il
suo legame con Rodin.
Rodin, maschiera di Camille
Negli anni Novanta la
relazione tra Camille e Paul diviene molto burrascosa. Si giunge a una prima
rottura, a cui segue una rappacificazione, che è però di breve durata: nel 1898
i due si lasciano definitivamente. Dal 1906 Camille si ritira nel suo atelier
di Quai Bourbon, già in preda ad un delirio mentale che la porta a distruggere
numerose opere; qui si manifestano concretamente i segni di quel disagio
mentale che nel 1913, poco tempo dopo la morte del padre, la porteranno in un
istituto per malati mentali, dove resterà fino alla morte, avvenuta nel 1943.
Una storia davvero triste, per un personaggio di altissimo spessore artistico e
culturale. Poco tempo fa, tuttavia, la sua memoria e le sue opere più importanti sono
state messe riportate alla luce in modo eccellente.
Il 26 Marzo 2017 uno
spazio museale, diretto da Cecile Bertran, è stato allestito a Nogent-sur-Seine
per raccogliere ed esporre le sue opere più importanti. Questo museo è l’unico
al mondo in grado di raccontare la storia e l’evoluzione artistica di questa
geniale ed appassionata scultrice, un mestiere difficile per l’epoca in cui si
è svolta e soprattutto perché era una donna. Il pubblico può ammirare ben 43
sculture di Camille, alle quali sono affiancate, per comparazione e studio, 165
lavori firmati da altri 44 artisti che operarono nel mondo della scultura nello
stesso periodo: gli inizi del Novecento. Sono bronzi, come “La Valse” del 1891,
disegni e sculture (come la formidabile “l’età matura”, “l’implorante”, “il
valzer”, “il sogno davanti al camino”, e molte altre).
Cari amici, la storia
di Camille mi ha un po’ commosso, perché la mia sensibilità è molto alta. Penso
che Camille, seppure grande artista fuori dagli schemi comuni, meritasse una
vita meno drammatica e più serena, anche se, magari, un po' meno romanzesca. Ma gli artisti sono sempre personaggi "fuori dal coro"...
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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