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ROSA PEONIA - SUPRAMONTE |
Oristano 28 febbraio 2025
Cari amici,
Chiudo i post di febbraio dedicando la mia quotidiana riflessione alla nostra straordinaria isola, che va protetta per i meravigliosi beni naturali che possiede. In quest'ottica il Consiglio regionale della Sardegna nei giorni scorsi ha, finalmente, approvato la legge sulla tutela e
valorizzazione della flora autoctona della Sardegna. Il provvedimento, atteso
da anni, era assolutamente necessario per contrastare la bio-pirateria, e
proteggere gli habitat naturali e seminaturali dell’isola. Ora la legge potrà garantisce
un buon equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo economico. Relatrice del
testo della legge Maria Laura Orrù di Alleanza Verde-Sinistra (Avs); Ecco il
suo commento durante il dibattito in aula.
“La conservazione e la
salvaguardia della biodiversità, attraverso l’uso strategico di specie
autoctone, sono imperativi per garantire la sostenibilità degli ecosistemi e il
benessere della società, creando al contempo opportunità economiche per i
giovani”. La consigliera Orrù ha anche ricordato che la Sardegna era rimasta l’unica
regione italiana a non avere una normativa specifica per la salvaguardia e la valorizzazione
delle specie vegetali autoctone, nonostante le richieste arrivate negli anni da
vari fronti: Università, associazioni botaniche e cittadini.
Tra i punti chiave della
nuova legge c’è la tutela della flora endemica e la lotta contro la
“bio-pirateria”, praticata dalle multinazionali che in passato hanno sfruttato
specie vegetali sarde per fini commerciali. La consigliera Orrù ha spiegato che
“è successo che multinazionali straniere sono arrivate qui a prendere delle
specie endemiche per utilizzarle a fini medici o cosmetici, ‘brevettando’ di
fatto le nostre piante, che oggi non possiamo utilizzare perché costretti a
chiedere l’autorizzazione.” Una vergogna!
Anche il Presidente della
Commissione Ambiente, Roberto Li Gioi (M5S), che ha difeso il provvedimento
sottolineando l’importanza di una normativa così attesa: “Questa legge colma un
vuoto normativo ed è frutto del coinvolgimento di tutti i portatori di
interesse. Consentirà di tutelare la flora autoctona, lasciando alle imprese la
possibilità di sviluppare attività economiche". L’opposizione non ha votato a
favore, accampando motivazioni a volte poco credibili. Nella legge uno degli
aspetti più dibattuti ha riguardato la protezione delle 130 specie endemiche
presenti nel Supramonte, un’area ricca di biodiversità che, insieme ad altre
zone dell’isola, conta complessivamente 340 specie censite. Il territorio del
Supramonte ha un’estensione di circa 35.000 HA ricadenti negli ambiti
territoriali dei comuni di Orgosolo, Urzulei, Dorgali, Baunei, Oliena. Senza
dimenticare che nel Supramonte di Orgosolo esiste ancora uno degli ultimi lembi
di “Foresta Primaria” presenti in Europa, e anche per questo presenta una
particolare ricchezza dal punto di vista floristico.
Tra le importanti specie
endemiche presenti nel Supramonte possiamo indicarne diverse, eccone alcune. Il
Ribes mulriflorum, varietà sandalioticum, l’Ephedra nebrodensis, il Thimus
herba barona, il Buplerum fruticosum, l’Elicrisium microphillum, il Prunus
prostata, la Peonia mascula, l’Alissum Tavolarae, la Ramnhus alpina,
l’Aquilegia barbaricina, il Cerastium supramontanum. Il provvedimento appena
approvato punta, dunque, a salvaguardare e a regolamentare la raccolta delle
specie autoctone protette.
Cari amici, la Sardegna on
l’approvazione di questa legge, si dota quindi di uno strumento normativo importante,
volto a preservare e valorizzare il proprio patrimonio vegetale, cercando di
trovare il giusto equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo economico; cosa
indubbiamente non facile, visti anche i tanti dubbi espressi dall’opposizione, in
quanto restano aperti diversi punti di discussione sulle modalità applicative
della nuova legge. L’importante è aver iniziato a pensare alla salvaguardia del nostro meraviglioso patrimonio, perché, non dimentichiamolo mai, che “chi ben comincia è già a metà dell’opera”!
A domani.
Mario