mercoledì, febbraio 26, 2025

CLAUDIA KOLL E LA SUA CONVERSIONE, AVVENUTA NEL GIUBILEO DEL 2.OOO. ECCO COME CLAUDIA SI RACCONTA NEL LIBRO “QUALCOSA DI ME”.


Oristano 26 febbraio 2025

Cari amici,

Sul quotidiano  “l’AVVENIRE”, martedì 18 febbraio, è apparso un bell’articolo che parlava del recente libro scritto da Claudia Koll sulla sua conversione. A firmarlo, il giornalista Mimmo Muolo. Muolo, Vice Direttore del giornale vaticano, è un accreditato e serio professionista; giornalista professionista dal 1993, lavora per questa testata fin dagli inizi della carriera, sempre apprezzato in Vaticano. Nella sua lunga esperienza ha seguito be 3 pontificati: quello di Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e di Francesco, partecipando a oltre un centinaio di viaggi organizzati dai tre pontefici in Italia e all’estero.

Autore di molti libri, pubblicazioni e recensioni, Mimmo Muolo, da grande professionista qual è, ha di recente radiografato il libro scritto da Claudia Koll, che, con grande stupore nel mondo dello spettacolo, ebbe il miracolo della conversione 25 anni fa, proprio durante il GIUBLEO del 2.000. Nel libro, che ha per titolo “QUALCOSA DI ME” (Tau editrice – prefazione di Giovanni Salonia e Post-fazione di Ezequiel del Corral), Claudia affronta il complesso problema della sua conversione ripercorrendo i particolari passaggi che l’hanno portata a cambiare vita. Oggi, cari lettori, ho deciso di riportare per Voi, integralmente, il bell’articolo sul libro di Claudia firmato da Mimmo Muolo.

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Fu il Giubileo del 2000 a innescare nell’attrice Claudia Koll il cambiamento interiore. Ecco il pensiero del filosofo Massimo Borghesi: «In lei un amore alla vita reso più intenso dalla grazia». Attraversare la Porta Santa del Grande Giubileo del 2000 ha innescato in lei il cambiamento di vita che l’ha portata alla conversione. Venticinque anni dopo, in occasione dell’Anno Santo della speranza, Claudia Koll racconta nel libro quella e altre esperienze della sua vita di attrice, conduttrice televisiva (memorabile la partecipazione al Festival di Sanremo, al fianco di Pippo Baudo nel 1995), scrittrice e anche counselor di nuovi attori; tutto ciò nel libro Qualcosa di me (Tau Editrice), fresco di stampa e presentato in coincidenza con il Giubileo degli artisti, sabato scorso alla Libreria San Paolo di via della Conciliazione a Roma.

Il titolo non deve trarre in inganno. Nelle oltre 150 pagine del volume, scritto in forma di dialogo con un’amica (Mariagiulia Verdi) e leggibilissimo per la forma piana ma accattivante, c’è molto di più di “qualcosa” di Claudia Koll. Ci sono le esperienze professionali, c’è il suo amore per gli animali e per l’arte a 360 grandi (la pittura, per esempio, con molti riferimenti all’amatissimo Vincent Van Gogh), ci sono le Opere del Padre, l’Associazione che ha fondato per aiutare i poveri in Italia e in Africa, c’è il suo metodo di insegnamento e di accompagnamento per i giovani attori, che attinge alle sue esperienze all’Actors Studio di New York e alle intuizioni di grandi del teatro come Giorgio Strehler e Eugene Ionescu. Ma soprattutto c’è la sua spiritualità, che, come ha detto il filosofo Massimo Borghesi presentando il libro, lungi dall’essere quella di una “suora laica” (luogo comune cucitole addosso da certa stampa e che nel libro è smentito decisamente), è invece la spiritualità di «una cristiana senza particolari consacrazioni».

«In Qualcosa di me – ha notato Massimo Borghesi – questa dimensione laicale della sua fede è ciò che colpisce». Citando il poeta francese Charles Peguy, il filosofo ha ricordato che «laico-cristiano non è espressione composta da termini antitetici: essi indicano l’amore al mondo, alla vita, al bello e al corpo reso più intenso dalla grazia». Claudia Koll, al pari di Peguy, «vive dunque intensamente la teologia dell’incarnazione e questa fisicità ha a che fare con il suo essere attrice che lavora sul corpo». È un’attitudine che determina capacità di entrare in relazione non solo con il personaggio sulla scena, ma anche con gli altri nella vita reale.

In un passaggio del volume è descritto l’episodio in cui un vecchietto vedovo e finito in condizioni di indigenza, si era rivolto all’Associazione di Claudia per un aiuto (un paio di pantaloni nuovi e puliti). «Ma capii – racconta l’attrice – che più di quello aveva bisogno di parlare con qualcuno che lo ascoltasse e non lo facesse sentire solo». In questa e altre pagine del volume, alcune delle quali sono state lette con maestria dall’attrice Daniela Poggi durante la presentazione, emerge un ritratto ancora oggi inedito dell’attrice, ma soprattutto della donna Claudia. E, soprattutto, si può cogliere la “morale della favola” di una parabola di vita che lei stessa sintetizza così: «Dio ha messo insieme la mia storia, le competenze della mia esperienza di artista e il mio desiderio di aiutare gli altri. Dio non toglie niente, cura le nostre ferite, dà significato e senso a quelli che sono i nostri interessi più profondi, che poi sono i nostri talenti».

Cari amici,  un sincero grazie a Claudia per il suo coraggio di raccontarsi, 25 anni dopo la sua conversione, avvenuta durante il Giubileo del 2.000, (quest'anno 2025 è di nuovo ANNO GIUBILARE: Giubileo "Pellegrini di speranza"); nel libro la sua meravigliosa visione del mondo e di quel Dio creatore che l'ha richiamata! Ovviamente, un altro grande grazie a Mimmo Muolo, per la sua attenta, efficace e profonda riflessione su Claudia!

A domani amici lettori!

Mario

 

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