sabato, ottobre 12, 2024

LE PENSIONI IN ATTO E LA LORO COSTANTE EROSIONE. ANCHE NEL 2025, È PREVISTO UN ULTERIORE TAGLIO ALLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI MEDIE.


Oristano 12 ottobre 2024

Cari amici,

Come molti di noi sanno il Governo sta preparando la manovra finanziaria, che, come afferma il Ministro dell'economia Giorgetti, comporterà per i cittadini ulteriori sacrifici. Fermo restando che in Italia si predica bene e si razzola male, in quanto "a pagare è sempre la classe medio-bassa", mentre i grandi pagano meno di un operaio o un pensionato. Si, in Italia il problema pensioni sta diventando un puzzle che risulta sempre più difficile da sbrogliare! Nonostante nel tempo, con mille sotterfugi, siano stati accorpati praticamente tutti i precedenti “Fondi Pensione” in capo ai vari Enti, i pensionati, dopo anni di godimento della loro rendita “Da loro costituita con versamenti spesso di circa 40 anni”, vedono ogni anno che passa diminuire il loro potere d'acquisto, mancando la necessaria rivalutazione Istat, legata alla variazione del costo della vita. Faccio un esempio pratico, seppure senza indicare importi: sono in pensione dal 1° gennaio del 2003 e – oggi – la mia pensione è esattamente quella di quell’anno, avendo perso oltre la metà del suo valore!

Per chi si intende di STATISTICA, ciò significa che, considerato l’aumento ISTAT del costo della vita, io oggi – con il valore nominale invariato della pensione percepita – posso comprare la metà di quanto potevo comprare nel 2003! Eppure la mia pensione è stata costruita con i miei contributi di quasi 40 anni di lavoro! Credo che tutto questo sia assolutamente fuori luogo, oserei dire addirittura truffaldino, in quanto la pensione è frutto dei contributi da me versati e regolarmente introitati, acquisizione che godeva di regolamenti, ora gettati alle ortiche!

Si, amici, con il contentino di voler dare un aumento alle pensioni minime (ovvero quelle che lo Stato eroga in gran parte alle persone che non hanno lavorato), si cerca di continuare a diminuire il valore reale delle pensioni in essere! Si, se è pur vero che risulta giustificato l’adeguamento delle pensioni minime, non è altrettanto giustificato che questo maggior esborso dello Stato venga coperto con la mancata rivalutazione delle pensioni in essere, se superiori ad un certo importo. Il taglio alla perequazione delle pensioni, è iniziato anni fa, e – a quanto pare - continuerà anche sulle erogazioni del prossimo anno.

Amici, anche nel 2025, dunque, per molti pensionati italiani scatterà un ridimensionamento dei loro assegni. Ancora tagli alle pensioni, insomma, dovuti al fatto che il sistema di rivalutazione parziale sembra destinato a rimanere in vigore, penalizzando non solo i pensionati con i redditi più alti, ma anche quelli di fascia media. Nonostante le richieste dei sindacati e le proteste già in corso, la situazione economica generale rende improbabile un ritorno all'indicizzazione piena, come era originariamente previsto.

Come accennato “i tagli” alla rivalutazione ISTAT sul costo della vita sono iniziati tempo fa. I tagli prevedevano che coloro che percepivano un assegno superiore a quattro volte il minimo stabilito, non avrebbero più beneficiato del pieno adeguamento al costo della vita. Da lì i tagli non sono mai cessati e ora arriveranno a tagliare anche le pensioni medie, generando preoccupazione e scontento, e sollevando molte critiche, a partire quelle dei sindacati, che hanno rimarcato l'iniquità di un sistema che penalizza coloro che hanno contribuito per anni al sistema previdenziale.

Cari amici, questo meccanismo di ridotto o mancato adeguamento ISTAT per le pensioni in essere ha già avuto un impatto negativo sul potere d’acquisto dei pensionati con redditi medi e alti, falcidiati dall'INFLAZIONE, creando una sorta di “doppia penalizzazione”: non solo queste persone non hanno beneficiato di aumenti adeguati, ma hanno visto il loro reddito reale ridursi, nonostante i costi della vita siano in costante aumento. Le stime per il 2025 non sono dunque incoraggianti. Pensate che, anche nel caso in cui si applichi una rivalutazione al 100%, l'incremento previsto è solo dell'1,5%. Questo dato è inferiore rispetto agli aumenti registrati negli anni precedenti, segnalando un'ulteriore erosione del potere d'acquisto per i pensionati.

Credo ci sia poco da aggiungere…

A domani.

Mario

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