Oristano 24 dicembre 2020
Cari amici,
Domani è NATALE! Prima di
farvi doverosamente gli AUGURI, vorrei raccontarvi una storia legata al Natale
e che vede protagonista quella bellissima pianta che viene comunemente chiamata
“Stella di Natale”. Pianta dal bellissimo fiore rosso, è oggi talmente
diffusa che la sua assenza, in questo periodo, sarebbe subito notata, come se
mancasse uno dei protagonisti delle feste di Natale e Capodanno. La Stella di
Natale è una pianta nota e amata fin dall’antichità, ricca di importanti
significati, tanto che si du essa nel tempo sono fiorite molte leggende curiose
e pure commoventi. Ma vediamo insieme la storia di questa meravigliosa pianta.
La Stella di Natale, il
cui nome scientifico è Euphorbia pulcherrima, appartiene alla famiglia
delle Euphorbiaceae, ordine Euforbiali (Euphorbiales), classe delle
Dicotiledoni (Magnoliopsidae), divisione delle Angiosperme (Magnoliophytae). È
originaria del Messico, nazione nella quale cresce spontaneamente e dove, allo
stato selvatico, può raggiungere anche un'altezza fra i due e i quattro metri.
Già nota ai tempi degli Inca e degli Aztechi, fu scoperta dai
conquistatori spagnoli per la prima volta nel 1520 a Tenochtitlan (Messico),
dov’era chiamata dai nativi “Cuitlaxochitl” cioè “fiore che cresce dai
residui”. Gli abitanti del luogo la usavano in campo medico per le sue
proprietà antipiretiche.
Pianta, come detto, ricca
di leggende, e, tra le tante, una azteca, che racconta come le lucenti brattee
rosse di questa pianta altro non erano che il risultato di una tragica storia
d’amore. Erano le gocce di sangue scaturite dal cuore infranto di una dea
azteca che avevano creato la Stella di Natale! Gli Aztechi apprezzavano molto
questa pianta, perché abbelliva le regioni montuose tropicali durante le brevi
giornate invernali con il suo aspetto decorativo, ma anche e soprattutto per le
sue proprietà medicamentose (la linfa lattiginosa della Stella di
Natale era lavorata per produrre un preparato antipiretico; gli aztechi,
inoltre, estraevano dalle sue brattee il pigmento rosso, che usavano per colorare
i tessuti e preparare dei cosmetici.
Un’altra antica leggenda
messicana, narra invece che una ragazza, chiamata Pepita, era così povera da
non aver nulla da portare per la celebrazione della nascita di Gesù; Pepita
però, mentre piangeva disperata, fu ispirata da un angelo che le consigliò di
raccogliere delle erbe sul ciglio della strada e di portarle; mentre le
raccoglieva, si accorse che queste erbe si trasformavano, diventando dei
bellissimi fiori rossi che lei, felice, portò in chiesa lasciandoli davanti
all’altare.
La tradizione cristiana,
invece, vede nella disposizione a stella delle foglie, la Stella di Betlemme e
nel colore rosso dei fiori il sangue di Cristo crocifisso. Questi simboli in
realtà si confermano essere già presenti nei precedenti riti solari di molte
altre civiltà e culture più antiche del cristianesimo, che onoravano la morte e
la rinascita del dio del sole. Una pianta, insomma, che risulta apprezzata e
gradita per il suo grande fascino che emana.
Questa bella e
coloratissima pianta selvatica nel 1828 affascinò in modo straordinario anche
Joel Roberts Poinsett, Ambasciatore statunitense in Messico, dottore e cultore
di botanica, tanto che decise di portare con sé, rientrando a casa negli USA,
diversi semi della pianta. Le piante si svilupparono tra l’ammirazione generale
e presto si diffusero a largo raggio, tanto che dopo la sua morte gli
americani diedero a questa pianta, in suo onore, il nome di ‘Poinsettia’.
Un gradimento tale che portò successivamente gli USA a dedicare a questa pianta addirittura un giorno da festeggiare! Fu scelto il 12 dicembre, giorno della morte di
Poinsett, e a tutt'oggi negli USA si celebra il “Poinsettia Day”. In questa
giornata, è d’uso scambiarsi le Stelle di Natale, una consuetudine che poi si estese anche all'Europa.
Nel nostro Continente la
Stella di Natale fu introdotta all’inizio del 19º secolo. Nel 1804, il
naturalista Alexander von Humboldt, avendo notato durante un suo viaggio in
America la bellezza di questa pianta dalle vivaci brattee rosse, ne portò con
sé in Europa un esemplare. A Berlino la pianta fu catalogata nel 1833 dal
botanico Carl Ludwig Willdenow, che le diede il nome botanico di Euphorbia
pulcherrima, la “più bella delle euforbie”. L’anno dopo, nel 1834, la
descrizione scientifica della Stella di Natale fu redatta da Johann Friedrich
Klotzsch, dottore, chimico e custode del Museo Botanico di Berlino, secondo quanto
risulta da un documento dell’erbario “Willdenow”.
La Stella di Natale si
diffuse poi anche nei Paesi medio orientali e asiatici. In Cina e Giappone
viene utilizzata come decorazione o dono per celebrare il Capodanno che
tradizionalmente cade tra il 21 gennaio e il 21 febbraio, mentre in Turchia e
in Egitto la Poinsettia ha una lunga tradizione non legata al Natale; pare
infatti che fosse già nota e coltivata quando in Europa era ancora sconosciuta.
In Turchia è nota come “Fiore di Atatürk” in memoria del generale Mustafa
Kemal, fondatore e primo Presidente della Repubblica Turca, che la preferiva in
modo particolare; fu sotto il suo governo, infatti, che la Poinsettia si
diffuse rapidamente in tutto il Paese. In Egitto invece la Stella di Natale si
coltivava già dal 1860 e in questo Paese è chiamata “Bent El Consul”, la figlia
del console.
Nel nostro Paese la stella
di Natale è oggi il fiore principe del periodo natalizio, affiancandosi, come tradizione
vuole, al vischio e all’agrifoglio. La grande popolarità di questa pianta in
Italia è arrivata soltanto due secoli fa, quando venne usata per adornare la
Basilica di San Pietro, ma ora secondo i dati ufficiali, ogni anno, se ne
vendono circa 20.000.000 di esemplari! In Francia la Stella di Natale prende il
nome di Étoile d’amour (Stella d’Amore) e viene commercializzata per la Festa
della Mamma, mentre in Centro-America prende il nome di Hoja encendida (Foglia
infuocata) e simboleggia la passione.
Cari amici, prima di
chiudere e farvi i miei migliori AUGURI DI BUONE FESTE, voglio offrire a Voi
tutti, seppure virtualmente, una bella ‘Stella di Natale’, anche per me
sinonimo di buon auspicio, di prosperità e abbondanza. Quelle vere che invece
portate a casa, ricordatevi di tenerle riservate al coperto, facendo anche
attenzione che la pianta è velenosa per cani e gatti.
A domani, amici, con il
mio affettuoso “BUON NATALE”!
Mario
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